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Giovedí, 25 Marzo 2010

  • messaggio da P.Dionisio - 25/03/2010 18:50
    Da un articolo de La Stampa di Franco Giubilei:
    Schulz era evidentemente più grande di Salinger. Mi ricordo che nel '65 collaboravo a "Linus" come Vittorini e lui mi disse "Io avvicinerei i Peanuts al Giovane Holden". Io eccepii, e lui mi chiese "Vuoi dire che è più artista Schulz?". Tempo fa ho scritto un pezzullo in morte di Salinger, in cui sostenevo che a leggerlo adesso è datato, per il linguaggio e per lo slang. Schulz, no. Allora il vero poeta era lui, non è stato più toccato, dato che è impossibile aggiornarlo, perché era già buono per tutti i tempi, proprio come i classici».
    Parola di Umberto Eco, che condensa in una frase il concetto per cui Charlie Brown ha sì sessant’anni, ma li porta molto meglio del suo celebre coetaneo, l’ormai ex giovane Holden. Il semiologo ha parlato così nell’aula universitaria di San Giovanni in Monte a Bologna - durante l’incontro «Charlie Brown: i suoi primi 60 anni» con Annamaria Gandini, il grafico di «Linus» Salvatore Grigorietti, Fulvia Serra e la vedova del disegnatore, Jeannie Schulz -, riscattando una volta di più il fumetto dal rango di arte di serie B, ma in realtà si è ripetuto, perché gli stessi argomenti avevano ispirato la sua introduzione al libro che segnò la primissima apparizione dei «Peanuts» in Italia nel 1963.
    (..)

    Martedí, 23 Marzo 2010

  • messaggio da L.Ferrini - 23/03/2010 10:55
    Da un articolo de Il Corriere della Sera di Paolo Foschini:
    [La cerimonia per la celebrazione dei primi sessant'anni di Charlie Brown] è fissata per le cinque e mezza di domani pomeriggio [24/03/2010] nell'aula Giorgio Prodi dell'Università di Bologna e il posto d'onore tra i concelebranti accanto alla signora Schulz l'avrà lo stesso Umberto Eco che 45 anni fa, nell'aprile del '65, tenne a battesimo con un'intervista a Elio Vittorini nonché al direttore-fondatore Oreste del Buono l'esordio italiano di Linus, praticamente il primo sbarco dei Peanuts in Europa dopo che già da un quindicennio dominavano lo spazio-strip dei giornali americani. (..) Jeannie Schulz, in realtà Jean Forsyth Clyde, in questo caso non parla solo come (seconda) moglie dell'uomo di cui ha diviso gli ultimi 26 anni ma come colei che si è incaricata sin dal primo momento - e più che mai da quando è presidente del Charles M. Schulz Museum and Research Center - di difenderne l'eredità umana e artistica: a cominciare dalla volontà di Sparky, sino ad oggi mai tradita da alcuno, che dopo di lui nessuno mai ridisegnasse anche una sola delle sue creature. (..)

    Martedí, 17 Marzo 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 17/03/2009 22:50
    Da un articolo de La Stampa:
    I bambini e i ragazzi della mia generazione si sono nutriti di fumetti, come quelli di qualche generazione che ci ha preceduti e quelli delle generazioni che ci hanno seguiti. Anch’io ho divorato le strisce di innumerevoli comics come milioni di altri adolescenti e adulti.
    (..)
    Ma l’emozione più forte rimaneva tuttavia l’identificazione con l’eroe giustiziere, protettore dei deboli, delle minoranze, raddrizzatore di torti come il Tex Willer/Aquila della Notte. Era confortante vederlo disegnato senza che le offese del tempo corrompessero il suo sembiante così come la sua fibra morale, ancorché espressa con metodi rudi, di «destra», si manteneva integra di avventura in avventura, di peripezia in peripezia. Più tardi, da giovane curioso e passionario, avrei scoperto che il linguaggio del fumetto era capace di esprimere con sintesi mirabile concetti politici, filosofici, antropologici e sociologici. Il pilastro di quella stagione aveva il suo «manifesto» leggendario nella rivista Linus, l’ho collezionata per anni. I giganti di quella espressione, di cui ho sempre invidiato il talento, mi ammaestravano e in pari tempo mi obbligavano a rimettermi in questione. Mi capita di continuo rammemorarne il genio e il nome: Schulz, Walt Kelly, Gary Trudeau, Johnny Hart, Frank Dickens.
    (..)
    Ma è l’incontro con l’opera straordinaria di Art Spiegelman e soprattutto con Will Eisner che mi rivela definitivamente la sconcertante «potenza» di linguaggio narrativo ed espressivo del fumetto che accede al respiro maestoso dell’arte del romanzo. La Fandango oggi offre al lettore italiano un’opportunità preziosa, quella di leggere e di avere nella propria libreria quello che a mio parere è un volume che non deve mancare: il capolavoro di Will Eisner, la trilogia Contratto con Dio. È un’intera epopea della vicenda di emigrazione e di assestamento nel Nuovo Mondo dell’ebraismo della yiddishkeit visto attraverso le pulsazioni vitali e i travagli di un condominio del Bronx, microcosmo che allude al macrocosmo. Will Eisner con un rapporto di assoluta pregnanza fra fumetto, disegno, tratto e didascalia riesce a fare partecipe di quella sconvolgente e paradigmatica epopea del nostro Occidente di minoranza ogni lettore, anche il più refrattario.
    (..)

    Mercoledí, 29 Dicembre 2004

  • messaggio da R.Giammatteo - 29/12/2004 21:19
    Nel 1957, Charles M. Schulz, leggendario creatore dei Peanuts, cre� una seconda striscia per i quotidiani, intitolata �It�s only a game� (� solo un gioco). Nelle 63 settimane di vita della strip, Schulz don� la sua proverbiale ironia a ogni possibile immaginabile tipologia di sport e attivit� per il tempo libero. Ma quando la popolarit� dei Peanuts divenne esplosiva, Schulz dovette abbandonare qualsiasi altro progetto collaterale per concentrarsi su Charlie Brown e i suoi amici. � solo un gioco uscir� in Italia ad inizio Aprile 2005, in un prestigioso volume singolo cartonato.

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