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" Classico:
I regni delle sabbie"


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Pagine correlate:


Scusa, genio, hai mica visto un demone?
recensione di Luigi Ferrini

Un manipolo di avventurieri viene ingaggiato per sconfiggere un terribile nemico... Che cosa si annida tra le sabbie del deserto?



TESTI
Sog. e Sce. Stefano Vietti    

Zona X è una testata che spazia negli sconfinati universi della fantasy, questo è vero. E` anche vero però che questo è probabilmente il primo episodio puramente fantasy che venga pubblicato. L'ambientazione è decisamente originale (anche se parlare di originalità in una produzione fantastica è sempre più difficile, e non solo nei fumetti), ma per il resto sono presenti praticamente tutti i topoi narrativi del genere: dal gruppo di avventurieri che viene assoldato (ed il gruppo ha un sapore che ricorda molto Dungeons & Dragons) al demone da sconfiggere (che, come nella migliore produzione fantastica, racchiude in sé l'essenza dello scontro tra bene e male).

Ad un occhio attento i riferimenti con i giochi di ruolo non mancano: già dal nome degli incantesimi qualsiasi giocatore si sente a casa, e anche la parte introduttiva della storia, che può sembrare piuttosto pesante, in realtà è ben calibrata ed introduce perfettamente nell'ambientazione "orientale" e nell'atmosfera della storia.

Peccato per i personaggi, che forse potevano essere studiati di più dal punto di vista psicologico, ma effettivamente, per una storia di 70 pagine, questo è il massimo che ci possiamo aspettare. Inoltre, nel finale, l'ultima vignetta finisce senza un appropriato climax, e non rende appieno l'effetto desiderato.



DISEGNI
Ernestino Michelazzo    

Dopo le performance sulle pagine di Nathan Never, Michelazzo si cimenta con tematiche fantastiche; decisamente con un buon esito.

Il suo tratto essenziale e nervoso (anche se so già che qualcuno dirà di non averlo apprezzato) rende perfettamente l'idea di un ambiente caldo, secco, magari sporco, molto roccioso: proprio quello che serviva per questa storia.

Unico appunto possibile nella realizzazione dei mostri, che sembrano fatti di cartapesta, specialmente quelli delle pagg.137-138. Ma si sa, nessuno è perfetto.



GLOBALE
 

Una realizzazione decisamente buona. Insieme al racconto visto nel numero precedente, spezza la tradizione che voleva i classici mai ad alto livello.
 

 


 
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