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" Glorieta Pass"

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Tex & Danville

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Uno del Texas contro uno del Texas
recensione di Mauro Traversa

C'era una volta uno del Texas che si chiamava Tex ma che non stava con quelli del Texas. C'era poi un altro, anche lui del Texas; lui non si chiamava Tex pero` stava con quelli del Texas. Finirono entrambi nei guai ma per fortuna alla fine arrivarono quelli del Texas e li salvarono�



TESTI
Sog. e Sce. Mauro Boselli    

Soggetto semplice, semplice di Boselli che ripesca dal passato del Tex esploratore al servizio dei Nordisti durante la guerra di Secessione. A differenza dalle altre rievocazioni, allo scontro tra le due fazioni, qui si aggiunge la lotta con gli indiani Kiowa ai quali, i protagonisti della vicenda, si sottraggono solo grazie al solito "arrivo dei nostri" quando ormai sembra non esserci piu` via di scampo per i bianchi.

A proposito di protagonisti: questi sono, oltre a Tex, l'amico Damned Dick, che al fianco del nostro eroe ha gia` dato tante grane ai Sudisti, e il tenente confederato Beau Danville. Danville e` uno del Texas che sta, diversamente da Tex, dalla parte del Texas. E` quindi subito nemico del nostro che, distruggendo un carico di rifornimenti confederato, ha cambiato (vedere anche la scheda) le sorti della guerra nel West.

"affascinante gentiluomo del Sud, intriso di senso dell'onore e di galanteria"
   
Poi arrivano i Kiowa armati di tutto punto e a caccia di scalpi e i due del Texas diventano amici e lottano fianco a fianco. Ma l'attenzione e l'interesse del lettore va all'affascinante gentiluomo del Sud, intriso di senso dell'onore e di galanteria verso la bella Annabel. Danville costringe Tex alla resa nel loro primo scontro diretto, lo salva dai Kiowa e, per ben due volte, rischiando la propria vita, salva Annabel infatuata del bel gentiluomo. E Tex? A parte aspettare la freccia Kiowa destinato a farlo fuori e scoprire che e` il padre di Annabel a fornire le armi agli indiani non brilla per iniziativa.

Storiella lineare con pochissimi spunti interessanti. Va detto a difesa di Boselli che il "contenitore" dell'Almanacco del West con le sue 94 pagine limita forse un pochino la fantasia dello sceneggiatore. Le avventure di Tex da sempre vengono raccontate seguendo un certo ritmo che tradizionalmente non e` mai stato troppo serrato (come e` invece ammesso nelle saghe di piu` recente creazione) e qundi in 94 tavole non c'e` poi tanto spazio per raccontare una storia molto elaborata.

Notevole invece il rispetto di Boselli nei confronti dei fatti realmente accaduti, e della "tradizione" del Texas, unico stato del sud mai violato dalle truppe nordiste. I dialoghi pure sono buoni come ci ha abituato ormai Boselli fin dalla sua prima apparizione nella saga Texiana.



DISEGNI
Alarico Gattia
matite Dotti
   

Alarico Gattia, lo si legge ovunque, e` considerato un maestro del fumetto italiano.

E` quindi un compito molto arduo e delicato quello del recensore che, non essendo rimasto affatto soddisfatto del lavoro del maestro su Tex, e` chiamato ad esprimerne comunque un giudizio. Intanto al povero recensore non e` dato di sapere quanto le matite di Dotti (probabilmente il Maurizio Dotti di Zagor) abbiano prevalso sul lavoro di Gattia.

(21k)
Tex contro Danville
(c) 1998 SBE
   
Resta il fatto che il prodotto che si presenta al lettore sembra il frutto di un lavoro un tantino affrettato dove le figure sullo sfondo sono tracciate molte sommariamente e dove molti corpi assumono spesso posizioni non troppo naturali e un pochino legnose (osservare ad esempio il Tex nella vignetta centrale di pagina 37). Sfogliando le tavole ho avuto l'impressione, anche per la tecnica utilizzata nell'uso del bianco & nero, di avere tra le mani un numero della serie "La storia del West" editata da Bonelli trenta anni fa. Lo standard qualitativo grafico del team texiano di oggi mi sembra francamente piu` elevato sia per la cura del disegno, sia per la scelta delle inquadrature.

Spinto da ipercriticismo oggi arrivero` sino a segnalare la mia non completa soddisfazione (ed e` la prima volta) per una copertina di Villa. Il volto di Tex mi e` poco familiare cosi` come Claudio lo ha disegnato e la posizione del suo braccio in ombra non sembra troppo naturale: dritto come un palo del telegrafo.



GLOBALE
 

Che dire? L'Almanacco e` sempre un spazio un po` particolare dove gli sceneggiatori, possono decidere di prendersi una liberta` d'azione che la serie regolare forse non lascia loro. E` accaduto cosi` ad esempio quando la collana dell'Almanacco del West ha esordito con "La ballata di Zake Colter" scritta da Nizzi qualche anno fa. Oggi Boselli, alla sua seconda presenza consecutiva sull'Almanacco, ci presenta una storia western di impostazione classica che ben poco ha a che condividere con lo stile texiano di raccontare il west. Se la stessa storia fosse stata editata nell'antica seria bonelliana "La storia del West" che ho gia` avuto modo di ricordare sopra, sostituendo la figura di Tex con quella di un anonimo esploratore nordista, nessun lettore sarebbe mai arrivato a pensare: "Ecco una storia che avrei visto bene in Tex!" .

Alla fine e` proprio questo il punto: la storia non brilla per originalita` ed inventiva ma non e` malvagia una volta considerata fuori da ogni contesto. Ma e` una storia che porta il marchio di Tex e come tale il lettore si aspetta forse qualcosa di piu` e si aspetta che il nostro eroe reciti nel consueto ruolo di assoluto protagonista.

Confinate nell'Almanacco del West queste storie rappresentano acccettabili diversivi ma occorre stare attenti a non introdurle nella serie regolare. Il successo di Tex e` legato, a parer mio, ad un certo modo di raccontare il West che Bonelli ha inventato tanti anni fa. Se questo modo ogni tanto riceve una mano di fresco per rimanere al passo con gli anno siamo tutti contenti; se viene stravolto allora i rischi di "disaffezionamento" aumentano. Se Tex fosse stato un fumetto western come tanti, oggi non ci sarebbe piu` (cosi` come non ci sono piu` tanti western nati negli anni cinquanta e sessanta) visto lo scarso interesse che e` subentrato negli anni per questo genere (almeno nella sua rappresentazione piu` tradizionale). Se Tex oggi e` vivo e gode ancora tutto sommato di ottima salute e` buona parte merito di un signore che cinquant'anni fa ha deciso di raccontare le avventure di questo eroe in un certo modo.
 

 


 
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