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Giovedí, 22 Ottobre 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 22/10/2009 21:35
    Da un articolo de La Stampa di Sergio Rossi:
    Io c’ero, scrive Ferruccio de Bortoli oggi direttore del "Corriere della Sera", nella sua introduzione all’antologia "Gli anni del Corriere dei Ragazzi" (a cura di Gianni Bono e Alfredo Castelli, 256 pagine a colori e b/n, brossurato, BUR Rizzoli, euro 34,50) ricordando la sua esperienza come redattore al "Corriere dei Ragazzi" (d’ora in poi CdR) tra il 1973 e il 1976, sotto le direzioni di Giancarlo Francesconi prima e di Alfredo Barberis poi.
    (..)
    Pochi sono i giornali che hanno saputo diventare un "mito", e uno di questi è stato questo settimanale di via Scarsellini a Milano nato come naturale evoluzione del "Corriere dei Piccoli" che usciva già da sessant’anni. Addirittura ne prese il posto in edicola, per poi ridarglielo subito dopo e viaggiare insieme paralleli nella buona e, soprattutto, nella cattiva sorte editoriale: tempo quattro anni e il Corriere dei Ragazzi venne sottoposto a un inutile quanto fatale restyling per renderlo ancora più adatto ai "ggiovani" che ne decretò la fine ufficiosa (quella ufficiale avvenne nel 1984 con lo pseudonimo di CorrierBoy)
    (..)
    Di solito si tende a enfatizzare il passato, a pensare che "non ci sono più le buone cose di una volta". Il che è una falsa nostalgia, ovvio. Questa antologia ci dice che l’unica eccezione è proprio il CdR, e per rendersene conto basta scrorrere un elenco, anche parziale, dei collaboratori: Hugo Pratt, Aldo di Gennaro, Mario Uggeri, Attilio Micheluzzi, Milo Manara, Sergio Toppi, Benito jacovitti, Milo Manara, Bonvi, Silver, Tiziano Sclavi, Adriano Carnevali. Su tutti svettava la stella di Mino Milani, sceneggiatore principe della rivista oltre che uno dei maestri della narrativa (per ragazzi e no) in Italia, la cui opera aspetta di essere studiata con il merito che merita; accanto all’autore de I Grandi nel Giallo e de Il Maestro, brilla anche la stella di Grazia Nidasio (che con Milani realizzò il verniano Dottor Oss per il Corrierino), straordinaria autrice di Valentina Mela Verde (oggi ripubblicata da Coniglio editore) e della Stefi (di cui Rizzoli ha appena pubblicato una selezione di storie sotto il titolo "Stefi"), la cui opera tra fumetto e illustrazione ha raccontato le pulsioni, i sentimenti, le idee, i drammi, gli amori, la vita di generazioni di bambini e adolescenti come pochi altri autori italiani, a fumetti e non, sono riusciti.
    (..)

    Lunedí, 5 Ottobre 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 05/10/2009 20:00
    Martedì 6 ottobre 2009 alle ore 17 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma si inaugurerà la mostra In nome della legge. Tracce satiriche della polizia italiana tra Otto e Novecento, evento ad ingresso gratuito fino al 14 novembre 2009 che racconta la nascita e l'evoluzione storica della Polizia tra '800 e '900, attraverso l'interpretazione del giornalismo satirico e dell'illustrazione del tempo.
    Tra gli autori anche fumettisti come Benito Jacovitti con il suo Cip Il Poliziotto apparso su Il Vittorioso nel 1945. Su Repubblica.it è presente una galleria fotografica.

    Giovedí, 22 Gennaio 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 22/01/2009 22:00
    Il "Il Corriere dei Piccoli" ha da poco compiuto 100 anno [cfr. news del 27 dicembre 2008] e il Corriere della Sera propone sulle sue pagine un ricco speciale per festeggiarlo. A Milano, presso la Rotonda di Via Besana viene allestita dal 22 gennaio al 17 maggio 2009 la mostra "Corriere dei Piccoli. Storie, fumetto e illustrazione per ragazzi", insieme ad un ciclo di incontri con autori e critici della comunicazione.
    Tantissimi gli autori ed i personaggi che si sono alternati sulle sue pagine: Bilbolbul di Attilio Mussino, il Signor Bonaventura di Sergio Tofano, Quadratino di Antonio Rubino, Cocco Bill di Benito Jacovitti, Marmittone di Bruno Angoletta, Sor Pampurio di Carlo Bisi, la Pimpa di Altan, il sig. Rossi di Bruno Bozzetto, Stefi, Violante e il Dottor Oss di Grazia Nidasio, il Sergente Kirk di Hugo Pratt e molti e molti altri.

    Anche La Stampa ricorda l'evento con un articolo di Sergio Rossi:
    In principio fu il Corrierino. Prima di «Topolino» settimanale, del «Giornalino» (nato nel 1924), il «Corriere dei Piccoli » è stata la prima rivista di fumetti italiana. Destinata ai figli dei lettori del Corriere della Sera e per questo ribattezzata «Corrierino», la sua storia editoriale ha attraversato tutto il XX secolo: il primo numero uscì il 27 dicembre 1908, l'ultimo il 15 agosto 1995. È sulle pagine di questo settimanale che all'inizio del Novecento sono arrivati in Italia i fumetti, seppure senza nuvolette e raccontati in rime baciate («Qui comincia l'avventura/del signor Bonaventura»?), attraverso le storie di personaggi americani (il pestifero Buster Brown diventato Mimmo, i gemelli The Katzenjammer kids/Bibì e Bibò), e italiani come il ragazzo africano Bilbolbul e una scuola di autori italiani (Mussino, Rubino, Sto, Angoletta) formata su riviste di racconti illustrati come "Il Giornalino della Domenica" di Vamba, l'autore del celebre Gianburrasca (..)
    Nel suo percorso editoriale il Corrierino ha seguito le trasformazioni della società italiana sia nelle storie (a fumetti e non) che pubblicava (tra i cui autori ricordiamo Mino Milani, Grazia Nidasio, Hugo Pratt), sia negli articoli giornalistici ritagliati a misura dei giovani lettori da giornalisti e scrittori come Dino Buzzati. Nel 1972 dalle sue pagine nacque il «Corriere dei Ragazzi» che fu caratterizzato dal carisma e le storie di Mino Milani, il quale sperimentò con successo anche quel «giornalismo a fumetti» oggi in voga; rivolto ai lettori adolescenti (tra cui molti autori di fumetti attuali), il Corriere dei Ragazzi ha avuto tra i suoi collaboratori anche Tiziano Sclavi, il successivo creatore di Dylan Dog.

    Venerdí, 19 Dicembre 2008

  • messaggio da P.Dionisio - 19/12/2008 22:30
    Da un articolo su La Stampa:
    «Esbiros de la malonza, mi son qui por farve la fiesta!»: occhio, è arrivato il ciclone Zorry Kid che «escribe la zeta da por todos», combatte i cattivi in divisa e salva i vecchi con la gotta. Insomma, il leggendario eroe mascherato che cavalca tra Messico e California raddrizzando torti e salvando fanciulle nella rilettura dell'irresistibile Benito Jacovitti.
    (..)
    Zorry Kid arrivò sulle pagine del Corriere dei Piccoli nel 1968 in occasione del ritorno televisivo della serie più famosa del vendicatore mascherato, prodotta tra il 1957 e il 1959 dalla Disney con l'attore Guy Williams (che in realtà si chiamava Guido Catalano, di qui l'aspetto latino) a vestire i panni di don Diego de la Vega, protagonista della saga inventata nel 1919 da Johnston McCulley. Jacovitti riprende la storia per interpretarla nei suoi canoni: dalla storpiatura yankee in Zorry Kid al suo alter ego smidollato Kid Paloma (il don Diego a fumetti), al maggiordomo-complice Carmelito Battiston. Palma non ha un padre (come don Diego) ma un collerico nonno (che molto ispirerà Luciano Secchi per il suo Numero Uno dei Tnt) don Alvaron de la Gota, il sergente Garcia è Martin Pelota mentre la pulzella è una virago di nome Alonza Alonza detta Alonza. Di qui parte il lungo racconto delle «avventure» del ridicolo baffuto Zorry Kid, storie di un dinamismo eccezionale, sorretto dalle inquadrature cinematografiche e stetoscopiche che costituiscono la cifra della genialità artigiana di Jac.

    Giovedí, 27 Novembre 2008

  • messaggio da Arcadia oltre le nuvole - 27/11/2008 20:35
    Sabato 29 novembre 2008 a partire dalle ore 16 Tito Faraci presenterà la storia di Tex disegnata dai fratelli Raul e Gianluca Cestaro presso la fumetteria Arcadia oltre le nuvole (via Don Luigi Palazzolo 32, Bergamo).
    L'avventura, che sarà pubblicata a partire da marzo 2009, è la prima scritta da Faraci per Aquila della Notte, anche se è stata preceduta in edicola da "Evasione!" (n.558/559, disegni di José Ortiz), ed i tre autori ne sono particolarmente fieri.
    Inoltre fino al 7 dicembre 2008 è possibile visitare la mostra Il tratto della morte, curata insieme a Pier Giorgio Nosari, al Museo Bernareggi, in Via Pignolo a Bergamo. La mostra indaga sulle molteplici rappresentazioni della morte nel mondo del fumetto, da Max and Moritz (1865) a Death Note, passando per Pratt, Jacovitti, Tezuka, Alan Moore, Franquin ed il maggior numero di autori "fondamentali" del mondo delle nuvole parlanti. Venerdì 5 dicembre incontro presso il museo con i due curatori della mostra e Roberto Recchioni.

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