Ci siamo! Dopo una noiosa e presto dimenticata inchiesta urbana a San Francisco, ritorna, nella saga texiana, alla grande il western: nella terra di frontiera, Tex e Tiger rimangono coinvolti in una sanguinosa fase della eterna lotta senza esclusioni di colpi tra le giacche azzurre e i ribelli apaches. E non c'e` un attimo di respiro dalla prima, all'ultima pagina. Vivamente consigliata a tutti gli amanti del western.

Sog. e Sce. Mauro Boselli

Sulla falsariga delle migliori pellicole hollywoodiane del momento d'oro del cinema western, Boselli ci propone su tre album (la lunghezza che sembra andargli piu` congeniale, visto i felici precedenti), un racconto che non puo` non soddisfare appieno i lettori della saga che prediligono il western classico. Gli ingredienti piu` tipici ci sono tutti: dai fortini isolati nel cuore di un territorio selvaggio controllato dai ribelli indiani, ai reparti di cavalleria in missione nel territorio indiano; dalle ragazze rapite, ai granitici sergenti forgiati dalla guerriglia; dai trafficanti d'armi agli ufficiali a caccia di gloria….

Tex e Tiger, alla ricerca di qualche giovane guerriero Navajo che si e` unito ai ribelli del sanguinario capo apache Chunz, si trovano coinvolti nello scontro tra i soldati di Fort Apache e i Mescaleros. La storia ha l'impostazione del western piu` classico (anche se in Tex, in questi ultimi anni, di storie come queste se ne vedono molto poche), ma l'incalzante ritmo della vicenda e la solita ampia e ben curata galleria di personaggi, a cui ormai Boselli ci ha abituato, rendono la vicenda piacevolissima da leggere.

Sempre secondo un modello ormai collaudato di Boselli, e` interessante segnalare la storia nella storia: la vicenda, a lieto fine, tra Liz Starrett, coraggiosa figlia di un militare e l'esperto scout Laredo che affianca Tex in quanto ad ardimento ed esperienza.

E sullo sfondo dell'intera vicenda appare evidente al lettore la tensione che si vive nella terra di frontiera; odio e rispetto tra il guerriero apache (spesso "nascosto come uno scorpione sotto la sabbia") e l'uomo bianco sono sentimenti in antitesi, ma sempre presenti nella vicenda. Solo un paio di esempi: Fort Apache non e` protetto da una palizzata per non far credere ai Mescaleros che si ha paura di loro(!) mentre Tiger riceve uno sputo addosso da un ragazzino indiano che lo ritiene responsabile di essere dalla parte dei bianchi.

Boselli e` in gamba, tra un agguato nel canyon e un attacco ai mercanti d'armi, nel trasmetterci, attraverso la voce dei protagonisti, l'atmosfera con cui avvolge l'intera vicenda.

Josè Ortiz

Il tratto spesso arcigno e giocato sui chiaro-scuri del prolifico Ortiz bene si adatta al genere di storia (esattamente come era accaduto per il Maxi Tex di Segura).

l'arrivo a Fort Apache. Disegno di Ortiz (c) SBE

Punteggio pieno per una storia che ho tovato decisamente valida, dal ritmo incalzante e dalla ricchezza di episodi e di personaggi. Nella mia classifica personale, sui lavori degli ultimi anni, affianco senza problemi questa vicenda alle tre storie: "Il passato di Carson" , gli "Invincibili" e "Il cercatore di fossili". Storie come queste riconcilano con la saga e fanno bene sperare per il futuro della saga.

Una parola sulle tre copertine: tutte belle come sempre, ma altamente suggestiva quella dell'album "Mescaleros".