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Mercoledí, 21 Ottobre 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 21/10/2009 22:35
    Da un articolo su Nove da Firenze:
    Si festeggeranno infatti, con una mostra a lui dedicata, i 50 anni di carriera di un protagonista indiscusso del fumetto italiano: Luciano Secchi, classe 1939, meglio noto come Max Bunker, autore di fumetti, scrittore, editore e giornalista tra i più rappresentativi del panorama italiano, nonché uno dei più prolifici ideatori di personaggi rimasti impressi nella mente dei lettori, cresciuti con le generazioni che si sono susseguite accompagnando ciascuno di noi nelle ambientazioni più diverse, dal giallo al fantasy al grottesco medioevo, ma sempre e piacevolmente emozionanti.
    Padre di Alan Ford, ma non solo, ricordiamo Maschera Nera, Maxmagnus, Kriminal e Satanik, vari generi letterari conditi con mano sapiente ed attenta di sfumature e caratteri che li hanno resi, negli anni, celebri.
    (..)
    Il suo personaggio cui si sente maggiormente legato o caratterialmente affine?
    "I malignetti affermano che sono affine al Numero Uno, ma io penso di avere un po' di tutti quelli che ho fatto. Il personaggio a cui sono più legato è Kerry Kross. Un fumetto che ha precorso i tempi e che non ha avuto ancora la considerazione che si merita".
    (..)

    Domenica, 30 Marzo 2008

  • messaggio da G.Gentili - 30/03/2008 20:45
    Dall'articolo "Chiamateli romanzi disegnati" su La Stampa di Sergio Rossi:
    È arrivato un secolo fa, ma non dimostra affatto tutti questi anni: cento anni di fumetto in Italia, una ricorrenza speciale, celebrata con gli onori del caso in questo fine settimana all’interno di «Cartoomics», la fiera specializzata di Milano organizzata dalla Fondazione Franco Fossati (in onore del giornalista e studioso del fumetto).
    (..)
    il vero ingresso del fumetto in Italia risale al 27 dicembre 1908, quando apparve in edicola il primo numero de "Il Corriere dei Piccoli": il Corrierino conteneva la prima storia di Bilbolbul - il ragazzo di colore creato da Attilio Mussino - il cui nome battezza oggi il Festival internazionale del fumetto che si tiene a Bologna. Ne ha fatta di strada, il fumetto in Italia, ed è stata una strada mai in discesa, fatta anche di maldicenze, pregiudizi, qualche denuncia e sequestro nella stagione dei "personaggi neri" (Diabolik, Kriminal, Satanik), ostracismi dal mondo della cultura. Alla fine, però, è riuscito a conquistarsi il posto che si merita accanto a grandi opere di narrativa, cinema, teatro: influenzando le belle arti e assorbendone codici, segni e tendenze, occupando edicole e librerie anche con l'identità quasi segreta di "graphic novel" o romanzo grafico che dir si voglia.
    (..)
    È vero che il termine "fumetto" non è mai suonato benissimo, ma anche qui dobbiamo tornare a quel lontano 27 dicembre 1908, quando il primo direttore del Corrierino, Silvio Spaventa Filippi, pensò bene di eliminare dalle tavole disegnate proprio le nuvolette che davano il nome a quel linguaggio, sostituendole con le rime baciate e trasformando per bambini storie nate per un pubblico adulto.

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