Giovedí, 28 Gennaio 2010
messaggio da L.Ferrini - 28/01/2010 19:40
Sono online sul sito di Sergio Bonelli Editore le prime due parti della mega-anteprima che, come di consueto, prefigura le uscite di tutto il 2010.
Prima parte dedicata a Tex, Dampyr e Caravan, seconda parte dedicata invece a Dylan Dog, Magico Vento e Brendon.
Tra le novità più interessanti, il Texone disegnato da Orestes Suarez, iln.600 di Tex disegnato da Giovanni Ticci, il passaggio alla periodicità semestrale del Dylan Dog Color Fest, gli albi conclusivi e lo speciale finale di Magico Vento. Attenzione nella lettura: c'è un pericoloso spoiler sull'albo di febbraio di Caravan!
Prima parte dedicata a Tex, Dampyr e Caravan, seconda parte dedicata invece a Dylan Dog, Magico Vento e Brendon.
Tra le novità più interessanti, il Texone disegnato da Orestes Suarez, il
Lunedí, 25 Gennaio 2010
messaggio da M.Gremignai - 25/01/2010 18:40
Da un articolo del 25 gennaio 2010 pubblicato su Il Corriere della Sera.it il nuovo intervento del sottosegretario di Stato a lavoro, salute e politiche sociali riguardo la storia Mater Morbi di Dylan Dog:
Non ho mai creduto alle letture ideologiche, ai tentativi di decifrazione di un testo in chiave tutta politica: non è attraverso il filtro delle battaglie più o meno civili che la letteratura si fa riconoscere come tale, e può toccarci in profondità. Leggendo lultimo numero di Dylan Dog, "Mater morbi", la mia diffidenza verso le interpretazioni politiche si è accentuata. Il racconto è stato esaltato da alcuni quotidiani come presa di posizione su eutanasia e testamento biologico, e certo c'è anche questo. Ma è un discorso assai poco politico, confinato in uno spazio laterale («Nel frattempo, un certo dottor Harker ha alzato un gran polverone con i media, e oggi per tutto il paese si discute di accanimento terapeutico, testamento biologico e suicidio assistito..»). Quando sono stata interpellata da una giornalista sul fumetto, non lo avevo ancora letto; in effetti mi si chiedeva di intervenire nel dibattito sollevato dagli articoli comparsi sulla stampa, e mi aveva colpito in particolare una frase citata: «C'è stato un tempo in cui ero un uomo..». Come a dire: solo la salute garantisce la nostra qualità umana, e forse la nostra dignità di persona. Ma a una lettura diretta del testo, la mia paura si è rivelata del tutto infondata.
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messaggio da M.Gremignai - 25/01/2010 09:57
Da un articolo del 23 gennaio 2010 pubblicato su Il Corriere della Sera.it e dedicato alla storia Mater Morbi di Dylan Dog:
«Forse ha letto le prime quattro pagine, il mio è un fumetto sulla necessità di accettare la malattia, non certo un inno al superuomo». Roberto Recchioni è perplesso per la polemica suscitata dal sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, che venerdì sul Corriere della Sera ha criticato i contenuti del numero 280 di Dylan Dog, Mater Morbi, in edicola questo mese: a disegnarlo Massimo Carnevale, a scriverlo proprio Recchioni.
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«Sono felice che lo sceneggiatore Roberto Recchioni smentisca i miei timori rispetto al messaggio dellultimo numero di Dylan Dog, "Mater Morbi" - replica la Roccella - perché la mia paura è proprio che cresca nella cultura un rifiuto del corpo imperfetto e della persona malata. È sul dibattito giornalistico nato intorno al racconto che sono stata interpellata dal Corriere, e in particolare sulle interpretazioni fornite dall'Unità e dal Secolo. Se quegli articoli fornivano interpretazioni sbagliate o ideologiche, tutto il dibattito ne ha ovviamente risentito. E sono contenta di scoprire che erano "superficiali". Come avevo chiarito a chi mi ha interpellato, non avevo ancora letto la storia: la leggerò adesso e ne scriverò. Mi farà molto piacere se Recchioni si vorrà poi confrontare con me direttamente».
Giovedí, 24 Settembre 2009
messaggio da M.Gremignai - 24/09/2009 12:10
Dal 30 settembre 2009 insieme al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport saranno allegati i volumi di una collezione per celebrare i 100 anni dalla nascita dei fumetti italiani. Il primo volume è dedicato a Dylan Dog ed i seguenti a Milo Manara, Diabolik, Lupo Alberto, Nathan Never, Paperino, Wolverine, Rat-Man, Zagor, Corto Maltese e molti altri.
Tag: Dylan Dog, Manara, Diabolik, Lupo Alberto, Nathan Never, Paperino, Wolverine, Rat-Man, Zagor, Corto Maltese
Lunedí, 17 Agosto 2009
messaggio da M.Gremignai - 17/08/2009 20:05
Da un articolo del Corriere.it:
Dopo un viaggio lungo 15 anni - e non per colpa del suo inseparabile Maggiolone scassato - Dylan Dog arriva finalmente a Hollywood. Tanto ci è voluto per portare leroe dei fumetti sul grande schermo dopo abboccamenti, rinvii, pause e ripensamenti durati tre lustri. Giacca nera, camicia rossa, jeans e Clarks: lindagatore dellincubo (giunto allindagine/albo numero 275) dal 1986 affascina lettori di ogni età con avventure in bilico tra lhorror e il noir, che a volte si inzuppano di splatter, cercando di arginare demoni e lupi mannari, vampiri e zombie: non a caso in principio (albo numero uno) fu «Lalba dei morti viventi». In Dead of Night tocca a Brandon Routh - classe 1979, ruolo più prestigioso quello di Superman in Superman Returns (2006), allora quello dei fumetti è un vizio - mettersi i panni di Dylan Dog.
Sceneggiatura originale, dunque non ispirata a un fumetto in particolare, Dead of Night racconta di come Dylan è diventato indagatore dellincubo per salvare il suo assistente ucciso da uno zombie (e a sua volta diventato zombie). E siccome Dylan ha praticamente una fidanzata al mese (come la cadenza delle sue uscite in edicola) al suo fianco avrà una donna (Anita Briem) che non sa a chi rivolgersi - non certo alla polizia, sai comè lì vogliono prove, non supposizioni - perché ha visto suo padre ucciso da una creatura mostruosa. La regia è affidata a Kevin Munroe (nel suo curriculum il film di animazione sulle Tartarughe Ninja TMNT ) che in unintervista ha raccontato perché è stato affascinato dallindagatore dellincubo: «Mi ha colpito la natura anticonformista del personaggio. Dylan Dog è un ragazzo normale, che, non sempre suo malgrado, finisce per farsi coinvolgere in situazioni bizzarre. È vanitoso, sarcastico ed ha un incredibile fiuto per i guai, ma ha in sé qualcosa di assolutamente umano. È uno Sherlock Holmes contemporaneo. Nel film raccontiamo le sue pazze vicende in maniera leggera: sarà un film per tutti, per ragazzini come per adulti. Non è un horror, non è un thriller dark e violento in cui esplodono teste. Sarà un mistery romantico con zombie e vampiri». Anche Brandon Routh è stato stregato da Dylan Dog: «È un personaggio interessante perché, a differenza dei consueti supereroi da fumetto, è pieno di difetti, ed è anche simpatico. È sarcastico, ma anche un cuore buono... Non gli piacciono le armi. Usa piuttosto la furbizia e lintelletto per combattere i mostri, intuisce le loro debolezze e colpisce i loro nervi scoperti. Certo qualche arma la tira fuori pure lui...».
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