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" Omicidi immaginari"

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L'anima è in sommo grado simile a ciò che è divino, immortale, intelligibile, uniforme, indissolubile, sempre identico a se medesimo, mentre il corpo è in sommo grado simile a ciò che è umano, mortale, multiforme, inintelligibile, dissolubile e mai identico a se medesimo.
Fedone, Platone.

Bistecche di cavallinità
recensione di Daniele J. Farah



TESTI
Sog. e Sce. Carlo Ambrosini    

Carlo Ambrosini è un creatore di miti. Pensa ad una tematica da affrontare col suo personaggio e la scinde in reale e surreale. Rientra in gioco un'Allegra che a dispetto del suo nome, esistenza più triste e tribolata non potrebbe avere. Orfana, che ha perso l'amica, che non potendo essere amata da Napoleone si rifugia in amori sbagliati con docenti di filosofia tossicodipendenti o giovani pugili approfittatori; Allegra, con la sua capacità di vedere gli abitanti del Mondo di Sopra, è però fra tutti i personaggi comprimari quella che risulta la più affine a Napoleone. La sua compagna ideale se non fosse ancora troppo giovane. Eeeeh, se avesse dieci anni di più… ma al momento Allegra è ancora un'adolescente che cerca la sua strada e che nonostante tutto vuole mettersi in gioco amando, a costo di soffrirne. Commette però un errore pericoloso: non si può riversare su una persona le aspettative che abbiamo avuto su altri. Armando amando… ehm, chiediamo scusa… amando Armando, Allegra vorrebbe trovare in lui tutte le buone qualità che il suo cuore sa di aver trovato in Napoleone. Bisogna tener presente che Allegra è orfana, quindi ricerca un amore che le dia la sicurezza ed il sostegno di un'autorità paterna perduta. Tale autorità credeva di averla trovata nel docente, ma la sua si rivelò una maschera ipocrita. Col giovane pugile si riducono i problemi del divario generazionale, ma purtroppo anche in questo caso il bersaglio è risultato fallace. Un nuovo amore sbagliato quindi: semplice come tematica. Eppure Ambrosini cerca di raccontarcelo in modo godibile con la scissione fra i due mondi che caratterizza la serie da sempre.

Allegra visualizza Armando come il suo nuovo Napoleone e grazie alla sua straordinaria fantasia, evoca nel Mondo di Sopra una copia di ognuno dei tre prodotti psichici di Napoleone. La psiche, dal greco, è l'anima. L'anima è per definizione qualcosa di incorporeo che risulta unicamente intelligibile, proprio come le idee. Ma le idee, come insegna Platone, sono sempre uguali a se medesime, uniformi (con una sola forma) e soprattutto imperiture. Non solo, Platone afferma anche che il Mondo delle Idee è la matrice originale da cui ha avuto origine il mondo sensibile (che è quello che noi chiamiamo erroneamente "realtà" e che invece non è altro che ciò che noi percepiamo attraverso i sensi). Il mondo sensibile, che è caduco, mortale, diveniente, mai immobile e quindi mai uguale a se stesso, altro non è che la copia imperfetta del mondo delle idee. Ne consegue che la copia di un'idea è qualcosa di affine al mortale mondo sensibile. Ecco perché i tre falsi spiritelli, possono essere uccisi.

"E' bello, dice Platone, immaginare delle favole sicuramente false nei particolari, ma altrettanto sicuramente vere per quanto riguarda la tesi generale."
   

Ambrosini ci racconta quindi la possibilità per Allegra di liberarsi da una fantasia perniciosa, con l'ausilio di un mito: il racconto della morte dei tre spiritelli fasulli. Il mito, da sempre si configura come uno strumento che ha il compito di aiutare il lavoro del logos (la ragione, il raziocinio), quindi lo scopo del mito è quello di rappresentare sotto una forma non dottrinale, importanti contenuti razionali. Ecco perché più sul Piano Superiore vengono uccisi ad uno ad uno i tre falsi spiritelli e più nel Mondo di Sotto Allegra razionalizza gradualmente l'inganno di cui è stata vittima sul piano affettivo.


DISEGNI
Marco Nizzoli    

In tutto questo i disegni di Marco Nizzoli risultano ben realizzati per proiettarci su, giù e a destra fra i tre binari narrativi di questa avventura. Da notare infatti che per la rappresentazione del Mondo di Sopra è stato usato lo stesso stile di disegno che per il Mondo Reale, quasi come se fossero, per questa occasione, sullo stesso piano di veridicità. Il disegno con sfumature acquerello è stato invece riservato per la proiezione delle fantasie di Allegra: un bivio sulla realtà che pur essendo bello e piacevole all'occhio rischiava di far imboccare ad Allegra un sentiero da cui non avrebbe più trovato ritorno. Nel complesso è quindi un ottima prova per questo disegnatore.


GLOBALE
 

Io vado intorno facendo nient'altro se non cercare di persuadere voi, e più giovani e più vecchi, che non dei corpi dovete prendervi cura, né delle ricchezze né di nessun'altra cosa prima e con maggiore impegno che dell'anima in modo che diventi buona il più possibile, sostenendo che la virtù non nasce dalle ricchezze, ma che dalla virtù stessa nascono le ricchezze e tutti gli altri beni per gli uomini, e in privato e in pubblico.
Apologia di Socrate, Platone.

L'atto di aggrapparsi a delle copie di un'idea originale porta Allegra ad allontanarsi pericolosamente dal mondo ideale e questo viene enfatizzato con l'avvicinamento ad una figura disgustosa e lasciva qual è il sultano. Il sultano è quindi la materializzazione di un male che si esercita con la ricerca dell'appagamento di ogni forma di appetizione. Male che il sultano vuole trasmettere ad Allegra con l'atto dell'offerta dei dolci (appetito del ventre) per poi passare ad offerte di carattere lussurioso (appetito del basso ventre).

Socrate, le cui parole ci sono riportate dall'allievo Platone, ci invita a prenderci cura non degli appetiti del nostro corpo, ma dell'anima. Non di solo pane vivono gli uomini ed è verso il Mondo delle Idee che dobbiamo proiettare le nostre aspirazioni.

Così con nella mente l’immagine di Lucrezia, Scintillone e Caliendo in groppa a Cavallo (che poi non è un cavallo, ma è “l’idea di cavallo”), ci teniamo i morsi della fame corporea per gustare appieno la pietanza servitaci da Ambrosini. Una pietanza che per una volta appare più semplice nei contenuti rispetto al solito, eppure, se ben analizzata, non è comunque priva di quei riferimenti culturali di cui siamo sempre ben lieti di cibarci. Carlo Ambrosini si ritenga quindi allertato: anche per le prossime avventure la nostra ordinazione l'abbiamo già fatta.
 

 


 
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