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Un ladro che gioca a scacchi con le nostre due agenti preferite... ma forse non è chi crediamo che sia...
Scacco mortale
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Avvincente e interessante la trama di questo albo, che, partendo da un evento realmente accaduto nel 1958 in Turchia, episodio del quale si è occupato anche Martin Mystère nel n.157 della sua serie normale, in realtà è un pretesto per raccontarci due storie, quella di una rivalità che ha finito per allontanare due fratelli e quella di una coppia di ladri che tra un furto e l'altro non disdegnano di volersi bene... I personaggi presentati sono interessanti e ben caratterizzati, senza cadere nel grottesco. Risulta subito simpatica la figura di Nobel, ladro gentiluomo, che ruba ma non ama che altri vengano incolpati al posto suo, e che alla fine dimostrerà di aver fatto tutto spinto da un preciso motivo. Dopo un periodo di spietati assassini è anche piacevole trovare una figura così :-) . Ecco che quindi si intrecciano le vite e le storie di Adam e Germaine, una coppia di ladri abile ma sfortunata e di Jack e Gary, due fratelli rivali sin dalla tenera età. E c'è da giurarci che ci guadagneranno tutti e quattro da questo casuale incontro... Non ci sono inseguimenti all'ultimo sangue in quest'albo, come sono pochi i momenti di reale suspance,dipanandosi la trama in una atmosfera tranquilla e giocosa, e dove, in tutto questo si affacciano divertenti siparietti con May (che in quest'albo ha un ruolo più che marginale) e Harvey, nell'insolita veste di infermiere della sopracitata, vittima di una forte infreddatura. Il soggetto non è nulla di speciale, ma la sceneggiatura attenta e precisa rende l'albo gradevole e a tratti davvero divertente. Il finale poi è quello che alla fine ci si aspettava in una storia che alla fine punta tutto sui buoni sentimenti.
Si nota una certa evoluzione del tratto, si è fatto più fluido e interessante, in definitiva più deciso e adatto alla serie . A questo punto possiamo ben sperare per il suo prossimo albo, che sarà un Nathan Never di prossima uscita. E' assai migliorata la caratterizzazione di May, meno bambola e più decisa, anche nel volto e nelle espressioni. Certo si nota come a Matteo piaccia disegnare più le donne che gli uomini, dato che queste ultmie risultano alla fine più curate e finemente disegnate ma stavolta anche il personaggio di Nobel risulta ben caratterizzato.
Un albo ben fatto e di piacevole lettura, che partendo da più storie parallele le segue e le intreccia tutte in un finale forse un po' troppo buonista ma che si lega bene con l'insieme della trama. Interessante l'idea della copertina, ma il volto di Legs risulta troppo abbozzato anche se visto da non così lontano.
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