Il breve "nostos" dell'odissea sudamericana
se le Falkland diventano un'isola utopica
Recensione di P.Martinotta | | zagor/


Zagor 589-590
Il breve "nostos" dell'odissea sudamericana
Scheda IT-ZG-589-590
- Signore dell'isola, Il
valutazione (4,3,3) 41%
Da Atlantide a Darkwood, con un cappello pieno di ricordi
Il tema del ritorno a casa delleroe rappresenta uno dei principali tòpoi della letteratura. Gli antichi greci ne fecero un vero e proprio genere letterario, identificato dal termine "nostos", etimo della parola "nostalgia", perché ogni viaggio porta con sé il desiderio del ritorno. Per gli autori dello Spirito con la Scure il richiamo di Darkwood è talmente incontenibile da decidere di dedicare al nostos del nostro eroe non più di centocinquanta pagine. Così, dopo oltre due anni (dal punto di vista editoriale) di peregrinazioni per tutta lAmerica Centro-Meridionale fino al Polo Sud, lodissea zagoriana trova ne Il signore dellisola una conclusione capace di evidenziare pregi e difetti di questa lunga avventura.Il signore dellisola si rivela un buono specchio dei pregi e dei difetti dellodissea sudamericanaLesigenza di valutare lalbo non autonomamente, ma in rapporto allintero viaggio, è accentuata dalla parte iniziale e da quella finale, che cercano, in modo piuttosto posticcio, di mantenere una continuity attraverso il tema atlantideo. Così, nel giro di poche pagine, senza troppe sottigliezze, si specifica come la nave Endurance riesca a farsi rapidamente largo fra i ghiacci grazie al cannone a raggi atlantideo, perché "ogni strumento è buono o cattivo a seconda delluso che se ne fa"; tono moraleggiante ripreso nellepilogo, quando un
Le famosi volpe argentate
Limpressione di discontinuità fra Il signore dellisola e il resto dellodissea sudamericana non è attenuata dalla collocazione geografica nelle isole Falkland, che sembra completamente gratuita: in realtà "lisola delle volpi argentate" - titolo originario e forse più consono allatmosfera misteriosa della storia - rappresenta la classica isola utopica ("senza luogo"), fuori dalle categorie del tempo e dello spazio. Latmosfera della storia è fin dal primo impatto evocativa e straniante. I suoi elementi sono la notte, la nebbia e una serie di personaggi primari e secondari affascinanti ma non sempre ben sviluppati. Si pensi ad esempio alla figura del marinaio irlandese che parla in rima, che avrebbe meritato maggiore spazio ma si rivela mera occasione per snellire la tensione ed esaltare la vis comica diRiemerge il tema del conflitto fra etica e conoscenza, ma in una declinazione più prettamente ecologicaA partire da questi elementi e naturalmente dalle volpi argentate- simbolo della natura incontaminata e incarnazione della natura utopica dellisola - riemerge esplicitamente il tema del conflitto fra etica e conoscenza che faceva da sfondo alle precedenti avventure atlantidee di Zagor e assume in questa occasione una declinazione più prettamente ecologica. Eppure questa traccia è sviluppata in maniera poco convincente, nella misura in cui la componente umana viene completamente svilita a favore di quella animale; basti pensare agli abitanti del villaggio ridotti da Jethro a meri burattini, tanto che i nostri eroi sembrano tenere meno alla loro sopravvivenza che a quella delle volpi. Specchio di questambiguità è il personaggio del dottor
Lord Jethro e il suo "gregge"
disegni di Gallieno Ferri, Zagor n.589, pag.68
(c) 2014 Sergio Bonelli Editore
Un riempitivo riadattato
Nel complesso, come sopra detto, Il signore dellisola si rivela un buono specchio dei pregi e dei difetti dellodissea sudamericana, il cui epilogo aveva per molti versi deluso le aspettative, mancando di quel respiro epico che avrebbe dovuto chiudere perfettamente il cerchio. Limpressione è che la funzione di questa storia sia quella di colmare un vuoto e tirare un po il fiato prima dellatteso ritorno dello Spirito con la Scure nel suo regno di Darkwood. Una nostalgia comprensibile e per certi versi condivisa, ma che, se comporta impazienza e superficialità, rischia di compromettere ogni sensazione di essere stati ai confini del mondo. Buona parte dei difetti mostrati da questa storia sono infatti riconducibili al fatto che la sceneggiatura - opera desordio di Giorgio Giusfredi, coadiuvato dal più esperto Maurizio Colombo - era stata inizialmente concepita per accompagnare altre due storie allinterno di un Maxi Zagor che ospitasse le storie di 94 pagine rimaste "orfane" dell'Almanacco dell'Avventura (non più intitolato allo Spirito con la Scure), prima di essere ampliata e dirottata nella serie regolare. Lalbo vede il ritorno alle tavole dello storico creatore grafico del personaggio, Gallieno Ferri, che alletà di ottantacinque anni non riesce a nascondere alcune incertezze (soprattutto nelle proporzioni e nelle prospettive) ma il cui tratto mantiene quella suggestività che lo rende da sempre il copertinista ufficiale della serie.Vedere anche...
Scheda IT-ZG-589-590
- Signore dell'isola, Il
valutazione (4,3,3) 41%