Eroe e la leggenda, L'

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Eroe e la leggenda, L'
Tex d'Autore 1
uBCode: ubcdbIT-TX-AU1

Eroe e la leggenda, L'
- Trama

Nel 1913 un vecchio racconta ad un giovane scrittore italiano un episodio avvenuto nel 1855, che lo ha visto protagonista assieme ad un giovane Tex Willer. Tex uccide un gruppo di Comancheros, autori del massacro ai danni di alcune famiglie Navajos, e brucia un carico di armi destinato al predone Luna Nera, che compie razzie alla guida di Comanches e Kiowas. Tex inoltre salva Kathy Logan e il suo bambino, figlio di Luna Nera, nato durante gli anni di schiavitù. Raggiunto da Carson e da una pattuglia di Dragoons, che erano sulle tracce del carico d’armi, Tex respinge l’attacco degli indiani e infine sconfigge Luna Nera in duello. Terminato il racconto del vecchio, scopriamo che lo scrittore si chiama Bonelli.

Recensione

data pubblicazione Feb 2015
testi (soggetto e sceneg.) di ubcdbPaolo Eleuteri Serpieri
copertina di ubcdbPaolo Eleuteri Serpieri
disegni (matite e chine) di ubcdbPaolo Eleuteri Serpieri
colori di ubcdbPaolo Eleuteri Serpieri
copertine
Tex d'Autore 1<br>copertina di Paolo Eleuteri Serpieri<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i> Come Serpieri immaginava Tex nel 1980<br>Tex d'Autore 1, pag.4 - Illustrazione di Paolo Eleuteri Serpieri<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i>
tavole o vignette
E' qui che tutto ha avuto inizio? O forse no?<br>Tex d'Autore 1, pag.50 - Tavola di Paolo Eleuteri Serpieri<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i> Il Tex scotennatore di Serpieri<br>Tex d'Autore 1, pag.47 - Tavola di Paolo Eleuteri Serpieri<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i> Incontro di Titani<br>Tex d'Autore 1, pag.32 - Tavola di Paolo Eleuteri Serpieri<br><i>(c) 2015 Sergio Bonelli Editore</i>

Annotazioni

Note e citazioni

  • Con questo volume la Sergio Bonelli Editore inaugura una nuova Collana dedicata a Tex dal titolo "Tex d’Autore". Il volume, cartonato, presenta un grande formato (22,5 x 30.5 cm), mentre le quarantotto pagine sono interamente a colori. La Collana è destinata ad ospitare storie complete di grandi Maestri del fumetto d’autore, che verranno pubblicate con cadenza annuale.
  • Soggetto, sceneggiatura, disegni, colori e copertina sono del Maestro del fumetto Paolo Eleuteri Serpieri, di cui è possibile leggere alcune note biografiche nel risguardo alla fine del volume. Per altre informazioni si veda Paolo Eleuteri Serpieri.
  • Nel risguardo all’inizio del volume vi è una dedica di Serpieri a Sergio Bonelli, storico editore della casa editrice omonima fin da quando si chiamava "Araldo" (Sergio Bonelli).
  • In quarta di copertina viene riportata la celeberrima frase "Nel West, se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda." pronunciata dal giornalista Maxwell Scott ne L’uomo che uccise Liberty Valance (The Man Who Shot Liberty Valance, 1962, regia di John Ford), frase citata anche dal curatore di Tex Mauro Boselli ("Nel West, se la leggenda incontra la realtà, vince la leggenda.") nella prefazione al volume dal titolo Tex: mito o realtà? anticipata nel sito della Sergio Bonelli Editore, e poi ripetuta dal giovane scrittore Bonelli nella tavola finale di pag.50 ("Nel West, tra la realtà e la leggenda, vince sempre la leggenda."). Potete leggere qui The Man Who Shot Liberty Valance la frase originale in inglese.
  • A pag.4 del volume si può ammirare un disegno a colori di un Tex "immaginato" da Serpieri nel 1980. Lo stesso disegno, in bianco e nero, è visibile a pag.27 della rivista Fumo di China (n.13, febbraio 1982, Bologna, Comicdom), dove viene presentata l’intervista a Gian Luigi Bonelli dal titolo "Tex: professione anarchico", a cura di M. Marcheselli e F. Spiritelli (pag.27-34). In un riquadro posto a lato dell’immagine è scritto quanto segue:
    Questa che vedete qui a fianco è una interpretazione di TEX di Eleuteri Serpieri. È un Tex più sofferto, ma forse più umano. Secondo Sergio Bonelli assomiglia un po’ al Tex di Nicolò. Ma lasciamo che a spiegarci come lui vede Tex sia lo stesso Serpieri: «Come potete notare il mio TEX WILLER ha poco a che fare con l’originale. Ho cercato di dargli un aspetto più realistico, un viso più rugoso, uno sguardo tagliente e ironico, i capelli più lunghi e grigi. Immaginatelo dopo una lunga cavalcata a caccia di banditi o di indiani, in sosta in qualche fortino, un cronista dell’epoca lo fotografa. Forse avrebbe quest’aspetto». PAOLO ELEUTERI SERPIERI
  • Nell’intervista a P. Eleuteri Serpieri a cura di Moreno Burattini apparsa in Collezionare nr. 14, maggio 1989, pag.25-28, alla domanda "Vedremo mai un Tex di Paolo Eleuteri Serpieri?" l’intervistato risponde:
    In realtà questa idea mi stuzzica molto, però preferirei fare un Tex completamente mio, anche come storia: basterebbe accordarsi con Sergio Bonelli, il quale, almeno per ora, non mi ha chiesto nulla. L’inconveniente è che una storia di Tex è composta da molte tavole ed ai miei ritmi perderei un anno dietro ad un lavoro del genere.
  • In quarta di copertina de Il massacro di Goldena, miniromanzo di G. L. Bonelli con protagonista Tex Willer, edito dalla Casa editrice Audace nel 1951, è presente la seguente pubblicità delle avventure di Tex (cfr. la ristampa anastatica di gennaio 1977 a cura dell’A.N.A.F. Associazione Nazionale Amici del Fumetto, supplemento a Il fumetto, febbraio 1977):
    Avete letto le ultime avventure del prodigioso Tex Willer? Se non avete ancora acquistato gli albi della serie del Tex, affrettatevi a farlo, potrete leggere in questi albi le più belle ed eccitanti avventure tratte dalle memorie di uno dei più celebri rangers del West! Tex Willer, l’intrepido cavaliere, l’imbattibile tiratore, vi trascinerà ed entusiasmerà. Gli albi di Tex sono i più belli ed i più economici. Leggeteli! Richiedeteli!
    Le avventure di Tex venivano già allora presentate come tratte dalle sue "memorie", il cantore delle quali era G. L. Bonelli. Molti lettori sono cresciuti chiedendosi se/credendo che (quel) Tex fosse realmente esistito.
  • Il giovane Tex proposto da Eleuteri Serpieri ha i capelli lunghi, indossa una camicia gialla di pelle (senza taschini, simile a quella del Tex degli anni Cinquanta), il solito fazzoletto nero, i pantaloni blu al di fuori degli stivali e porta il cinturone con una sola fondina posizionata al contrario, con il calcio della pistola che esce in avanti, ragion per cui estrae con la mano destra la pistola inserita nella fondina sinistra. Al cinturone, sul lato destro, è appesa la fondina con il coltello. Rimandiamo all’articolo a cura di Ferruccio Giromini a pag.6-12 dal titolo Una storia che andava raccontata per l’indicazione precisa di quali armi usa Tex in questa storia, nonché per altre informazioni sulla stessa, inclusa la cura dei dettagli documentari. Precisiamo tuttavia che la camicia indossata da Tex nel corso della storia non è "ornata di frange su maniche e spalle, da trapper" (casomai ornata di frange sul davanti e sul giro manica, ma non sulle maniche), tranne che nel disegno di pag.6, riportato in quarta di copertina, e in quello di pag.12, dove Tex indossa anche i guanti.
  • Per quanto riguarda il giovane Kit Carson, nella storia non ha i capelli tanto lunghi quanto quelli esibiti nel disegno a pag.10 (e nemmeno lo stesso cappello), ma l’abbigliamento è simile a quello delle storie degli anni Cinquanta, ad es. de La banda dei Dalton n.9-10, tranne che per la fondina posizionata al contrario (senza dimenticare che Carson, come Tex, porta quasi sempre il cinturone a doppia fondina).
  • A pag.28 quando Tex entra nel carro, Jakoo, il mezzosangue figlio di Kathy Logan e Luna Nera sembra battere i pugni sul petto di Tex per cercare di difendere la madre. Non è ben chiara l’età del bambino (nel corso della storia non parla, né emette alcun suono), quindi non è chiaro se possa o no definirsi un'incongruenza il fatto che non sia stato in grado di slegare la madre e toglierle il bavaglio, pur essendo rimasto solo con lei nel carro mentre Toro Pazzo se la vedeva con Tex.
  • Kathy Logan racconta di essere stata raccolta dai Navajos dopo la morte dei genitori e di essere quindi cresciuta con quel popolo. Fu poi rapita da Luna Nera, uomo che con lei fu spietato e molto crudele e da cui ebbe un figlio, per poi fuggire da lui ed essere aiutata dalle famiglie Navajo che poi i Comanche massacreranno. Nel recente Scure Nera Almanacco del West 2015 di Pasquale Ruju e Sandro Scascitelli uno dei personaggi è Myriam Strong, una donna bianca che ha vissuto con il predone Navajo Scure Nera per "più di venti anni", prima come sua schiava, poi come moglie, dandogli tre figli. Anche nell’avventura di Boselli e Corrado Mastantuono dal titolo Luna insanguinata, di cui uscirà a marzo 2015 il numero conclusivo (il 653), uno dei personaggi è una donna bianca che ha subito violenza da parte di un indiano e ne ha avuto un figlio; fortunatamente per Ada Stark, Tex riesce a salvarla da Charvez poco dopo essere stata rapita e a permetterle di tornare al suo ranch, dove crescerà il figlio frutto della violenza di quelle ore di terrore.
  • La frase finale della sfida lanciata da Tex a Luna Nera («Aquila della Notte è qui! ... Ti aspetta!», pag.41) è una citazione tratta da La carica dei Navajos (n.169, pag.46, «Aquila della Notte è qui che vi aspetta!»).

Incongruenze

  • La storia si apre nel 1913 a New York City nel ricovero per anziani in cui è ospitato il novantenne Carson (Kit?). Che sia o non sia lui (questo Carson fuma la pipa, non i consueti cigarillos), che Tex sia o non sia morto (come sembra, visto come ne parla il vecchio), la situazione è opposta a quella immaginata da Mauro Boselli in Tex Willer. Il romanzo della mia vita (Mondadori, 2011), nel quale, nell'epilogo a pag.221, Tex accompagna il giornalista Jack Granger al cimitero navajo dov’è sepolto Kit Carson. Che questo sia o non sia il Carson bonelliano, crediamo che ogni lettore affezionato abbia sofferto nel vederlo non più lucido, rinchiuso in un ricovero per anziani.
  • Nell’avventura in oggetto Tex e Carson s’incontrano per la prima volta nei territori del South Colorado, nel corso di un inseguimento (cfr. pag.32), mentre nella realtà bonelliana il primo incontro tra i due storici pards avviene nel vagone del treno su cui viaggia Herbert Marshall, capo del servizio segreto dei rangers (pag.137 del n.1 La mano rossa). In quell’occasione Tex entra a far parte del servizio segreto dei rangers con la stella n.3 e incontra anche Arkansas Joe. Sempre in quell’occasione, Tex si riferisce a Carson e ad Arkansas Joe come ai "due più famosi uomini del West", mentre qui Tex sembra più famoso di Carson, almeno stando alle parole dello stesso Carson, che non conosce ancora personalmente Tex, ma ne ha evidentemente sentito parlare e ne stima l’audacia («Conosco un solo uomo così pazzo e temerario da affrontare una banda di tagliagole di quel genere! ... Le famiglie Navajo massacrate... Potrebbe essere lui!», pag.16), tanto che, quando lo incontra - pur non avendolo mai visto - non ha dubbi ed esclama: «Tex Willer! Per mille bisonti!... Ero sicuro fossi tu!», pag.32).
  • Inoltre, il primo incontro tra Tex e Carson viene ambientato nel 1855 (cfr. pag.13 e 15), anticipando l’ipotetica data di nascita di entrambi i personaggi nella realtà bonelliana, considerato che Tex partecipa alla Guerra di secessione (1861-1865) prima di diventare un fuorilegge, di diventare un ranger, d’incontrare Carson e di sposare Lilyth.
  • Nella scena che inizia a pag.18 Tex piomba sui Comancheros senza preavviso massacrandoli tutti. Solo successivamente saltano fuori prima il tizio calvo e poi Toro Pazzo, dai quali Tex cerca di ottenere informazioni circa la sorte di Kathy Logan. Ma, a quanto ci è dato di capire, Tex ignorava la loro presenza prima che costoro si rivelassero, quindi non si capisce perché abbia precedentemente sterminato i Comancheros senza preoccuparsi di tenerne almeno uno in vita. (nota di Giorgio Loi)
  • A pag.20 il Comanchero minaccia Tex sottolineando che "ha finito i colpi" delle pistole. L'affermazione è confermata dal fatto che, a pag.21, Tex estrae un tomahawk che poi scaglierà addosso al bandito, mentre avrebbe potuto più efficacemente estrarre la pistola e sparargli, se appunto non fosse stata scarica. Ora, com'è che a pag.23 Tex minaccia il bandito proprio con quella pistola scarica, e sempre con quella spara addosso a Toro Pazzo a pag.25, pur non avendo avuto il tempo di ricaricarla?
  • A pag.28, quando Tex libera Kathy, lei gli si rivolge così: «Ma tu... sei Tex Willer! Sì, io mi ricordo... tra i Navajos... ti ho visto... nei loro villaggi...». Poiché la ragazza è cresciuta tra i Navajos e ha visto Tex "nei loro villaggi" è assai improbabile che lo conosca con il suo nome da bianco, e non invece come Aquila della Notte. (nota di Giorgio Loi)
  • A pag.22 Tex si rivela al comanchero ferito: "Io sono Tex Willer, i Navajos mi chiamano Aquila della Notte! E sono un membro della loro tribù!" A pag.28 Kathy Logan ricorda di avere visto Tex nei villaggi dei Navajos e, poche pagine dopo, si rivolge a lui dicendogli "... Io sono Navajo come te..." (pag.33). Nella realtà bonelliana, benché fin dalla sua prima avventura (Il totem misterioso n.1), Tex venga presentato come amico degli indiani (nella fattispecie i Pawnee, pag.6), Tex diventa un membro della tribù Navajo di Freccia Rossa, sposandone la figlia Lilyth, nel corso degli eventi narrati ne Il patto di sangue n.7-8 (pag.79-84). Alcune pagine più avanti Tex apprenderà dalla moglie che i guerrieri Navajos gli hanno dato un nome, ossia Aquila della Notte (pag.147). Quando Tex si sposa e comincia a vivere con i Navajos fa già parte del corpo dei rangers e ha già incontrato Kit Carson.
  • A pag.47 Tex scalpa Luna Nera: non gli taglia i capelli come a Volpe Rossa (Il patto di sangue, cit., pag.42 di Due contro cento n.8) e non lo rasa come Cane Giallo (Cane Giallo n.233-236, pag.5 de Il cerchio di sangue n.236), ma lo scalpa proprio. Indi "con forte accento Comanche ... urla il proprio trionfo". Nei ricordi del Carson narratore si tratta di un "fatto importante": «Fu la prima e l’unica volta che gli vidi compiere un gesto crudele... su un Comanche figlio del diavolo! E fu proprio quel gesto a salvarci la vita... È orribile, lo so, ma fu quello che permise a tutti di scamparla!» È tuttavia forse il caso di ricordare che il Tex bonelliano non scalpa i nemici, nemmeno da giovane e indipendentemente dalle circostanze.
  • Quanto alle circostanze, non si può non ricordare il celebre incidente del Warbonnet Creek. Durante una campagna militare successiva alla morte di George Armstrong Custer al Little Big Horn, si narra che Buffalo Bill prese lo scalpo di un guerriero Cheyenne esclamando: «Ecco il primo scalpo per Custer!», in una situazione molto simile a quella in cui si trovano Tex e Carson in quest'albo. L'episodio è stato ripreso da Gino d'Antonio nel n.61 della Storia del West, ma la reazione dei pellirosse al gesto di Buffalo Bill non è esattamente quella descritta da Serpieri. Forse perché i Cheyenne sono più suscettibili dei Comanche? (nota di Giorgio Loi)
  • A pag.50 scopriamo che lo scrittore che ha intervistato l’anziano Carson è italiano e si chiama Bonelli, tuttavia non può essere Gian Luigi Bonelli, che nel 1913 avrebbe avuto 5 anni.

Frase

  • Carson: «... È come avevi detto tu, Tex... Avevi proprio ragione!»
    Tex: «Maledizione, Carson! Non sai quanto mi secca avere sempre ragione!»
    Pag.35

Personaggi

Tex Willer Kit Carson Bonelli giornalista italiano Toro Pazzo guerriero Kiowa Tenente di una pattuglia di Dragoons Luna Nera [+] capo di Guerra Kwahadi Kathy Logan donna bianca cresciuta tra I Navajos, rapita da Luna Nera Jakoo giovane figlio di Kathy e di Luna Nera infermiera del Bellevue Hospital direttore del Bellevue Hospital

Locations

New York City Bellevue Hospital ospedale psichiatrico e ricovero per anziani Purgatoire River territori nel South Colorado

Elementi

omaggio a Tex Carson molto vecchio in ricovero per anziani donna Bianca cresciuta dai Navajos Comancheros e furti di fucili all’esercito Navajos massacrati razzie di Comanches e Kiowas duello tra Tex e Luna Nera Tex scalpa Luna Nera

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