Zagor in musica

un "concept album" dedicato allo Spirito con la Scure
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Zagor in musica
Zagor King of Darkwood

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Anteprima

Scheda

Succede abbastanza spesso che coloro che non leggono Zagor si stupiscano del grande fervore che anima i lettori dello Spirito con la Scure rispetto ad altri characters bonelliani, con una produzione di club, fanzine e forum davvero elevata, se rapportata al numero dei lettori (molti dei quali non più giovanissimi). Una comunità compatta, che si ritrova in oceanici raduni con tanto di magliette variopinte come la casacca di Zagor e le cui discussioni sono molto spesso sequele di lodi a sceneggiatori e disegnatori, e che li porta a vivere il rapporto con il loro personaggio preferito assai meglio di quelli che seguono, per esempio, Tex o Dylan Dog.

Non mi stupirei, quindi, se in tanti sorrideranno, in un misto di curiosità e scetticismo, vedendo in edicola un CD musicale, "Zagor King of Darkwood", interamente dedicato allo Spirito con la Scure (ma ne esiste anche una versione in vinile ed una per libreria).

La mia passione per Zagor l'ho sempre vissuta in maniera abbastanza solitaria, ma confesso che anch'io sono stato attirato più dalla curiosità e dall'inconfondibile stile della copertina firmata da Gallieno Ferri, papà grafico della serie, che dalla fiducia di trovarmi di fronte ad un prodotto realmente valido. Non voglio fare il "brillante": ammetto di non conoscere Graziano Romani, il rocker emiliano autore di tutti i pezzi, che solo in seguito all'acquisto ho scoperto avere un solido ed internazionale curriculum musicale ed essere un grande appassionato di Zagor (insieme a Moreno Burattini ha scritto il recente saggio "Gallieno Ferri: una vita con Zagor").

In giro per la rete

www.grazianoromani.it
il sito ufficiale del cantautore

Il mio timore inconfessabile di essere di fronte a motivetti e testi sulla falsariga delle sigle dei moderni cartoni animati delle reti commerciali è scomparso sin dai primi secondi di ascolto: i pezzi dell'album sono evocative ballate folk rock in cui prevale la chitarra acustica, con testi in inglese (con una sola, scontata eccezione, come vedremo). Ma sull'aspetto prettamente musicale non entrerò in questo articolo, nel quale invece andrò ad esplorare come le suggestioni del mondo di Zagor sono entrate nei testi di questo inconsueto omaggio.

Zagor King of Darkwood
la copertina dell'album, disegno di Gallieno Ferri

(c) 2009 Coniglio Editore, Graziano Romani/Freedom Rain productions, Sergio Bonelli Editore

Zagor King of Darkwood<br>la copertina dell'album, disegno di Gallieno Ferri<br><i>(c) 2009 Coniglio Editore, Graziano Romani/Freedom Rain productions, Sergio Bonelli Editore</i>

I brani

"Darkwood", proposta in tre versioni, riprende ed estende una celebre strofa di una canzone intonata da Zagor e i trappers nell'ultima tavola di "Zagor si scatena" ("They say there is a stream where crystal waters flow / well, that is the stream that leads to Darkwood", n.146). Nel brano ora completato, Darkwood, la foresta immaginaria creata da Guido Nolitta per ambientarvi le avventure dello Spirito con la Scure, diventa la terra fantastica di tutti i sognatori, il luogo dove tutto può accadere.
"Dicono ci sia una strada per tutti i sognatori da percorrere / per tutti quelli che credono nella loro anima / e per me, quella è la strada per Darkwood, Darkwood, verso Darkwood."
"The song of Wandering Fitzy" è dedicata al padre adottivo di Zagor, il trapper filosofo che lo ha cresciuto dopo la tragica perdita dei genitori. Una delle figure più moderne mai introdotte da Guido Nolitta, considerando l'epoca in cui fu proposto. Il testo riprende una sequenza di "Zagor racconta" (n.55), in cui Fitzy si presenta al giovane Patrick Wilding (il vero nome di Zagor, per chi non lo sapesse).
"Poeta, vagabondo, filosofo e un sacco di altre cose/ in una parola sono un uomo libero, libero da tutte le pastoie e le catene / libero dalla ipocrisia che rende schiavi tutti gli uomini / lascerò che questa natura selvaggia sia la mia culla e la mia tomba."
In "Clear Water Home" è lo Zagor adulto a parlare, e a ricordare nello specifico la sua infanzia nel luogo dove crebbe con i suoi genitori, le scoperte e gli insegnamenti di quei giorni, e la tragica perdita che avrebbe condizionato tutta la sua vita.
"Qualche volta mi torna in mente quel vecchio luogo familiare / dove ho imparato a conoscere il più grande amore e il più grande dolore / due croci di legno sopra due tombe nel cortile / il sole sorge e ancora una volta mi ritrovo inginocchiato."
"Cico Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales" è il pezzo più scanzonato dell'album, il solo in spagnolo. E non potrebbe essere altrimenti, dato che è dedicato al pancione messicano, l'inseparabile compagno di avventure di Zagor. E' Cico stesso che canta, come lo abbiamo visto fare tante volte nella serie, descrivendo se stesso e la sua particolare visione della vita, e delle sue disavventure, con una forte autoconsapevolezza.
"Io sono Cico [...] / e sono ricco... di audacia, appetito, ambizione e di idee geniali / ay ay caramba, caramba y carambita / io amo la vita anche se la vita non ama me."
"Guitar Jim" parla del menestrello che nasconde una pistola nella cassa della propria chitarra, un comprimario molto amato, amico sì dello Spirito con la Scure ma non sempre affidabile. Nel testo la voce narrante è quella degli ascoltatori delle sue suonate, o dei suoi lettori, che si rivolgono direttamente a Jim, conoscendone fin troppo bene pregi e vizi. Jim diventa una sorta del pianista Novecento di Baricco, capace di provare empatia con il suo pubblico.
"Canta un'altra canzone per i solitari e i perduti / un'altra melodia per gli amici, per i santi e i dannati / cantala per una monetina o per una birra o per una ragione non chiara / cantami la canzone che ho veramente bisogno di ascoltare / possa la luce nei tuoi occhi blu essere sempre accesa..."

Graziano Romani
il cantautore con la copertina de "La stella di Latta"

(c) 2009 Coniglio Editore, Graziano Romani/Freedom Rain productions, Sergio Bonelli Editore

Graziano Romani<br>il cantautore con la copertina de "La stella di Latta"<br><i>(c) 2009 Coniglio Editore, Graziano Romani/Freedom Rain productions, Sergio Bonelli Editore</i>

"The tin Star" ha un'inconsueta fonte di ispirazione. Il brano è infatti la precisa descrizione della copertina "La stella di latta" (n.74), che peraltro ha una limitata rispondenza con il contenuto di quell'albo, per poi diventare una riflessione sulla legge e sulla giustizia. Si trattava di una storia dal soggetto tipicamente "texiano", in cui Zagor diventa temporaneamente lo sceriffo di Paradise Gate per contrastare l'arrogante potente locale. Non uno degli episodi più celebri o ricordati della serie, ma al quale Graziano Romani deve essere particolarmente legato, come si può intuire dalla fotografia sopra riportata, tratta dal libretto del CD.
"Certi uomini vivono combattendo la legge, altri danno tutto quel che hanno per la giustizia / giusto o sbagliato, noi tutti scegliamo il nostro destino / camminando sulla via principale... verso Paradise Gate."
"Bring on the bad guys", il pezzo più "carico" dell'album come impatto sonoro, è dedicato ai villain affrontati in decenni di storie. Il testo è il meno ispirato tra quelli proposti, poiché si limita a riportare i nomi di decine di avversari o creature fantastiche (dai nemici storici come il mad doctor Hellingen al primo cattivo in assoluto nel n.1, James Regan, dall'Uomo lupo allo Yeti), alternando ogni tanto il ritornello che dà il titolo al pezzo, una sfida probabilmente lanciata dal lettore.
"Forza, portateci qui i cattivi! Portateci i cattivi!"
"Wilding's dream" è invece il brano più intenso ed intimo, sia come sonorità che testi. Anche qui è lo stesso Zagor a parlare. Dopo essersi abbandonato ai ricordi di come e perché scelse, per espiazione, di diventare lo Spirito con la Scure ("sono stato bruciato dal fuoco dell'odio e della vendetta / ho seguito la mia rabbia e mi sono ritrovato solo."), Zagor confida il suo sogno impossibile ed utopistico, che completa idealmente un celebre dialogo con il principe Minamoto ("Arrivano i samurai", n.117), dove lo Spirito con la Scure spiegava che la sua vita è all'insegna della violenza solo perché costretto dai tempi in cui vive e non perché ami combattere.
"Un giorno seppellirò la mia scure e non sarò più un guerriero / credo che arriverà un giorno in cui tutti gli uomini vivranno uniti / e tutti i tamburi di Darkwood avranno lo stesso profondo suono / e tutti semi che pianteranno cresceranno su una terra pacifica. [...]/ e il cerchio della vita troverà finalmente il suo centro / su queste terre selvagge e meravigliose."
"Zagor King of Darkwood", infine, riprende il tema musicale di "Darkwood" mettendo al centro del testo lo Spirito con la Scure anziché la foresta.
"Dicono che ci sia un uomo / un eroe coraggioso e forte / [...] e allora continuiamo a vagabondare, anelando la luce / e continuiamo a credere in quello che reputiamo giusto"

Completano l'album quattro ballate tradizionali legate alla serie, tra le quali spicca "Molly Malone", canzone popolare irlandese particolare cara a Zagor poiché, come abbiamo scoperto nel n.400, gli veniva cantata da sua madre, originaria di quella terra.

Un omaggio riuscito

Non credo siano tanti i protagonisti di fumetti (o perlomeno, quelli privi di trasposizione cinematografica o televisiva) che possano vantare un concept album loro interamente dedicato. All'approssimarsi del 50esimo anniversario della sua prima pubblicazione, Zagor ha raggiunto anche questo inconsueto risultato. L'omaggio, a mio avviso, trasmette una buona comprensione della psicologia di Zagor, delle sue vicende più intime e delle suggestioni del suo universo a fumetti, e lo considero dunque riuscito.

Con buona pace di quelli che, scettici, sorrideranno. ;-)
"Zagor King of Darkwood", testi e musiche di Graziano Romani, prodotto da Graziano Romani, (c) 2009 Coniglio Editore, Graziano Romani/Freedom Rain productions, Sergio Bonelli Editore

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