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Sabato, 21 Marzo 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 21/03/2009 12:35
    Dalla presentazione della mostra:
    Una mostra con i maggiori autori di fumetti e satira italiani che scendono in difesa del nostro pianeta e gridano il loro SOS: prima che lo smog intorno a noi diventi lo smog nel nostro cuore.
    MacCheAriaCheFa avrà più tappe e presenterà opere di autori e personaggi del panorama fumettistico italiano del calibro di Bobo, Brendon, Diabolik, Dylan Dog, La Linea, Lupo Alberto, Martin Mystère, Mister No, Nathan Never, Pedrito El Drito, il Signor Rossi e Lola Airaghi, Giancarlo Alessandrini, Altan, Bruno Bozzetto, Andrea Cascioli, Stefano Casini, Alfredo Castelli, Osvaldo Cavandoli, Giorgio Cavazzano, Riccardo Crosa, Massimo Dall’Oglio, Raffaele Della Monica, Pasquale Del Vecchio, Roberto Diso, Luca Enoch, Giovanni Freghieri, Pasquale Frisenda, Vittorio Giardino, Mario Gomboli, Benito Jacovitti, Milo Manara, Corrado Mastantuono, Lorenzo Mattotti, Luigi Mignacco, Paolo Mottura, Bruno Olivieri, Vittorio Pavesio, Andrea Pazienza, Tiziano Sclavi, Gianni Sedioli, Silver, Marco Soldi, Sergio Staino, Antonio Terenghi, Sergio Toppi, Andrea Venturi, Bepi Vigna, Silvia Ziche e molti altri.

    Così viene descritta in un articolo de Il Corriere della Sera arricchito da alcune immagini:
    «Maccheariachefa» è il titolo di un mostra che apre domenica 22 a Roccabrivio Sforza (San Giuliano Milanese): esposte 130 tavole di fumetti e satira su inquinamento, rifiuti, scorie radioattive. «Sanno raccontare la realtà che ci circonda, andando oltre le apparenze, anche a costo di forzare un po' le previsioni di un pianeta al collasso» scrive il curatore Claudio A. Colombo nel catalogo edito da Aboca. La mostra è aperta martedì e mercoledì 9-12.30; giovedì e venerdì 9-18; sabato e domenica 14-18. Il ricavato dei biglietti (5-2 euro) verrà utilizzato per la piantumazione di 7mila querce nel Parco Agricolo Sud Milano.

    Lunedí, 2 Marzo 2009

  • messaggio da Il Team di Collezioneggio - 02/03/2009 20:00
    Il sito Collezioneggio propone un'intervista ad Andrea Valente, organizzatore con Grazia Nidasio della mostra a Pavia su Tiziano Sclavi (dal 5 marzo al 26 aprile 2009), realizzata da Enza Mandelli.
    Un estratto dell'inervista:
    1- Perché una mostra su Sclavi?
    La mostra dedicata al lavoro di Tiziano si inserisce in un progetto triennale del comune di Pavia, volto a dar la dovuta luce a tre pavesi illustri: Mino Milani lo scorso anno, Sclavi ora e Grazia Nidasio nel 2010.
    2- Da dove siete partiti qual è l’idea all’origine?
    L'idea è della stessa Grazia - che ovviamente non prevedeva la terza tappa - soprattutto per gli ottant'anni di Mino, lo scorso anno.
    3- Che Sclavi ci farete vedere, ci dai qualche anticipazione?
    Come giustamente dici, la mostra è dedicata a Tiziano, anche se Dylan Dog farà la parte del leone. L’opera dello scrittore sarà letta attraverso le immagini dei suoi illustratori: 29 bonelliani, da Stano a Villa, più Federico Maggioni, che con lui collaborò ai tempi del Corriere dei piccoli e di Pilot.

    Sabato, 11 Ottobre 2008

  • messaggio da P.Dionisio - 11/10/2008 15:40
    Dall'articolo su LaStampa.it:
    Un viaggio, molto illustrato, nel mondo dei comics: da «Il Principe Valentino» di Foster al «Kinowa» di Lavezzolo, da Bilal a Paparella, da Crepax a Toppi, da Tofano a Villa a mille altri con citazioni di film, libri, quadri: è «La freccia di Ulceda» di Antonio Faeti (Coniglio Ed., pp. 180, e 18,50). Un titolo molto bello per un libro che ripercorre la storia del fumetto, delle immagini, dei segni: Ulceda è infatti la figlia del capo Gran Falco della Prateria, graziosa squaw protagonista della prima serie western italiana, realizzata nel 1935 dal grande Guido Moroni Celsi.
    (..)
    La decisione di ripubblicare questi saggi, usciti negli Anni 80 su «Comic Art» e «L'occhio del gatto», è venuta a Faeti dopo una visita ad «Arte Fiera» a Bologna dove ha ripercorso le tendenze artistiche con la sua lente di docente di Grammatiche della Fantasia (che stupenda dizione!) all'Accademia di Belle Arti. Affermando che «si dovrebbe, finalmente, dire quanto il fumetto sia diverso e come abbia conquistato un territorio dove altri modi di narrare non possono entrare». Quando esce «L'alba dei morti viventi», primo albo del Dylan Dog di Sclavi nel 1986, Faeti scrive: «La storia mi ha attratto, convinto, divertito, perfino un po' spaventato». E per «Fuochi» di Mattotti osserva: «Questo sogno di parole e di immagini, questa soda, ossimorica impalpabilità, gli altri strumenti non la comunicano. Forse è questo, il fumetto».

    Sabato, 10 Maggio 2008

  • weblog/?3852
    messaggio da O.Tamburis - 10/05/2008 19:25
    E' di quest'oggi un lungo articolo pubblicato sia su Repubblica.it che nella sezione "spettacoli" dell'omonimo quotidiano, a cura di Silvia Bizio, in cui vengono fornite nuove succulente anticipazioni sul film incentrato sull'Indagatore dell’Incubo made in Bonelli. Secondo le dichiarazioni di Scott Rosenberg, presidente della Platinum Group (che ne acquistò nel 1997 i diritti televisivi, cinematografici e di merchandising oltre alla riproduzione dei fumetti), e Ashok Amritraj, amministratore delegato della Hyde Park:
    ...realizzare "Dylan Dog" è il raggiungimento di un sogno durato anni e perseguito da studi rivali come DreamWorks e Miramax. «Non vogliamo assolutamente scendere a compromessi nel modo di ritrarre Dylan Dog né avere a che fare con studios e gente che non conosce il fumetto come lo conosciamo noi» sostiene Rosenberg. «Mi piace perché è un film d' azione ma con un personaggio originale, mai visto prima sullo schermo e circondato da un mondo interessante che intrigherà senz' altro tutte le età. Dylan è un personaggio cool e all' avanguardia» aggiunge Amritraj. Nella storia del film, trasportata nella New York odierna dalla Londra in cui Sclavi aveva ambientato il racconto, Dylan Dog è costretto a tornare ad occuparsi delle indagini di cui è specialista dopo essere stato contattato da una donna che afferma di aver visto il padre brutalmente assassinato da una misteriosa creatura. Con la sua abilità, il revolver e armi paranormali, aiutato dal suo fedele braccio destro Groucho, Dylan sembra essere l' unico capace di riportare l' ordine sia sotto che sopra la superficie della terra...
    A queste si aggiungono altre dichiarazioni, da parte dell'attore Brandon Routh, chiamato ad interpretare il ruolo di Dylan Dog, e del regista Kevin Munroe, su come il film verrà impostato e sulla possibilità di eventuali seguiti. Come quindi in passato (basti vedere l'esempio di Constantine) ci si augura che lo spirito originale della creatura di Sclavi non venga "eccessivamente" stravolto dalla macchina di guerra hollywoodiana.
  • weblog/?2621
    messaggio da Fabio Strazzer - 10/10/2006 00:38
    Buongiorno a tutti...
    Ok.
    Prima di iniziare, voglio precisare che colleziono da anni Dylan Dog...
    Da questo, si pu� intuire che la mia collezione del medesimo albo bonelli sia ben fornita. Ma cosa interessa a noi lettori di uBC questo collezionista dylandoghiano? Che voglia unire la sua voce al coro fin troppo pieno delle critiche? Sarebbe di una noia inimmaginabile... Ebbene, s�! Basta! Basta! Basta! Sono stanco di storie fittizie e prevedibili, anche Sclavi mi ha deluso (ma su di lui pesa purtroppo il fatto della lunga assenza dalla voce "soggetto e sceneggiatura") e stavolta voglio proprio sparare a zero! Un esempio? L'ultimo speciale, di Anon, PARDON, Gonano e Cossu...
    Allora, in primo luogo voglio dirvi che, appena comprato, questo speciale l'ho posto nella libreria accanto a "Sette anime dannate", di Sclavi e Roi...bene! In secondo luogo, io non voglio colpevolizzare nessuno n� condannare nessuno al rogo, ma qui la situazione � esasperante: la sceneggiatura non era male, ma il soggetto? Non � un po' strano il fatto che, a quaranta pagine dalla fine dell'albo, avessi capito come andasse a finire per filo e per segno? Capisco che il "colpo di scena finale" (quello alla Chiaverotti, per intenderci) � fuori moda, ma qui c'� da mettersi le mani nei capelli! Il solito vecchio maniero scozzese, la solita vecchia maledizione del clan, il solito mostro che poi mostro non �, il solito sospetto sull'amata di Dylan, il solito... la lista sarebbe ancora lunga, sapete? Mi fermo solo per dire che l'unico punto che salva la baracca � Cossu: bravo e preciso ( belli, anche se non suggestivi come quelli del miglior Roi, i suoi tamponi...)
    In conclusione, non mi resta che sperare nel ventennale, che � alle porte...
    P.S: Alla fine, ho spostato "Licantropia" un pochettino pi� in l� rispetto a "Sette anime dannate"... ho fatto bene? ;-)

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