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Giovedí, 30 Luglio 2009

  • weblog/?4544
    messaggio da José Carlos Francisco - 30/07/2009 09:55
    Intervista a Mauro Boselli e Pasquale Frisenda sul Texone "Patagonia" con materiale inedito come i bozzetti a colori della copertina e altri studi dei personaggi nel blog portoghese di Tex in versione italiana e portoghese.
    La risposta di Boselli alla domanda "E parlando delle cupe e toccanti scene finali, credi che sia possibile immaginare i un modo simile, seppure in un lontano futuro, la "fine" di Tex, cioè vedere il ranger impegnato a diffondere i suoi ideali di libertà e giustizia in altri parti del mondo, durante altre guerre dimenticate?":
    Assolutamente no. Tex vivrà sempre e non voglio immaginare la sua fine. Ma, se fosse un uomo reale, non lo vedrei comportarsi da "sergente Kirk" o da Che Guevara al fianco dei nativi americani. Tex è capo dei Navajos e i Navajos tuttora hanno il loro territorio sovrano negli USA. Tex invecchierebbe e morirebbe sereno nella Riserva, dopo una vecchiaia trascorsa cacciando puma e cervi in Arizona.
    La risposta di Frisenda alla domanda "Fin dall’incipit balza all’occhio la grande cura che hai messo nel tuo lavoro: gli ambienti sono così ben delineati e "vivi" che sembra di essere davvero catapultati sul battello, nelle Pampas ed infine sulle montagne andine; anche i personaggi sono dotati di una straordinaria mimica facciale e in tutte le scene la fa da padrone un realismo assoluto. Oltre che derivante dall’aver avuto agli inizi della tua carriera un Maestro del calibro di Ivo Milazzo, nella rappresentazione grafica di personaggi ed ambienti hai ricevuto precise indicazione da parte di Mauro Boselli o invece hai goduto di una totale libertà espressiva? Quale modello di Tex hai preso come riferimento?":
    Intanto vi ringrazio per il giudizio espresso sulle tavole; cercare di "far entrare" il lettore nell’atmosfera della storia, e fin dalla prima pagina, è da sempre la cosa su cui punto di più, dunque non mi potevi dire nulla di più gradito. Il lavoro fatto al fianco di Ivo Milazzo è stato molto prezioso per capire questi aspetti. Molte indicazioni per gli ambienti e per i personaggi sono arrivate da Mauro Boselli in sceneggiatura o da foto ad essa allegate, ma sono abituato a metterci molto di mio in questo senso, e spesso la ricerca dura fino alla conclusione del progetto. Per Tex ho guardato molti dei disegnatori che lo hanno portato ad essere il mito fumettistico che è, a cominciare da Aurelio Galleppini, per poi passare a Ferdinando Fusco, Giovanni Ticci, Vincenzo Monti, Alfonso Font e Claudio Villa in particolare.

    Martedí, 31 Marzo 2009

  • messaggio da José Carlos Francisco - 31/03/2009 21:55
    Intervista a Mauro Boselli -autore di Zagor, Dampyr e Tex- che parla pure di Tex nel blog portoghese di Tex in versione italiana e portoghese.
    La sua risposta alla domanda "Qual è stato il suo miglior lavoro su Tex, secondo lei? Ed il più difficile?":
    La storia preferita, nel senso che mi soddisfa di più come riuscita professionale, cambia a seconda dei periodi della mia vita. Di sicuro, la mia storia texiana d’esordio, "Il passato di Carson", con Marcello, è servita egregiamente allo scopo, che era quello di lanciarmi come autore e di farmi apprezzare dai lettori... Un’altra storia che mi sembra ben riuscita, perché in linea col personaggio, epica, ma anche con riferimenti ai "cavalry films" di John Ford, è "Sulla pista di Fort Apache", realizzata con José Ortiz.
    Io ho una predilezione per il Texone "Gli assassini", perché si trattava di una trama molto intrecciata e quindi difficile da scrivere, con indagini parallele e molti cambi di scenario per divertire Alfonso Font al suo esordio. Sì, tutto sommato le storie di cui sono più soddisfatto sono quelle che mi hanno impegnato di più, quelle con più fili narrativi da non "perdere per strada".

    Martedí, 16 Settembre 2008

  • weblog/?4037
    messaggio da Mauro Boselli - 16/09/2008 22:20
    A proposito delle annotazioni sulla mia storia Terre Maledette, si dice che le mie bande sarebbero sempre composte da sette fuorilegge! Beh, sette sono i samurai... E' certamente un numero magico, il MASSIMO consentito per la caratterizzazione in un gruppo. Ma mi tocca in parte dissentire: gli Innocenti sono molto più di sette, addirittura un centinaio, anche se ne compaiono al presente solo NOVE. E gli Irlandesi non sono sette, bensì OTTO. Gli altri numeri sono esatti. Brava, Michela!
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  • messaggio da Jonathan - 16/06/2007 00:23
    Buongiorno, sto cercando il nome di una serie di fumetti apparsa sul Corriere dei Ragazzi nei primi anni 70. la storia era ambientata nel periodo medioevale e l'unico personaggio che ricordo era un tipo famelico che finiva sempre col mangiare solo rape. Dallo stile dovrebbe essere un fumetto belga. Potreste aiutarmi? Grazie. Risponde G.Pelosi, uBC Staff
    Non si tratta del Corriere dei Ragazzi, ma del Giornalino. I personaggi sono Bellocchio e Leccamuffo, che gi� nel nome richiamano le zingarate raccontate dal Boccaccio nel Decamerone con protagonisti Calandrino e Buffalmacco. Le storie, regolarmente ambientante "tra il basso e l'alto medioevo", erano spassose strisce umoristiche in cui i due disperati finivano regolarmente per mangiare rape. Non si tratta di fumetto belga, ma di italianissimi autori: Corrado Blasetti e Giovanni Boselli.

    Martedí, 22 Agosto 2006

  • weblog/?2366
    messaggio da Massimo Vaccaro - 22/08/2006 07:25
    Trovo abbastanza familiare la scena di pagina 39-40 de "La carica dei Mohaves" dove Talbot, il fido scudiero di Lady Millicent Laurie, prepara un whisky con sonnifero per i nostri eroi. Infatti sul numero 77 dal titolo Molok, l'omonimo Professore Talbot, offre un analogo cocktail per liberarsi di Zagor e Cico. Che Mauro Boselli abbia preso spunto da quella avventura o � solo una grande coincidenza passata inosservata? Mi piacerebbe passare il mio interrogativo allo stesso grande sceneggiatore zagoriano. In secondo luogo trovo molto improbabile la scena di pagina 77. Infatti Zagor dopo essere entrato nel locale Purty Nellie, pieno di tipi poco raccomandabili, si dirige verso l'uscita all'inseguimento di Clegg. Passa fin troppo tempo dal momento in cui Zagor esce, al momento in cui viene acciuffato alle spalle dai primi tre, a pagina 84. A parte questi due interrogativi, invio i miei complimenti pi� sinceri allo sceneggiatore e al disegnatore per questa ottima storia che a me sta piacendo tanto, ricca di colpi di scena e di nuovi personaggi.

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