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Giovedí, 22 Gennaio 2009

  • messaggio da P.Dionisio - 22/01/2009 22:00
    Il "Il Corriere dei Piccoli" ha da poco compiuto 100 anno [cfr. news del 27 dicembre 2008] e il Corriere della Sera propone sulle sue pagine un ricco speciale per festeggiarlo. A Milano, presso la Rotonda di Via Besana viene allestita dal 22 gennaio al 17 maggio 2009 la mostra "Corriere dei Piccoli. Storie, fumetto e illustrazione per ragazzi", insieme ad un ciclo di incontri con autori e critici della comunicazione.
    Tantissimi gli autori ed i personaggi che si sono alternati sulle sue pagine: Bilbolbul di Attilio Mussino, il Signor Bonaventura di Sergio Tofano, Quadratino di Antonio Rubino, Cocco Bill di Benito Jacovitti, Marmittone di Bruno Angoletta, Sor Pampurio di Carlo Bisi, la Pimpa di Altan, il sig. Rossi di Bruno Bozzetto, Stefi, Violante e il Dottor Oss di Grazia Nidasio, il Sergente Kirk di Hugo Pratt e molti e molti altri.

    Anche La Stampa ricorda l'evento con un articolo di Sergio Rossi:
    In principio fu il Corrierino. Prima di «Topolino» settimanale, del «Giornalino» (nato nel 1924), il «Corriere dei Piccoli » è stata la prima rivista di fumetti italiana. Destinata ai figli dei lettori del Corriere della Sera e per questo ribattezzata «Corrierino», la sua storia editoriale ha attraversato tutto il XX secolo: il primo numero uscì il 27 dicembre 1908, l'ultimo il 15 agosto 1995. È sulle pagine di questo settimanale che all'inizio del Novecento sono arrivati in Italia i fumetti, seppure senza nuvolette e raccontati in rime baciate («Qui comincia l'avventura/del signor Bonaventura»?), attraverso le storie di personaggi americani (il pestifero Buster Brown diventato Mimmo, i gemelli The Katzenjammer kids/Bibì e Bibò), e italiani come il ragazzo africano Bilbolbul e una scuola di autori italiani (Mussino, Rubino, Sto, Angoletta) formata su riviste di racconti illustrati come "Il Giornalino della Domenica" di Vamba, l'autore del celebre Gianburrasca (..)
    Nel suo percorso editoriale il Corrierino ha seguito le trasformazioni della società italiana sia nelle storie (a fumetti e non) che pubblicava (tra i cui autori ricordiamo Mino Milani, Grazia Nidasio, Hugo Pratt), sia negli articoli giornalistici ritagliati a misura dei giovani lettori da giornalisti e scrittori come Dino Buzzati. Nel 1972 dalle sue pagine nacque il «Corriere dei Ragazzi» che fu caratterizzato dal carisma e le storie di Mino Milani, il quale sperimentò con successo anche quel «giornalismo a fumetti» oggi in voga; rivolto ai lettori adolescenti (tra cui molti autori di fumetti attuali), il Corriere dei Ragazzi ha avuto tra i suoi collaboratori anche Tiziano Sclavi, il successivo creatore di Dylan Dog.

    Sabato, 27 Dicembre 2008

  • weblog/?4224
    messaggio da P.Dionisio - 27/12/2008 07:55
    Il 27 dicembre il Fumetto italiano festeggia 100 anni: in questo giorno del 1908, infatti, vide la luce il 1° numero de "Il Corriere dei Piccoli", in uscita come supplemento del Corriere della Sera, al prezzo di 10 centesimi di lire.
    Come ricordato nella voce di Wikipedia:
    Nell'editoriale di quel primo numero, titolato "Come fu e come non fu...", il direttore tracciò le linee guida del piano editoriale del giornale ed esortò il giovane lettore a leggere la rivista sotto la luce più chiara, imitando il genitore che legge con aria di importanza il Corriere della Sera. Il pubblico cui il giornale si rivolgeva era dichiaratamente quello dei figli della nascente borghesia, fedele lettrice del "Corriere", ma non soltanto, tanto che di quel primo numero furono tirate ben 80.000 copie.
    Tante le firme che si sono alternate sulle sue pagine e ancor di più gli autori ed i personaggi che hanno allietato le ore ai giovani (e anche non più giovani) lettori, come ricordato sul sito del Comitato Nazionale Un Secolo di Fumetto Italiano:
    Durante le molte stagioni della sua esistenza il Corriere dei Piccoli si affida, per i contenuti letterari, a illustri scrittori quali Elsa Morante, Grazia Deledda, Guido Gozzano, Dino Buzzati, Gianni Rodari, Renato Simoni e perfino al papà di Tex Willer, Gian Luigi Bonelli. Mentre, per quanto concerne i fumetti, il settimanale milanese dà spazio alle serie di grandi autori americani di comics umoristici tra i quali Richard Felton Outcault, Frederick Burr Opper, Winsor McCay, George McManus e Pat Sullivan, e di molti artisti italiani, come Antonio Rubino, Attilio Mussino, Sergio Tofano e, dalla fine degli anni Venti, Bruno Angoletta e Carlo Bisi.
    Nei quarant’anni successivi il periodico cerca nuove strade adeguando progressivamente i suoi contenuti ai mutati gusti del pubblico, ma mirando sempre a confezionare un giornale di qualità sia letteraria che artistica, grazia a firme italiane come Mino Milani o Grazia Nidasio. A partire dai primi anni Sessanta l’innovazione si estende alla pubblicazione di serie a fumetti di produzione franco-belga come per esempio Lucky Luke, Dan Cooper, Spirù e Fantasio e, sul finire della decade, all’introduzione di prestigiosi maestri italiani quali Dino Battaglia, Hugo Pratt, Sergio Toppi e Mario Uggeri.

    Domenica, 14 Dicembre 2008

  • messaggio da G.Gentili - 14/12/2008 11:05
    Da un articolo su Exibart di Fausto Proietti:
    Negli ultimi mesi, il mercato delle tavole originali di fumetti ha fatto molto parlare di sé: in tempi di crisi economica, infatti, si è assistito alla vera e propria "esplosione" di questo settore, con cifre che spesso hanno raggiunto, se non i sei (tabù che riteniamo verrà presto infranto), almeno i cinque zeri. (..) in particolare, ricordiamo i top price per artisti come Hugo Pratt (300.830 euro per la copertina di Le etiopiche il 29 marzo 2008), Hergé (764.218 euro per la copertina di Tintin en Amérique nella stessa data, record mondiale per l’opera di un fumettista) (..) Tra i record fatti registrare va ricordato quello, recentissimo, relativo a una tavola di Albert Uderzo per Asterix Gladiateur: 312.491 euro, il prezzo più alto mai pagato al mondo in un’asta pubblica per una tavola a fumetti. (..)

    Lunedí, 29 Settembre 2008

  • messaggio da Calliandro Editore - 29/09/2008 07:35
    Il mensile veneziano Il Gazzettino Illustrato celebra il grande fumettista Hugo Pratt, creatore di Corto Maltese.
    Un museo Pratt a Venezia? Sarei senz’altro d’accordo, ne sarei tanto felice, credo che sia una bellissima idea, basterebbe sapere dove sono gli originali.
    Silvina Pratt, figlia del mito del fumetto Hugo Pratt (scomparso nel 1995), si racconta in una lunga intervista al Gazzettino Illustrato, il mensile indipendente veneziano (Calliandro Editore) diretto da Daniele Pajar, che al padre di Corto Maltese dedica la storia di copertina del nuovo numero con interviste, testimonianze e una foto mai pubblicata prima che ritrae Hugo e Silvina in un momento di intimità familiare.
    Silvina Pratt racconta al mensile gli istanti successivi all’apertura del testamento del padre, quando scoprì che a lei e ai suoi fratelli, Hugo non aveva lasciato quasi nulla in eredità:
    Non sono stata delusa all’apertura del testamento, anzi ho pensato che se decideva così, voleva dire che aveva le sue ragioni. E’ stata una persona molto vicina, il giorno dopo, a farmi capire che non era più Hugo a prendere le decisioni e questo rimane ancora un punto molto doloroso. Stiamo tutt’ora cercando di batterci.
    E sulle presunte fedi politiche di Hugo Pratt la figlia chiarisce:
    Aveva fedi e basta, se dopo i partiti se le attribuiscono sono fatti loro.
    Il Gazzettino Illustrato ospita anche il ricordo di Sergio Bonelli, editore di Tex e amico d’infanzia di Pratt:
    Hugo era come fosse mio fratello. Ci conoscevamo sin da giovani, ci facevamo confidenze da ragazzi. Ci dicevamo cose che non avremmo detto a nessun altro. Eravamo così amici, che tutte le volte che ci trovavamo assieme per metterci a lavorare, dovevamo prima sempre raccontarcela, andare al cinema, al ristorante. Eravamo complici di passeggiate e di mangiate, amici fino all'ultimo. Mi manca tantissimo.

    Sabato, 23 Febbraio 2008

  • weblog/?3709
    messaggio da G.Gentili - 23/02/2008 21:15
    Da un articolo su La Stampa di Stefano Feltri:
    "Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese". Sono state anche frasi come questa, di Umberto Eco, a costruire il mito di Hugo Pratt e del suo personaggio più famoso, il marinaio Corto Maltese, diventato primo esponente della "letteratura disegnata", secondo la definizione prattiana del fumetto. (..) Davvero stupito, poco prima di morire, raccontava in tutte le interviste: "Se ti chiedono 150 tesi di laurea sui tuoi fumetti capisci che è avvenuto qualcosa di grande". Quasi che lui, l’autore, avesse pochi meriti nel successo dei suoi personaggi. (..) Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli potrebbero essere nipoti di Pratt e come lui si sono formati sul fumetto d’avventura americano. Prima di farli lavorare sugli Scorpioni la Cong li ha mandati in Etiopia a visitare i luoghi di Pratt. Come guida avevano Corto Maltese, o meglio, l’uomo che passa la vita a smentire di averne ispirato il personaggio, l’amico di Pratt Jean-Claude Guilbert. (..)
    Nel numero in edicola da sabato 23 febbraio di "Specchio +", trovate, quale fumetto inedito del mese, una storia degli Scorpioni del deserto firmata da Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli.

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