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Sog. e
Sce.Federico Memola e Stefano Vietti
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Ed ecco la tanto annunciata storia con Diana protagonista,
coinvolta, per un volta senza Martin, in una complessa
vicenda dove si troverà faccia a faccia addirittura con
il discendente di una razza guerriera Atlantidea...
Ma veniamo alla trama, con Diana, che con il suo
impegno come assistente sociale, si ritrova a
prendersi cura di un ragazzo che si dimostrerà
ben più disadattato di quanto lei
possa inizialmente immaginare...
La storia è un po' particolare, poichè ad un certo
punto si inteccia nella trama principale un
secondo racconto, che potremmo definire
"in un altro tempo", che serve a chiarire
certi punti oscuri della vicenda.
I soliti cattivi , proprietari di una multinazionale,
cercheranno così di strappare il segreto di una
razza così forte e longeva, e sarà Diana a doversi
esporre in prima persona (rischiando la vita) per
salvare il ragazzo da lei protetto.
In realtà, il fatto che le due storie che si
intecciano, quella "in tempo reale" e quella
su Atlantide, siano state fatte da due sgeneggatori diversi,
Memola e Vietti, ci fa pensare che forse quella
ambientata ad Atlantide possa fare parte di quella miniserie
, ormai (pare) accantonata, che doveva riguardare gli ultimi
giorni di Atlantide, staremo quindi a vedere se ci
saranno ulteriori sviluppi...
La storia è interessante e coinvolgente, certo
forse più vicina al lettore di Martin Mystère, con
tutti quei riferimenti alle guerre tra Mu e Atlantide,
con qualche colpo di scena e spunti interessanti per il
futuro, anche se questi uomini-gatto paiono un po'
troppo sanguinari...
Il fatto poi che si tratti di due storie che si susseguono
colpisce e interessa di più, senza causare attriti interni
alla trama.
  

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Gianni Romanini e Mario Milano
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"Jedan e Lyssa, disegni di Mario Milano"
(c) 1998 SBE
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Ben riuscito il lavoro dei due disegnatori, che pur avendo due
tratti essenzialmente diversi sono riusciti ad
integrarsi e a rendere il contrasto tra ciò che accade
nel "presente" e nel "passato", riuscendo a dare un
buon prodotto globale.
Si può dire che il tratto di Romanini sia,
così stilizzato, soprattutto per i primi piani e le
espressioni, un po' di marca Mysteriana, mentre
quello di Marco Milano è assai più dettagliato
e caratterizzato, con splendide chine, e tante belle
ombreggiature tratteggiate fatte a mano.
  
Un albo da tanto annunciato, con Diana nella
insolita veste di protagonista, legato in
realtà all'idea di una "saga Atlantidea";
Leggibile e gradevole, nonostante sia stato fatto
"a quattro mani", anzi fose ciò aiuta quando si
tratta di dover separare e far capire al lettore
i tempi diversi di svolgimento della trama.
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