Strada per Serenity, La

Un vile ricatto induce Tex a fare un po’ di “pulizia” a Serenity
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Strada per Serenity, La
Color Tex 7
uBCode: ubcdbIT-TX-C7

Strada per Serenity, La
- Trama

Alcuni uomini al servizio del medico e criminale "Doc" Gallegher attaccano un piccolo ranch e, usando i tre bambini superstiti e la loro madre, ricattano Tex allo scopo di indurlo ad ammansire il Giudice Elmer Finn, che a Serenity sta per spedire sul patibolo il figlioccio di Gallegher, Patrick Mcgrath. Mentre Tex e Tiger, liberatisi dei ricattatori, si gettano sulle tracce dei loro complici indiani e delle due bambine ancora in ostaggio, Carson e Kit si recano a Serenity per tenere d’occhio la situazione in città. Sarà Tex a liberare gli ostaggi, a scoprire chi ha organizzato il massacro e il ricatto e ad impedire la fuga di Mcgrath, liberato dai suoi complici la mattina dell’impiccagione nonostante l’intervento di Carson e Kit.

Valutazione

ideazione/soggetto
 3/7 
sceneggiatura/dialoghi
 4/7 
disegni/colori/lettering
 4/7 
 50

Recensione

data pubblicazione Ago 2015
testi (soggetto e sceneg.) di ubcdbRoberto Recchioni
copertina di ubcdbClaudio Villa
disegni (matite e chine) di ubcdbPasquale Del Vecchio
colori di ubcdbGFB COMICS
copertine
Color Tex 7<br>Copertina di Claudio Villa<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli editore</i>

Annotazioni

Note e citazioni

  • Anche questa copertina di Claudio Villa, come le altre quattro dei Color Tex estivi, è "full color" (realizzata usando Ecoline, una sorta di china colorata liquida, trasparente, simile all’acquerello e tempere acquerellate) come quelle di Sul sentiero dei ricordi n.575, I demoni del nord n.600 e Vendetta navajo n.455. Vi è un’altra copertina realizzata con questa tecnica, ma poi scartata per decisione redazionale, ossia quella del numero cinquecento di Tex Uomini in fuga n.500 (segnalazione di Claudio Villa).
  • Questo è il primo Color Tex per Roberto Recchioni, che aveva esordito su Tex con la storia breve dal titolo Randy il fortunato, disegnata da Andrea Accardi e pubblicata nel Color Tex 6.
  • Si veda l’intervista a Roberto Recchioni dal titolo Tex, Roberto e il West!, curata da Luca Del Savio e pubblicata il 31 luglio 2015 sul sito della Sergio Bonelli Editore.
  • Ai pennelli ritroviamo Pasquale Del Vecchio, che per la Sergio Bonelli Editore ha realizzato storie anche per Nick Raider, Zona X e Napoleone. Del Vecchio è qui al suo primo Color Tex dopo tre avventure pubblicate nella serie regolare (Soldi sporchi n.561-562 e La rivolta dei Cheyennes n.589-590 su testi di Claudio Nizzi e Braccato! n.623-624, sceneggiata da Tito Faraci).
  • «Sono ancora nel fiore degli anni, giovanotto!» risponde un Carson piccato alla domanda formulata da Tex: «Insomma, ammetti finalmente di essere invecchiato? ...» (pag.8). La battuta di Carson ne ricorda un’altra, molto simile («Io sono ancora nel fiore degli anni, per Giove!»), rivolta però a Kit, che scherzava anche lui con Carson, ma su un suo possibile "ritorno di gioventù", a conclusione di Sull’orlo del baratro n.279-281, meglio conosciuta come Il ritorno del Carnicero, prima storia di Tex sceneggiata da C. Nizzi, ma pubblicata per seconda dopo La valanga d’acqua n.273-274.
  • Se consideriamo l’avventura in oggetto come il vero esordio di Roberto Recchioni - anche ritenuto che la storia breve apparsa sul Color Tex 6 è una storia su Tex, più che di/con Tex, e che comunque è stata scritta per seconda, pure essendo stata pubblicata per prima (cfr. Fumettologica, intervista ) - allora Recchioni è il secondo tra gli sceneggiatori di Tex, dopo Claudio Nizzi, ad avere esordito presentando in scena tutti e quattro i pards.
  • La scena iniziale, che vede la quiete della famiglia in procinto di cenare sconvolta dalla presenza degli indiani (pag.3-7), potrebbe essere una citazione della scena dell’attacco alla casa della famiglia Edwards nel film Sentieri selvaggi (The Searchers, 1956, regia di John Ford).
  • A pag.9 Rico e Bob riescono a giungere - armati e con un ragazzino in ostaggio - al cospetto di Tex, senza che nessuna delle sentinelle che presidiano la riserva segnali la loro presenza, se non quando "stanno risalendo lungo il sentiero che porta al villaggio". C'è da dire però che Rico e Bob si trovano di fronte tutti e quattro i pards - con Tiger col fucile spianato sin dal primo istante - anche se Carson e Kit, al momento della sparatoria, non reagiscono né per estrarre la pistola, né per fare qualsiasi altra cosa - tranne gridare - per impedire al giovane Yazhi di uccidere Bob.
  • Dopo il giudice "impicca più in alto" Felsen apparso in Oro Nero! n.654-655 di Gianfranco Manfredi e Leomacs e il giudice Kirkman, visto in Nodo scorsoio n.656-657 di Tito Faraci e Rossano Rossi, ecco un altro giudice "buono", ossia Elmer Finn, un ex ranger con cui Tex e Carson hanno lavorato in passato e che, dopo essere stato reso zoppo da una pallottola nella gamba, ha studiato ed è diventato giudice. Anche nel recente Texone di Pasquale Ruju e Massimo Rotundo Tempesta su Galveston Tex Gigante 30 compare un giudice, ossia Aloysius Trent, che invece appartiene alla vasta schiera bonelliana degli uomini di legge corrotti.
  • «Era un tizzone d’inferno!» dice Carson a proposito del Giudice Finn, riferendosi al periodo in cui era un ranger (pag.21). Più avanti, dopo avergli parlato, Carson ribadisce che Finn "è duro e integerrimo, esattamente come un tempo" (pag.72). Dopo la fuga di Thomas "Doc" Gallegher da Serenity (pag.67), tuttavia, tra il medico criminale e il giudice è iniziata "una guerra a distanza" (pag.67), ribattezzata da Carson "guerra personale" (pag.72), per vincere la quale il giudice vuole usare il figlioccio di Gallegher, Patrick Mcgrath, un ladro e assassino destinato a salire sulla forca, indipendentemente dal fatto che la "trappola" da lui orchestrata possa costare la vita alla madre e alle due sorelle del giovane Jack (cfr. il dialogo a pag.68-69). In questa sua ostinazione, più che onorare la Giustizia, Finn sembra perseguire una vendetta, visto che punta a "regolare i conti" con Gallegher, "costi quel che costi" (pag.68).
  • A pag. 54 Carson dice a Kit che è il caso che si diano "una rinfrescata", non volendo presentarsi dal giudice Finn "coperti di polvere", circostanza che il disegnatore e/o il colorista avrebbe/ro dovuto rendere palese, visto che i due appaiono lindi e pinti, tra l’altro con il giallo "limone" immacolato della camicia di Kit che spicca su tutte le altre tonalità pastello.
  • Nella scena in cui l’indiano rinnegato afferma di non temere né la tortura né la morte e che non rivelerà nulla circa quello che è successo (pag.46), non stupisce tanto la sua repentina conversione appena capisce che l’uomo bianco che ha di fronte è Aquila della Notte (si veda, tanto per fare un esempio, Sulle frontiere del Colorado n.158-160, pag.64-66 del n.158); piuttosto infastidisce l’atteggiamento di Tex («Adesso hai capito contro chi vi siete messi?») a cui fa il paio Carson durante il colloquio con Mcgrath nella scena a pag.118-119 («Ma questa volta si è messo contro degli avversari troppo duri anche per lui!») e nel successivo colloquio con Kit («Qualsiasi criminale avrebbe tremato nel sapere di essersi messo contro tuo padre, per tacere di noi due ...», pag.120).
  • Dopo la sparatoria nel corso della quale Tex e Carson liberano Timothy Russell, già con il cappio al collo (Nodo scorsoio, cit.), ecco che Carson si trova coinvolto in una scena simile, stavolta in compagnia di Kit. Tuttavia, mentre in Nodo scorsoio i due pards avevano agito basandosi sulla sola parola del giudice Kirkman, convinto dell’innocenza di Russell, qui i due Kit sono pronti ad intervenire per "aiutare quel bastardo" di Mcgrath solo se "non c’è altra scelta" ossia se Tex e Tiger non "avranno fatto avere loro notizie" confermando la liberazione degli ostaggi (pag.135-137). Sarà l’intervento degli uomini di "Doc" Gallegher a capovolgere la situazione, tanto che se l’obiettivo dei due Kit era inizialmente quello di impedire l’impiccagione di Mcgrath, poi diventa quello di impedirne la fuga.

Incongruenze

  • Il figlioccio di Gallegher è indicato come Patrick McGrath nella presentazione di pag.2 e come Mcgrath nel corso di tutta la storia.
  • Nel racconto del Giudice Finn, "Doc" Gallegher viene presentato come un uomo dalle due facce: bravo medico e "beniamino del paese", del quale cura gratuitamente i pazienti meno abbienti, nonché "cervello criminale" che organizza colpi di vario genere e tiene "le fila delle varie bande al suo servizio", creando "una rete criminale" con Serenity al suo centro (pag.64-66). Fuggito dal paese prima che il Giudice potesse incriminarlo, grazie alla soffiata di uno dei suoi "tantissimi amici", Gallegher sembra "protetto" dalla cittadinanza, che preferirebbe lui a "un vecchio arcigno giudice zoppo" (pag.67), benché la "prima" attività del dottore («Nulla di cui convenga parlare troppo in giro, se si tiene alla pelle!», il barman, pag.56) pare sia nota a tutti. Gli alberghi in città, infatti, sono tutti al completo perché «Tutti si aspettano che uno come lui non se ne starà zitto e buono mentre gli ammazzano il figlioccio!» (pag.55). Tutto quanto premesso, con "varie bande" al suo servizio e una cittadinanza che, quando non è connivente, fa "il tifo" per lui (pag.67), che bisogno ha Doc Gallegher di ordire uno sporco ricatto allo scopo di far entrare in scena Tex, uomo la cui "fama di serpente velenoso è nota" (Rico, pag.14) per fare "ragionare" il giudice e convincerlo "a rilasciare Mcgrath"? D’accordo, il Giudice Finn si avvale della collaborazione di uomini assunti "da fuori città" (pag.67) visto che in città "il dottore ha più alleati di quanti ne abbia il giudice" (pag.121), ma la sua "scorta al gran completo" (pag.139) sembra composta di cinque agenti, mentre i tizi che liberano Mcgrath sono in otto (pag.137-147) e avrebbero potuto essere di più, visto che pare che il dottore si trovasse nel rifugio di Trenton "per reclutare altri uomini da mandare" a Serenity (Tex, pag.158).
  • Ricordiamo inoltre che quando Mcgrath, ormai in fuga, presume che l’uomo che insegue lui e i suoi complici sia Tex (in base a cosa, non si sa), dice ad uno dei suoi complici: «Se ciò che si dice su di lui è vero, non mollerà la presa fino a quando non ci avrà messo in cella ... o sotto terra!» (pag.151). Beh, se questo è il pensiero di Mcgrath, non può non essere stato anche il pensiero di "Doc" Gallegher (e di alcuni dei suoi uomini, cfr. pag.12, 14, 46, 82), ossia del "cervellone" che ha ritenuto di ricattare Tex & pards e di ritrovarsi tra i piedi dei mastini di tale risma. Di tale "errore fatale" il dottore prenderà comunque atto, dopo essere stato smascherato da Tex (pag.127).
  • Sulla base della valutazione che precede, Mcgrath decide di affrontare Tex - ormai appiedato - invece che fuggire, come suggerito dal suo complice (pag.151), perché vuole "chiudere questa partita adesso". Anche quando sopraggiungono Carson e Kit, Mcgrath persiste nel suo intento («Ma se ci tiriamo indietro adesso, siamo perduti!», pag.153), dimostrando - come dice Tex - di mancare di "buon senso" (pag.155).
  • L’indiano rinnegato, rimasto vivo dopo la sparatoria nella miniera, racconta a Tex che Nastas ha condotto il resto della banda sulle alture, dove si trova il rifugio per criminali gestito da Jim Trenton, un rifugio che "garantisce sicurezza, whisky e donne" (pag.47), con ciò suggerendo l’idea che si tratti di un luogo ben protetto e pieno di banditi. Invece, a parte il fatto che nel rifugio di donne non se ne vedono, la sicurezza viene garantita da ben una sentinella (pag.83), mentre il posto è frequentato da soli cinque furfanti, Trenton compreso (pag.93-108). Ciò premesso, fanno un po’ sorridere sia l’affermazione di Tex a pag.158, secondo il quale «Il dottore era in quell’accampamento per reclutare altri uomini da mandare qui a Serenity ...» (pag.158), sia l’ipotesi di Kit, secondo il quale se il padre non fosse intervenuto per fermare Gallegher, lui e Carson se la sarebbero "dovuta vedere contro un esercito!" (pag.159).
  • Oltre a non essere uno dei Kit più belli visti nella saga, in questa storia il Nostro non svolge un grande ruolo, resuscitando la pallida controfigura del figlio di Tex a cui ci aveva abituati Claudio Nizzi, bravo solo ad ubbidire a papà (qui allo zio Carson), a farsi ferire o rapire e a fare una montagna di domande tra l’idiota e l’irritante. La ciliegina sulla torta è quel «Valli a prendere, pa’!» gridato al padre sventolando il cappello (pag.149), mentre lui e Carson sono ancora sul tetto a guardare con estrema calma Mcgrath e i suoi mentre fuggono, evidentemente "distratti" dal "salvataggio" del giudice Finn (che intanto grida loro «Non pensate a me... fermate Mcgrath!», pag.147).

Frase

  • Carson: «Sai, ci sono giorni in cui mi chiedo perché continuiamo a fare questa vita ...»
    Tex: «E questo è uno di quei giorni?»
    Carson: «Tutto il contrario, amico mio ...questo è uno di quelli in cui me lo ricordo con chiarezza!»
    pag.30

Personaggi

Tex, Carson, Kit, Tiger Yahzi giovane guerriero Navajo Jack bambino al quale è stata massacrata la famiglia Mary, Antonia sorelle di Jack, rapite da Nastas e dai suoi uomini madre [+] di Jack, Antonia e Mary, rapita insieme alle figlie, poi uccisa da Nastas Elmer Finn ex ranger, ora giudice di Serenity Martha cameriera al servizio del giudice Rodney cameriere al servizio del giudice Jeff [+] agente privato al servizio del giudice Thomas "Doc" Gallegher medico, a capo di una rete criminale Patrick Mcgrath [+] figlioccio di Gallegher, delinquente Nastas [+] rinnegato indiano Yas [+] fratello di Nastas Manaba [+] rinnegato indiano Rico [+] complice di Gallegher, guida l’attacco contro la famiglia di Jack Bob [+] complice di Rico Jim Trenton [+] gestisce un rifugio per criminali Frank [+] complice di Trenton

Locations

Colorado Plateau a nord dell’Arizona ranch della famiglia massacrata da Nastas e soci villaggio centrale della riserva Navajo monti Navajo vecchia miniera abbandonata rifugio di Trenton sulle alture Serenity saloon di Serenity casa del giudice Finn stalla di Serenity prigione di Serenity

Elementi

massacro e rapimento sporco ricatto inseguimento dei rapitori medico e criminale trappola ordita dal giudice impiccagione sventata scontri a fuoco

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