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Martedí, 30 Giugno 2009

  • weblog/?4491
    messaggio da P.Dionisio - 30/06/2009 16:25
    Da un articolo de La Stampa:
    Nel lussureggiante bosco di La Source, vicino all’Università di Lovanio, si scorge un sorprendente prisma allungato che pare librarsi nella foresta secolare, sovrastato da una parete che esibisce un Tintin di spalle con l’inconfondibile ciuffo ribelle. Si tratta di un’architettura assai complessa che pare in movimento: fuori enormi vetrate, dentro una torre a quadri blu e bianchi (per l’ascensore), quattro volumi colorati. Insomma, un museo spettacolare per Hergé (al secolo Georges Prosper Remi) il padre di Tintin, fra i più venerati e acclamati disegnatori di fumetti del XX secolo, tradotto in 55 lingue. A firmare il museo, che si estende per 3600 metri quadri, è l’archistar Christian de Portzamparc, vincitore nel 1994 del premio Pritzker (il Nobel dell’architettura): «Ho voluto creare - dice - uno spazio colorato, onirico: quasi fosse un nave arenata tra gli alberi, un po’ come quella di Fitzcarraldo in Amazzonia».
    Imponente, dinamico e intrigante l’edificio è stato realizzato in soli due anni, non senza infuocate polemiche per gli alberi abbattuti nella foresta del Brabante Vallone. Fanny Rodwell, seconda moglie di Hergé (nato nel 1907 e morto nell’83) desiderava da anni un luogo dove erigere il «tempio» adatto a un sognatore, qual era il padre di Tintin. Nel ’96 la Rodwell si rivolse a Portzamparc ma non trovò uno spazio adatto per il museo finché non le offrirono questo luogo a 30 chilometri da Bruxelles. Chiamò così a raccolta i maggiori specialisti di Hergé, che alla sua morte aveva voluto fossero sospese le pubblicazioni dei suoi fumetti, pronunciando la frase: «Tintin c’est moi». L’équipe, fra cui il direttore Laurent de Froberville, gli scenografi Joost Swarte e Winston Spriet, ha lavorato con l’architetto a ideare un museo che riflettesse la multiforme personalità dell’artista.
    (..)

    Mercoledí, 28 Gennaio 2009

  • weblog/?4256
    messaggio da P.Dionisio - 28/01/2009 18:45
    Da ADNKronos:
    Tintin al ciak. Paramount Pictures e Sony Pictures Entertainment hanno annunciato l'inizio delle riprese di 'The Adventures of Tintin: Secret of the Unicorn', diretto da Steven Spielberg con la tecnologia 3D motion capture e interpretato da Jamie Bell e Daniel Craig, coppia attualmente sugli schermi in 'Defiance - I giorni del coraggio'.
    Jamie Bell ('Billy Elliot') vestirà i panni del celebre Tintin, giovane e intrepido reporter che alla ricerca di una buona storia si imbarca in un mondo di avventure, mentre Daniel Craig interpreterà il cattivo Red Rackham, in un cast internazionale che comprende anche Andy Serkis, Simon Pegg, Nick Frost, Gad Elmaleh, Toby Jones e Mackenzie Crook.
    'The Adventures of Tintin: Secret of the Unicorn', da una sceneggiatura di Steven Moffat, Edgar Wright e Joe Cornish, prodotto da Spielberg, Peter Jackson e Kathleen Kennedy, è il primo film in 3D motion capture basato sul personaggio creato da Georges Remi, meglio conosciuto come Herge, e uscirà in sala nel 2011. Il secondo film della prevista trilogia sarà diretto da Jackson

    Martedí, 27 Gennaio 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 27/01/2009 12:55
    Da un articolo de La Stampa di Sergio Rossi:
    (..) la Fondazione Casa di Anne Frank ha promosso la pubblicazione di un libro a fumetti come La stella di Esther di Eric Heuvel, Ruud van der Rol, Lies Schippers ed edito in Italia da De Agostini con il Patrocinio dell’UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in cui la vicenda della Shoah viene raccontata da una nonna, la Esther del titolo, al giovane nipote che l’accompagna nel ritrovare gli ultimi tasselli di quella vicenda che ha segnato anche la sua vita futura, come già le opere di Primo Levi, Robert Antelme, Elie Wiesel e di Art Spiegelman ci avevano raccontato. È un libro da leggere a fianco a Valzer con Banshir di Ari Folman e David Polonsky ed edito da Rizzoli Lizard, il romanzo a fumetti tratto dal film d’animazione omonimo attualmente nelle sale.
    In apparenza i due libri non potrebbero essere più diversi per realizzazione e storia. La stella di Esther è un racconto per ragazzi realizzato sul modello narrativo di Tintin, il prototipo belga e olandese per questo tipo di fumetto: non per caso la protagonista da giovane sembra la sorella gemella dell’eroe di Hergé a cui gli autori devono anche la forma del lettering e i ghirigori tra le gambe che indicano il passo di corsa dei personaggi. Valzer con Banshir è invece diretto a un pubblico adulto, è realizzato con un segno più sporco e ricco di ombre, si inserisce nella neonata tradizione israeliana del fumetto che ha in Rutu Modan (Unknonwn/Sconosciuto, Il passato è passato, entrambi da Coconino) la sua esponente principale, e parla della guerra in Libano nel 1982 e dei massacri di Sabra e Chatila.
    In realtà i due libri trattano lo stesso tema da due prospettive storiche e narrative complementari: l’accettazione e la negazione della memoria.

    Giovedí, 22 Gennaio 2009

  • messaggio da De Agostini Editore - 22/01/2009 17:15
    Debutta online la proposta d’avanguardia DeAgostini per tutti coloro che aspirano a diventare mangaka, ed in generale per gli appassionati di anime e manga: www.disegnomanga.it è la prima community che consente di apprendere tutti i segreti del disegno e dell’animazione giapponese, di pubblicare i propri lavori e di fruire di tanti contenuti inediti, esclusivi e riservati sulla cultura giapponese.
    Il portale va a costituire parte integrante del corso a fascicoli proposto da DeAgostini per apprendere gradualmente e con facilità i segreti e le tecniche per realizzare fumetti manga, ma può essere frequentato per buona parte anche senza seguire il corso a fascicoli.
    Moltissime le feature specializzate che saranno a disposizione degli utenti: la novità assoluta ed esclusiva è costituita dalle video lezioni di tecnica del disegno manga, realizzate da professionisti appositamente per gli utenti del portale che seguono il corso a fascicoli De Agostini.

    Venerdí, 9 Gennaio 2009

  • weblog/?4232
    messaggio da P.Dionisio - 09/01/2009 19:20
    Da un articolo de La Stampa:
    Tintin è un giornalista, e vista l’aria che tira basterebbe questo a cacciarlo tra i reietti della scala sociale. E invece per l’eroe ragazzino che domani compie ottant’anni si sono sprecate le accuse più infamanti. Sarà che non è facile esser figlio di un autore belga sospettato di flirtare con i nazisti, sarà che il politichese e il politically correct non guardano in faccia a nessuno. Certo è che questo fumetto dal disegno piatto e bidimensionale, come si conviene ai capolavori della «linea chiara» europea, nel tempo si è tirato addosso di tutto: «razzista» perché mandato nel Congo a tenere le parti dei belgi colonialisti, «anticomunista» per aver descritto in malo modo la Russia dei Soviet, «antiamericano» per aver messo alla berlina certe esagerazioni del new deal americano degli anni Trenta.
    Ora, a due giorni dal compleanno, gli piove addosso un’accusa che a dire il vero accusa non è: né infamia né vergogna né niente di ufficialmente offensivo. Solo una considerazione tra lo scherzoso e il delirante, pubblicata addirittura dal «Times»: Tintin è gay, nientemeno. Gli indizi sarebbero questi: il ragazzo non ha amicizie femminili conosciute; l’unica volta che ha pianto lo ha fatto per un uomo, il suo amico Chang che credeva morto e che invece era più vivo di lui; le sole donne che compaiono nelle sue avventure sono «una virago con i bigodini» e una «diva attirata dagli omosessuali»; in tutta la serie dei suoi fumetti «il solo personaggio maschio ed etero senza ambiguità è Milou», il cagnetto che segue Tintin in giro per il mondo. (..)

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