Profeta Hualpai, Il

c'è chi fa le profezie, chi parla troppo e chi non la finisce di far domande…
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Profeta Hualpai, Il
IT-TX-g21
uBCode: ubcdbIT-TX-g21

Profeta Hualpai, Il
- Trama

"Gli uomini bianchi saranno sconfitti in una grande battaglia alla quale parteciperanno tutte le tribù riunite"; questa è la profezia di Manitary, giovane eremita hualpai. Per scongiurare il pericolo di una sanguinosa rivolta, Tex e Tiger si mettono sulle tracce di Manitary, mentre Carson e Kit cercano di fermare il trafficante di armi che lo rifornisce.

Valutazione

ideazione/soggetto
 2/7 
sceneggiatura/dialoghi
 2/7 
disegni/colori/lettering
 5/7 
 42

Recensione

data pubblicazione Giu 2007 - Giu 2007
testi (soggetto e sceneg.) di ubcdbClaudio Nizzi
disegni (matite e chine) di ubcdbCorrado Mastantuono
copertine
Il profeta Hualpai<br>Tex Gigante 21<br><i>(c) 2007 SBE</i>
tavole o vignette
Il profeta e... Tex<br>Tex Gigante 21, pag.126<br><i>(c) 2007 SBE</i>

Annotazioni

Note e citazioni

  • Il disegnatore di questo Texone è Corrado Mastantuono, già nello staff di Nick Raider e copertinista di Magico Vento. Attualmente Mastantuono è al lavoro su una storia di Tex scritta da Mauro Boselli e destinata alla serie regolare.
  • Sergio Bonelli conclude la prefazione con le seguenti parole: "Sono sicuro che tutti voi condividerete l'orgoglio e l'entusiasmo con cui ho concesso il "visto si stampi" a questo Texone, realizzato - finalmente - da uno degli illustratori di Paperino, Pippo, Orazio, Clarabella & Co." Siamo sicuri che sia motivo di soddisfazione, per l'editore, riuscire "finalmente" a realizzare il connubio tra un disegnatore di personaggi comici e le storie altrettanto comiche a cui, da diversi anni, ci ha abituato lo sceneggiatore principale di Tex
  • È probabile che vada letta nello stesso spirito comico la perseveranza nell'affermare che C. Nizzi è "autore, da anni, di decine di sceneggiature texiane, perfettamente in sintonia con lo stile del grande Bonelli".
  • Il soggetto si rifà ad una storia pubblicata originariamente nel 1966 nelle strisce di Tex, intitolata "Il profeta rosso"(n.88-89). Il profeta del titolo è l'indiano Piute Wovoka, che nel 1888 fu promotore della Danza degli Spettri e predicatore del ritorno del Messia, della resurrezione degli indiani morti, del ritorno dei bufali nelle praterie e della cacciata dei bianchi. Nella storia immaginata da GL Bonelli, Wovoka è più volte citato ma non compare mai, contrariamente ad un altro personaggio realmente esistito vale a dire Plenty Horse, che nella finzione viene catturato da Tex. Wovoka viene definito da Tex un pazzo, mentre il profeta hualpai Manitary viene accusato di ”essersi inventato tutto per far colpo” sulla sua gente ed acquistare prestigio. L'ultima scena lo vede come uno "spaventapasseri" (Carson, p. 240), con lo sguardo perso nel vuoto. Wovoka raccoglie seguaci appartenenti a diversi popoli rossi solo grazie alle sue profezie, mentre Manitary saccheggia, compie razzie e uccide per assoggettare ”le altre tribù al suo potere” (cfr. pag.53). In entrambe le storie, Tex è convinto che, tolto di mezzo il profeta, tutto il resto andrà "a posto senza eccessive difficoltà”: tuttavia, mentre i seguaci di Wovoka, male armati, sono decimati dall'esercito e "solo alcuni capi e una decina di guerrieri formano il gruppo dei sopravvissuti" (p.114, "Morte di un soldato"(n.89), quelli di Manitary, seppur fallita la consegna delle armi, sono "centinaia" (Tex, pag.240). Forse, in questa circostanza, non era il caso che anche Tex si mettesse a fare profezie: "...rimasti senza condottiero e senza armi, gli Hualpai non potranno più scatenare la sanguinosa rivolta che [...] doveva portarli a una grande vittoria." Di notevole effetto la scena eroica a pag.102-106 del n.89, in cui Tex, Kit e Tiger si lanciano in mezzo ad una ventina di indiani per cercare di raggiungere Carson e una pattuglia di soldati, assediati su un’altura (cfr. con la scena a pag.27-41 del Texone) .
  • Gli indiani Hualpai sono nemici storici di Tex: succubi di Mefisto ne "La gola della morte”(n.39-40); rapitori di squaws e autori di sacrifici umani ne "L'idolo di smeraldo"(n.168-169); ladri della sacra Kacinah e ancora uccisori di giovani donne nel Tex 200 "L’idolo di cristallo"(n.200); infine, alleati con gli Utes per invadere la riserva Navajo ne "Cane giallo"(n.233-236, meglio conosciuta come "Gli eroi di Devil Pass"). È probabile che C. Nizzi si sia ispirato a quest'ultima avventura sia per il progetto del profeta hualpai di invadere la riserva Navajo, sia per il barcone con il quale i trafficanti scendono il fiume per consegnare le armi agli indiani (vedi anche "La croce tragica" (n.121-124, meglio conosciuta come "Sulle piste del nord").
  • Ricordiamo in particolare due storie nelle quali Tiger si traveste, rispettivamente da Mohawk e da Cheyenne: la già citata "Sulle piste del nord" e "Terra promessa"(n.146-149). Nel Texone, dopo essere sfuggito al gruppo che lo aveva catturato, Tiger si traveste da Hualpai, ma la mossa non gli serve a molto se non a rischiare di farsi impiombare da Tex - che non lo riconosce -, a ”tenere d’occhio le guardie” poste davanti alla capanna di Manitary e a carpire il luogo della consegna delle armi, fornito con precisione dal solito chiacchierone.
  • Kit Carson è uomo di grande esperienza oltre che ranger di lungo corso: fa specie, quindi, che si riduca a chiedere istruzioni a Tex su come deve comportarsi con il trafficante di armi ("Mano dura con lui?", pag.64)
  • A pag.149 Carson e Kit risalgono il Colorado River per raggiungere il luogo d’incontro tra i trafficanti d’armi e gli indiani. Lo avevano disceso ne "L'oro del Colorado"(n.201-202) per salvare Moqui e Nikla tenuti in ostaggio dalla banda di Jimmy Benson.
  • Si noti con quale varietà di espressioni gli avversari di Tex fanno mostra della loro impavida sicurezza: "Avanti! Aquila della notte è nostro!", pag.37; "Tra poco saranno nostri!", pag.98; "Ormai è nostro!", pag.116; "Eccoli, sono nostri!”, pag. 182.
  • Una novità degna di nota è la ricomparsa di qualche sigaretta, fumata da Tex e Carson, da un avventore nello spaccio di Fort Sheller e dall’ex trafficante di armi Clagg. Un tempo Carson fumava i “cigarillos”, ma forse non è il caso di fare troppo i pignoli.
  • Che lo sceneggiatore abbia saputo che i lettori si sono lamentati del ”suo” Kit bamboccione, che quando non resta alla riserva Navajo di guardia al bestiame, proferisce si e no due parole? Ciò spiegherebbe perché questa storia vede il giovane Willer in costante agitazione, seppur frenato dallo zio Carson, il quale si premura di non fargli fare questo e quello: non gli permette di entrare nel magazzino di Garrison ("Neanche a parlarne.", pag.73); lo lascia a guardia del vicolo mentre lui - che si lamenta sempre per i reumatismi - si arrampica fino al primo piano per rapire il braccio destro di Garrison (pag.105); infine, gli proibisce ”colpi di testa” nei confronti dei trafficanti di armi (”Vacci piano, Kit! Ci sono otto uomini, laggiù, e noi siamo in due.”) giustificandosi nel modo seguente: "Tuo padre ti ha affidato a me e intendo riportarti a casa sano e salvo." ( pag. 200).
  • Che lo sceneggiatore abbia saputo che i lettori si sono lamentati per la presenza di topi, gatti e mucche, che vengono in soccorso a Tex indicandogli rifugi impensati o salvandolo dagli inseguitori? Presto fatto. Ecco sostituito l'animale di turno con un ostacolo naturale, in questo caso la grossa radice di un albero (pag.117): Tex vi inciampa e cade in una sorta di cunicolo che lo fa planare nel ventre di una miniera abbandonata, sconosciuta agli Hualpai (almeno secondo quanto pensa Tex, pag.133).
  • Oltre alle domande che Carson fa a Tex e che Tex pone a sé stesso (tre solo a pag.131), ci sono le due serie di quiz, rispettivamente di diciassette e tredici domande, poste da Kit a Carson e da Tiger a Tex. Forse i quattro pards devono cartesianamente dubitare, per rendersi conto di pensare, e quindi di esistere.
  • Come nel Texone "Mercanti di schiavi", in cui il conducente rapinato e la bambina fornivano a Tex nome, cognome, indirizzo e connotati del guercio cattivo, qui il vecchio indiano Due trofei dona a Tex un pacchetto d'informazioni "tutto compreso" consistente in: nome del profeta, tribù di appartenenza, natura delle visioni, sede del quartier generale, tipo di sorveglianza, nome del trafficante d’armi, data della consegna dei Winchester (pag.48-56). Lo stesso dicasi riguardo a Clagg, che riferisce a Carson di tutto e di più circa il barcone dei trafficanti di armi (pag.146-148). Includiamo nel mucchio anche l’indiano Corvo Nero che, parlando con un amico, fornisce l'indirizzo esatto del luogo di consegna delle armi, ad uso e consumo di Tiger, di passaggio nel campo hualpai.

Incongruenze

  • A pag.27 Tex rinuncia a inseguire una banda di venti Hualpai perché - secondo lui - sono ”troppi” e perché ”molti di loro sono armati con carabine Winchester ultimo modello”. Due pagine dopo, da inseguitore Tex si ritrova inseguito, sempre da quei venti indiani, considerati troppi anche da Carson. Probabile che rimangano troppi anche dopo che i pards ne hanno eliminati esattamente la metà, visto che la didascalia descrive l’avanzata degli indiani come "inesorabile" ed è addirittura necessario il salvataggio da parte dei soldati, che tolgono i pards da quella che Tex definisce seriamente ”una brutta situazione” (pag.41).
  • Davanti al colonnello di Fort Sheller, in piena fase di promozione dell’immagine, tutti i timori di Tex scompaiono: da ”sono troppi” venti indiani, si passa a "Le imprese disperate sono la nostra specialità." (pag.60).
  • Forse la vera specialità di Tex è scansare i massacri: nel caso della pattuglia di Fort Sheller, le tracce dicono che gli indiani se ne sono andati poco prima del sopraggiungere dei pards (pag.27); nel caso dei minatori, Tex arriva in loco assieme a Tiger mentre gli Hualpai stanno scalpando i caduti e si affretta a dichiarare che ”Anche se fossimo arrivati prima non avremmo potuto essere di alcun aiuto per quei poveracci. Gli Hualpai sono troppo numerosi.” (pag.84), frase che appartiene alla stessa famiglia di ”Più niente da fare, Kit…” ("I fratelli Donegan" n.526, pag.56) e ”era impossibile” salvare Natay ("Corte marziale" n.549, pag.92).
  • Mentre stanno pedinando gli Hualpai che hanno massacrato i minatori, Tex e Tiger si ritrovano pedinati a loro volta da quattro indiani, che decidono di eliminare Tiger e catturare Tex. Il genio che comanda il gruppetto ha la bella pensata di ordinare ad un suo sottoposto ”Tu rimani qui e spara al Navajo, ma prima lasciaci il tempo di saltare addosso ad Aquila della notte.”, dando così modo ”al Navajo” di accorgersi dell’attacco e di dare l’allarme a Tex (pag.88-90).
  • A pag.94 Tex e Tiger si dichiarano ”pronti a sfruttare la prima occasione favorevole per tentare di scrollarci di dosso i nostri inseguitori” ma due pagine dopo, pur trovandosi su un sentiero ”stretto e pericoloso” e dunque potenzialmente difendibile, non trovano di meglio che continuare a scappare.
  • A pag.98 Tex abbandona Tiger in mano nemica (per di più appeso a un ramo che ondeggia nel vuoto) rassicurato dalle parole del Navajo, convintissimo che non lo uccideranno: forse si è scordato che gli avversari hanno cercato di eliminarlo qualche pagina prima. Tex non fa nulla per affrontare gli Hualpai e gli Hualpai non fanno nulla per controllare se Tex è davvero morto come tenta di far credere Tiger. Per il Navajo, il corpo di Tex e i due cavalli precipitati nel canyon non si vedono perché coperti dalla vegetazione e un’osservazione pertinente di uno degli indiani fuga i dubbi residui: "Credo che il cane navajo dica il vero, altrimenti non si spiegherebbe la posizione in cui lo abbiamo trovato”.
  • A pag.101, dopo avere catturato Tiger, gli Hualpai fanno dietro-front, tornando verso il luogo da cui erano partiti, e poco dopo si intravede Tex, che li sta osservando nascosto dagli alberi. Se Tex è scappato proseguendo lungo il sentiero ”stretto e pericoloso”, come ha fatto a precedere gli indiani?
  • Nonostante le chiare intenzioni di Yanah ("Legatelo a terra, non voglio che possa tentare la fuga", pag. 102), Tiger riesce a fuggire: smosso uno dei paletti, ha tutto il tempo di liberare il braccio, slegarsi dagli altri paletti e colpire in testa l'indiano lasciato di guardia, che in quei frangenti stava guardando il resto del gruppo lanciarsi alla ricerca di Tex.
  • Dopo aver dichiarato solennemente "Non mi arrenderò fino a quanto non lo avremo trovato!" (pag.119), Yanah sospende le ricerche di Tex perché ha fretta di arrivare al campo di Manitary dove ci sarà una "grande festa". Il profeta non viene avvertito della presenza di Tex e Tiger nei dintorni e quindi non può associare, se non quando ormai è troppo tardi (pag.192), l'aquila della sua visione (pag.126-129) all' Aquila della notte che sta per rapirlo.
  • "Mi sono conciato così per passare inosservato" confida Tiger in versione hulpai a un Tex un po' perplesso, che ha appena tentato di colpirlo. Sarà, ma il camuffamento non deve aver fatto la differenza, in quella circostanza, visto che lo stesso Tiger confessa, qualche pagina dopo, che in un paio di occasioni è sfuggito "per un pelo agli uomini che stanno frugando ogni angolo della foresta" (pag.136-138).
  • A pag. 146 Clagg rivela candidamente ad un perfetto sconosciuto che un tempo trafficava in armi e whisky con gli indiani. Fortunatamente per lui il perfetto sconosciuto è il vecchio Carson, disposto a chiudere tutti e due gli occhi sul passato del ciccione in cambio di una canoa, di un po' di viveri e - naturalmente - di qualcosa da ficcare sotto i denti.
  • Non è dato sapere perchè la tenda dove dorme Manitary sia sorvegliata solo all'ingresso e non sul retro, considerato che all'ingresso ci sono ben quattro energumeni che fanno buona guardia per non parlare di qualche centinaio di indiani festanti (pag.163). E nemmeno è chiaro perché non sia Tiger, con il suo travestimento da hualpai, a penetrare nel campo indiano per rapire Manitary, con Tex a coprirgli le spalle dal suo posto di osservazione.
  • A pag.177 Tex avvisa Tiger che è riuscito nell'impresa ripetendo per tre volte il verso del gufo. Come sia riuscito Tiger a sentirlo in un accampamento in cui qualche centinaio di indiani sta suonando i tamburi e facendo festa, è un vero mistero.
  • A pag. 180, la donna del profeta si libera facilmente dai legacci di Tex e dà l'allarme. Tex non può fare a meno di notare che "Non sarebbe accaduto se le avessi dato una botta in testa! La mia buona abitudine di non usare violenza con il gentil sesso ha i suoi lati negativi...". Magari si poteva evitare al ranger l'ennesima figura da babbeo facendo in modo, ad esempio, che un indiano sobrio si accorgesse del taglio praticato sul retro della tenda.
  • Dopo aver lanciato la minaccia di uccidere Manitary, Tex e Tiger vengono lasciati andare dagli Hualpai, ben sapendo che li inseguiranno a distanza "con la speranza di poter liberare il loro capoccia" alla prima occasione. Pur sapendo questo, voltano tranquillamente le spalle ai loro inseguitori, convinti di avere "poco da temere" (pag.187-188).
  • Bell'eroe, il nostro Tex. A pag.225, con gli Hualpai alle calcagna, dice a Tiger di tenere vicino Manitary "così non oseranno spararci!". Ma non erano gli avversari vigliacchi, un tempo, a comportarsi così?

Frase

  • Tex: "Sono almeno una ventina!"
    Carson: "Troppi per noi!"
    pag.29
  • "Anche se fossimo arrivati prima non avremmo potuto essere di alcun aiuto per quei poveracci. Gli Hualpai sono troppo numerosi."
    Tex pag.84

Personaggi

Tex, Carson, Kit, Tiger Manitary il profeta hualpai Cane Zoppo [+] braccio destro di Manitary Tenente di Fort Sheller, guida il drappello che salva Tex Sergente di Fort Sheller Colonnello Clifton comandante di Fort Sheller Due Trofei stregone ute ferito dai seguaci di Manitary Yanah, Corvo nero, Huakar, Thasar, Haika [+] guerrieri hualpai Garrison trafficante di armi Edwing braccio destro di Garrison Clagg ex trafficante di armi, dà informazioni a Carson e Kit Baldwell mercante di Lauglin in affari con Garrison Itah donna di Maritay Jack, Bryan, Jess, Bill [+] uomini al soldo di Baldwell

Locations

Hualapai Mountains ufficio del colonnello Clifton a Fort Sheller infermeria del Forte spaccio del Forte Kingman cittadina dove si trova il magazzino di Garrison casa di Edwing a Kingman miniera abbandonata in territorio hualpai Lauglin villaggio fluviale Colorado River accampamento di Manitary foce del Tensheep Creek, dove gli Hualpai incontrano i trafficanti barcone dei trafficanti d'armi

Elementi

profezia traffico d'armi massacri di soldati e cercatori d'oro rapimento scontri a fuoco

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