Aurelio Galleppini (Galep)

il disegnatore di Tex!
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Aurelio Galleppini (Galep)
 

Aurelio Galleppini (Galep)

Aurelio Galeppini, in arte Galep, appare subito un disegnatore dotato di uno stile personalissimo. L’incontro con Tex, cui da il volto, di cui disegna le prime avventure e con cui intraprenderà un rapporto che continuerà per circa mezzo secolo, rappresenta per Galep la notorietà ma anche, probabilmente, la cristallizzazione in uno stile seriale di un artista che aveva fatto intravedere enormi possibilità artistiche.

Autoritratto di Galep
G. L. Bonelli, sotto il segno dell'avventura, p. 47

(c) 2002, Sergio Bonelli Editore

Autoritratto di Galep <br>G. L. Bonelli, sotto il segno dell'avventura, p. 47<br><i>(c) 2002, Sergio Bonelli Editore</i>

Biografia

1917| 28 agosto: Aurelio Galeppini nasce a Casal di Pari (Grosseto) da genitori sardi

1925| Aurelio torna in Sardegna con la famiglia

1936| Illustra alcune fiabe che saranno pubblicate sul settimanale Mondo Fanciullo

1937-1939| A Milano disegna alcune lunghe avventure a fumetti, sceneggiate da Federico Pedrocchi, che saranno pubblicate da Mondadori. Si tratta di Pino il mozzo e La perla del mar d’Oman. Collabora anche a Modellina per cui fa i suoi primi "racconti illustrati": In terra straniera, La prova dei coccodrilli, All’ombra del tricolore, Le avventure di Pulcino. In questi "racconti illustrati" (e negli altri che seguiranno) le illustrazioni seguono lo stile dei fumetti ma i baloon sono sostituiti da didascalie più o meno lunghe. Disegna alcune copertine per Il Mattino Illustrato.

1940-1943| Si trasferisce a Firenze. Lavora per Nerbini (L’avventuroso). Crea testi e disegni di diversi racconti illustrati (o cine racconti): La leggenda dei Rugi, La conquista dell’Atlantico, I conquistatori di oceani e inoltre vari episodi di Cuori e macchine d’acciaio, di carattere bellico.

La leggenda dei Rugi
da Giungla, suppl. a l'avventuroso, anno X, n. 436, 7 febbraio 1943

(c) Casa Editrice G. Nerbini, Firenze

La leggenda dei Rugi<br>da Giungla, suppl. a l'avventuroso, anno X, n. 436,  7 febbraio 1943<br><i>(c) Casa Editrice G. Nerbini, Firenze</i>
In queste opere si vede una evoluzione notevole dell’artista che apprende la lezione soprattutto di Alex Raymond, cui evidentemente si ispira nelle pose, ma anche di Burne Hogarth e di Harold Foster. Collabora anche alla testata di satira politica 420.

1943-1946| Galeppini torna in Sardegna, a Cagliari, dove si dedica all’attività di pittore e di insegnante di disegno.

1947| Riprende la sua attività di illustratore. Per conto di Cino Del Duca si dedica ad alcuni fumetti che troveranno luci sugli Albi dell’Intrepido, come Il clan dei vendicatori, Il corsaro gentiluomo, Il giustiziere invisibile, La perla azzurra. Inoltre, illustra libri come I Tre Moschettieri, La Maschera di Ferro, Le Mille e una Notte, Il Barone di Münchhausen . Disegna anche anche un adattamento a fumetti del Pinocchio di Collodi e alcune tavole per Mandrake.

1948| Convocato dalla signora Tea Bonelli della casa editrice L’Audace viene convinto a disegnare ben due personaggi a fumetti.

Occhio Cupo
L'impresa di Occhio Cupo

(c) aventi diritto

Occhio Cupo<br>L'impresa di Occhio Cupo<br><i>(c) aventi diritto</i>
Il primo, il più prestigioso, su cui la casa editrice punta veramente, è Occhio Cupo, un cappa e spada, che vedrà la luce su un sontuoso grande formato al caro prezzo di ben 30 lire.

Tex a striscia, n. 1
Il totem misterioso

(c) 1948, Sergio Bonelli Editore

Tex a striscia, n. 1<br>Il totem misterioso<br><i>(c) 1948, Sergio Bonelli Editore</i>
Il secondo progetto è un western più modesto che doveva servirsi del popolare formato a strisce. Trentadue paginette al modico prezzo di 15 lire. Il personaggio western, all’inizio battezzato Tex Killer, fu successivamente rinominato Tex Willer. Dopo l’insuccesso di Occhio Cupo Galep si occuperà incessantemente di Tex Willer, di cui disegnerà le storie (quelle dei primi anni saranno interamente disegnate da lui) e tutte le copertine sino al numero 400.

1977| Galep realizza L’Uomo del Texas su testi di Guido Nolitta per la collana Un Uomo, un’Avventura. L’unica distrazione dell’artista dal suo impegno per Tex, in quarantasei anni.

1994| 10 Marzo: il disegnatore muore a Chiavari (Genova).

Dicono di lui

RICORDI D'AVVENTURA. Insomma, ciò che Bonelli e Galleppini andavano costruendo insieme, guidati da un genuino entusiasmo, era una sorta di cinema fatto in casa, con pochi mezzi (una penna, una matita, un foglio di carta), ma avvincente e ricco di sorprese come i migliori prodotti hollywoodiani. Certo, per i vestiti, per le armi, per le ambientazioni, la documentazione era molto scarsa, difficile da trovare; Galep, però, si arrangiava, osservando attentamente i manifesti dei film in uscita e rispolverando il lontano ricordo delle pellicole di Tom Mix, di Ken Maynard e di tutti gli altri ingenui "principi" dei B-movies muti, che aveva visto da bambino, a Iglesias, in Sardegna. All'epoca, suo zio gestiva l'unica sala cinematografica del paese, e lo lasciava entrare spesso, a divorare, con il cuore che batteva a mille e gli occhi sbarrati dalla meraviglia, quelle sparatorie, quei paesaggi, quei cowboys e quegli indiani che poi Galleppini avrebbe ricreato da maestro, per quasi mezzo secolo, sulle pagine del "suo" Tex.

Graziano Frediani in Dietro la porta, il West!, pubblicato in Tex, collezione storica a colori, Il Totem misterioso, Gruppo editoriale L’Espresso S.p.A.