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Sabato, 22 Maggio 2010

  • messaggio da M.Galea - 22/05/2010 14:18
    Da un articolo su "La Repubblica":
    [...] nel gioco c'è un'attenzione spasmodica verso l'immagine, una cura estrema su ogni inquadratura. Ogni fotogramma è acceso in modo da colpire lo spettatore. I colori sono saturi, violenti. In questo senso la differenza tra fumetto e videogame è palese. Nel fumetto si evita di esaltare continuamente determinati particolari o colori in una stessa sequenza, altrimenti si perderebbe l'effetto drammatico. Se in una storia di Tex ci fosse una sparatoria lunga venti pagine, i lettori probabilmente si annoierebbero. Nei videogame invece è fondamentale l'aspetto della prova da superare, della sfida per i riflessi. E questo cambia tutto

    Mercoledí, 12 Maggio 2010

  • weblog/?4978
    messaggio da M.Galea - 12/05/2010 15:07
    Complex.com ha stilato una particolare classifica dei migliori 50 costumi visti nel mondo del fumetto: non solo quelli dei classici supereroi americani, ma anche personaggi di manga o personaggi "comuni" ma dotati di una sorta di divisa d'ordinanza.
    ...to celebrate what is shaping up to be an EPIC summer for comic book movie adaptations, Complex brings you "The 50 Coolest Costumes in Comics." We’re not making distinctions between "Comics" and "Graphic Novels" because that shit is toy and niggling, but we are mentioning good guys, bad guys, and ruthless mercenaries with no moral barometer. And though we’re not including the ladies (because that’s another glorious gallery altogether), we are throwing in mutants, mortals, Marvel, DC, indies, imprints, and a manga dude.

    Martedí, 4 Maggio 2010

  • messaggio da M.Migliori - 04/05/2010 15:20
    Da un articolo su Corriere.it accompagnato da 3 tavole:
    Carlà come Superman, eroina di fumetti. L’idea è di una casa editrice americana che prepara per agosto una biografia sulla Bruni-Sarkozy, definita senza troppi complessi «la Première Dame più celebre dai tempi di Joséphine, de Beauharnais», prima moglie di Napoleone, imperatrice francese e regina d’Italia. Ma l’accoglienza di media e blog è già, a priori, critica.
    (..)
    Il fumetto su Carla Bruni è scritto da David McIntee, autore della nota serie televisiva Dr Who e disegnato da Heath Foley, e ripercorre la vita dell’ex modella dagli esordi sulle passerelle dei più grandi stilisti fino all’Eliseo, passando per la carriera da cantante di successo con tre dischi all’attivo.
    Ma l’iniziativa non è stata accolta con entusiasmo in Francia. Subito Libération l’ha stroncata con un tono sarcastico: «Per trovare Carla Bruni Sarkozy - scrive il quotidiano - ormai bisognerà cercarla tra Capitan America e Daredevil». Per Libération non vale la pena eccitarsi nell’attesa perché «le produzioni Bluewater sono spesso molto brutte e senza interesse». A non convincere qualche blog, la copertina, giudicata troppo kitsch. Senza contare l’ambiguo paragone con la de Beauharnais, costretta al divorzio da Napoleone e dalla reputazione non proprio irreprensibile sul piano amoroso.
    (..)

    Lunedí, 3 Maggio 2010

  • messaggio da L.Ferrini - 03/05/2010 21:15
    Sul blog di Mondonerd è stata pubblicata una video intervista a Scott McCloud, realizzata durante Torino Comics. L'intervista è in inglese ma sottotitolata in italiano e si trova qui.

    Sabato, 1 Maggio 2010

  • weblog/?4971
    messaggio da M.Migliori - 01/05/2010 19:00
    Da un articolo del Corriere.it:
    Razzista e offensivo nei confronti degli africani. Una nuova bufera si è scatenata contro Tintin, il celebre fumetto belga ideato dal disegnatore Hergé nel 1929. Mbutu Dieudonné, un cittadino congolese che vive da anni in Belgio, ha presentato al Tribunale penale di Bruxelles una denuncia contro il fumetto belga accusando il secondo episodio della serie, uscito in bianco e nero a puntate tra il giugno 1930 e il giugno 1931 (la versione a colori è del 1946) e intitolato Tintin in Congo, di razzismo e chiedendo l'immediato ritirato delle copie da tutte le librerie del Belgio.
    Le prime denunce di Dieudonné contro il fumetto sono state presentate alcuni anni fa e lo scorso febbraio il congolese ha addirittura scritto una lettera al re belga Alberto II per segnalare i passaggi più sconcertanti del libro. Dopo aver constatato la lentezza della giustizia belga e il silenzio del sovrano, il cittadino congolese ha deciso di rivolgersi al tribunale penale che nei prossimi giorni dovrà pronunciarsi obbligatoriamente sulla vicenda. Una prima udienza del processo per direttissima si è tenuta mercoledì 28 aprile, ma la Corte ha deciso di rinviare al prossimo 5 maggio la decisione definitiva. (..)
    Da un articolo di Repubblica con alcune immagini della vicenda:
    Razzista e xenofobo. Con queste accuse uno studente congolese ha trascinato di fronte a una corte di Bruxelles Tintin, il personaggio creato dal Georges Remi, in arte Hergé. Sul banco degli imputati la casa produttrice che amministra l'opera del disegnatore belga. Al centro della causa il volume "Tintin in Congo", pubblicato nel 1930, nel quale gli autoctoni vengono raffigurati come indigeni selvaggi. Lo studente congolese chiede la messa al bando dell'albo e la sentenza, prevista per oggi, arriverà il 5 maggio prossimo
    La notizia, naturalmente, ha assunto carattere internazionale. Da un articolo sul Times Online:
    He was, perhaps, Belgium’s greatest 20th-century figure; a globe-trotting reporter who earned worldwide recognition for his adventures in the company of a faithful dog and a drunken sailor. Yesterday Tintin faced ignominy as he was dragged before a court in his native land to be accused of racism and xenophobia.
    Lawyers told a judge in a Brussels civil court that Tintin in the Congo - the second book in the series - should be banned in Belgium or at least sold with a warning that it contains material likely to shock readers. The case was brought by Bienvenu Mbutu Mondondo, 41, a Congolese accountant who says that the work, first published between 1930 and 1931, perpetuates colonial stereotypes. "This book contains unacceptable racist and xenophobic words which are designed to convey the idea that the black man is inferior," Maître Papis Tshimpangila, Mr Mbutu Mondondo’s lawyer, told The Times.

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