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ANGOULÊME
Il "Convoglio" prosegue veloce..."

Intervista a Jean David Morvan
e Philippe Buchet

di Camilla Patruno
ricerca iconografica: Fabrizio Gallerani

Testimoni giurano di averlo visto in un McDonald nella pausa pranzo di Japan Expo, ma la notizia sembra inattendibile: � impossibile che Jean David Morvan abbia il tempo di mangiare, o anche solo di pensare di fermarsi a mangiare... non con la produzione che sforna annualmente sul mercato! Celebre per la serie Sillage, illustrata da Philippe Buchet e pubblicata anche in italia da Edizioni BD - nella quale una scanzonata terrestre attraversa l'universo su un convoglio spaziale raccogliendo informazioni sui popoli che abitano� "l� dove nessuno � mai stato prima" - Morvan � un'inesauribile fucina di idee, che si affollano dietro un'apparenza tranquilla, da tenero ragazzone gentile.

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Il quarto volume di "Troll"
recente fatica di Morvan
in coppia con Thomas Labourot
(c)2004 Delcourt

Quante serie hai scritto?

Jean David Morvan: 15 novit� quest'anno. Il numero totale non lo conto, mi fa paura. Forse una quarantina in tutto finora. E conto di accelerare! L'unica cosa che mi d� fastidio � il rischio di essere troppo presente, non voglio saturare.

Fra le tue opere uscite quest'anno c'� il 4�volume di Troll, che pero' non � pi� cosceneggiato con Sfar e non � pi� disegnato da Boiscommun� non cambia il senso del progetto?

JDM: Loro avevano deciso di fermarsi, io no, non avevo finito la mia storia. Finora cio' che ho scritto era molto aneddotico ma nelle mie intenzioni doveva andare pi� in l�, sfociare in qualcosa di pi� preciso, mi ci vogliono ancora 3 albi almeno. Pero' non volevo nemmeno mandare avanti la serie ad ogni costo, percio' ho preso il mio tempo per cercare il disegnatore, finch� ho trovato Thomas Labourot. Ci si intendeva bene, � di Reims il che � molto comodo, all'inizio era lui a non volerne sapere, pero' � entrato nell'atelier, ha fatto qualche schizzo per entrare nel mondo di Troll e alla fine le cose sono venute naturali. Restero' con lui fino al numero 6.

Nel catalogo Delcourt 2003 figurano il 5� tomo del Ciclo di Tscha� e il primo di Lord Clancharlie, tratti rispettivamente dai testi di J. Vance e nientemeno che Victor Hugo! Come lavora uno sceneggiatore sulle tracce altrui?

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Il quinto volume de "Le Cycle de Tscha�" e "Lord Clancharlie"
in coppia, rispettivamente con Li-an e Nicola Delestret
(c)2004 Delcourt

JDM: Per "Tscha�" seguo il romanzo passo passo, anche se ci sono delle cose fastidiose per la dimensione fumetto, tipo molti avanti indietro. I personaggi sono sempre quelli di Vance ma col mio modo di sentire le cose. Ad esempio quando Adam perde la donna che ama nel romanzo alla pagina dopo puo' partire tranquillamente all'avventura, mentre io non la vedevo cosi, percio' nel mio fumetto va avanti si' a fare le cose ma � triste. Non � una trascrizione, � un'appropriazione. L'adattazione per me � un utile esercizio. Ad esempio cerco di alternare una scena col cattivo e una col buono e di avere pi� personaggi allo stesso tempo, mentre Vance segue sempre l'eroe, e me ne accorgo proprio mentre me ne approprio�vedere come ha lavorato lui, la sua tecnica narrativa, � istruttivo. "Lord Clancharlie" nasce dalla mia passione per Hugo, mi piacerebbe un giorno fare "Notre Dame", ma sono partito da una cosa meno conosciuta come "L'homme qui rit" perch� un certo italiano mi ha fregato sul tempo con la commedia musicale sul gobbo!

Questo romanzo � molto complicato da trasporre: presenta una miriade di personaggi con degli elementi funzionali alla storia e poi li mischia. Usando un altro medium, ho dovuto riorganizzare il materiale, inventare scene con personaggi che nel libro arrivano dopo�comunque lo spirito di Hugo � rimasto intatto. Mi sono divertito molto ma pensavo di riuscirci in 3 volumi, mentre ne usciranno 4.

Fra i progetti in corso c'� La Mandiguerre, con il nostro Stefano Tamiazzo, una guerra futurista documentata da cinegiornali simili a quelli dell'epoca fascista. Non � l'unico fumetto in cui affronti il tema : HK � ambientato in un universo militarista in guerra e persino Nav�s, l 'eroina di "Sillage", si arma per combattere nel numero 5.

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Il secondo volume de "La Mandiguerre" e il quarto "HK"
in coppia, rispettivamente con Stefano Tamiazzo e K�vin H�rault
(c)2004 Delcourt e Glenat

JDM: In effetti � un soggetto ricorrente nel mio lavoro, che si accompagna a riflessioni sull'informazione in periodi di emergenza. Essere antimilitarista nell'assoluto � troppo idealista, � nascondersi la verit�. Recentemente la gente era sconvolta dalla guerra in Iraq, non si rendeva conto che di guerre ce ne sono costantemente, dappertutto. Evidentemente sono contro la guerra, penso che la sofferenza della gente sia orribile, ma penso anche che ci si dimentichi che non esiste l'assolutamente buono o cattivo, in una guerra ci sono 2 fazioni di esseri umani che vogliono 2 cose diverse. Mi interessa parlare di guerra perch� mi turba in rapporto a cio' che rivela dell'umano e le domande che mi pongo al proposito sono quelle che credo si pongano tutti, il problema � che non c'� risposta.

Nel numero 5 di "Sillage" si parla di attentati suicidi. Avevi gi� toccato questo tema con Philippe Buchet in Nomad, � stato diverso parlarne dopo l'11 settembre 2001?

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Il quinto volume di "Sillage" e il primo di "Nomad"
entrambi in coppia con Philippe Buchet
(c)2004 Delcourt e Glenat

JDM: Si', evidentemente. Abbiamo sentito un sacco di teorie fra cui molte stupidaggini. E anche per questo avevamo voglia di parlarne. Il fatto di aver ricevuto un gran numero di informazioni ci ha dato pi� apertura nel lavoro. Abbiamo cominciato a lavorarci su giusto dopo l'11 settembre ma � uscito recentemente dunque la gente ha avuto l'impressione che parlassimo della nuova intifada. Ci siamo sentiti dire che eravamo filopalestinesi, filoisraeliani, di tutto.

Bibliografia di Jean David Morvan

  • Sillage, disegni di Buchet.
  • Le Cycle De Tschai, disegni di Li-An
  • Reflets Perdus, disegni di Savoia
  • Al'togo, disegni di Savoia
  • Reality Show, disegni di Porel
  • Je Suis Morte, disegni di N�miri
  • Horde, disegni di Whamo
  • La Quete Des Reponses, disegni di Buchet
  • Bunker Baby Doll, disegni di Jarzaguet
  • Les Prehistoss Ou Tard, disegni di Ketchup
  • 7 Secondes, disegni di Parel
  • La Mandiguerre, disegni di Tamiazzo
  • Troll, con Sfar, disegni di Boiscommun
  • Tutti Frutti, cosceneggiatura e disegni di Trantkat
  • Trop De Bonheur, disegni di Lejeune
  • Nomad, disegni di Savoia e Buchet
  • Merlin, disegni di Munuera
  • Fleau, disegni di Whamo
  • Hk, disegni di H�rault
  • Les Routes De L'eldorado per Dreamworks, disegni di Munuera
  • Sir Pyle, disegni di Munuera
  • Jolin, disegni di Rub�n
  • Lord Clancharlie, disegni di Delestret
  • Zorn & Dina, disegni di Bessadi e Trannoy

In "Sillage" non avete esitato a parlare di terrorismo bench� fosse di scottante attualit�, pero' per il numero 2, che tratta implicitamente di uno stupro, non siete andati fino in fondo, avete avuto paura di scioccare i lettori?

JDM: In quell'episodio ho sfruttato la caratteristica di Nav�s in quanto umana fra extraterrestri telepati: la sua mente � impermeabile. Quando un seduttore che s'impone col pensiero alle donne incontra questa ragazzina che non si lascia fare, l'impossibilit� di soggiogarla pschicamente non fa che acuire il suo desiderio. E' vero che non ho spinto fin dove avrei potuto l'esplicitazione dell'argomento, eppure a posteriori non sono cosi' scontento perch� se l'album fosse meglio riuscito come lo intendevo io, la gente lo avrebbe amato meno, se fossi andato fino in fondo sulla penetrazione interna e mentale - dunque lo stupro - sarebbe stato pi� cupo e malsano, duro da apprezzare. In "Sillage" ci sono comunque dei limiti, ogni serie ha il suo tono e quello della nostra non si prefigge di scioccare il pubblico : non ci autocensuriamo, semplicemente definiamo i confini dello stile che ci si vuole dare.

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Philippe Buchet

Philippe Buchet: Credo che giocando e calibrando in "Sillage" si possa parlare di tutto. Mi piace l'idea di tendere la trappola al lettore, trascinandolo in un'apperente serie B senza impegno ma portandolo in realt� oltre. Con un fumetto ognuno puo' scegliere i propri tempi di lettura e ritornare in seguito pi� volte sull'albo, fruendolo in maniera diversa, a pi� strati e da pi� punti di vista.

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Tavola di Sillage
di Philippe Buchet
(c)2004 Delcourt

JDM: Un vantaggio � che Philippe ha un tratto addolcente, anche se scrivo cose dure e oscure lui conferisce un tono pi� morbido.

PB: E' vero, lui � cattivo! Diciamo che non mi piace la violenza dimostrativa, e preferisco suggerire che mostrare. Non mi infastidisce trovare scene estremamente dure nei fumetti altrui se sono funzionali alla trama e in linea con l'atmosfera della serie, ma in "Sillage" ho deciso di usare un disegno pi� rotondo e con humour.

E' con questo spirito che il personaggio principale della serie � passato dal previsto oscuro vampiro alla simpatica Navis? E' simbolico che diventando positivo sia diventato una ragazza?

JDM: Ehm, no�non c'entra niente, � stata una questione pratica. Ci siamo resi conto che il vampiro concepito inizialmente come protagonista era troppo drammatico e noir, non sarebbe stato troppo credibile in un universo di fantascienza ed extraterrestri, avevamo bisogno di pi� ironia. Costui inoltre era gi� sul convoglio, mentre per giustificare meglio il suo essere diverso lo abbiamo tolto da li', messo su un pianeta dove fosse solo e deciso che sarebbe stato portato a bordo. Sulla Terra essendo l'unico sopravvissuto � un bambino selvaggio, ma cosi' faceva troppo Tarzan, percio' lo abbiamo trasformato in femmina�spiacente di deludervi�

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Navis la protagonista di "Sillage", disegno di Philippe Buchet
(c)2004 Delcourt

Il viaggio del convoglio � una buona scusa per cambiare ambientazione ad ogni episodio, ma non rischia di essere destabilizzante per il lettore?

PB: Fin dall'inizio io avevo espresso il desiderio di qualcosa che non mi annoiasse, il cambio di ambientazione era necessario per lasciarmi pi� libert�. Credo che il lettore apprezzi come me questa variet�. Quello che mi manca adesso � un universo contemporaneo, ma sono consapevole che � difficile da piazzare nella storia. La space-opera � il genere con cui mi sento pi� a mio agio, per fortuna Guy (Delcourt) ha fatto virare un po' Morvan dall'iniziale stampo troppo poliziesco per i miei gusti.

Navis - il corpo serrato in un'aderente tuta spaziale, atteggiato a riprendere la forma della Tour Eiffel - � stata scelta come immagine-simbolo del festival di fumetti Paris BD. Inutile domandare se ne siete orgogliosi�

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La statuetta di Navis, realizzata da Grieco Collections
come statua-premio in occasione di Paris BD - Le Salon des Univers Dessin�s
(c)2004 Grieco Collection

PB: Beh, credo che lo siate anche voi, visto che la statuetta che riprendeva il manifesto ufficiale e costituiva il premio di vari concorsi � stata realizzata dallo studio italiano Grieco Collection. C'era poco tempo, un mese, ho lavorato sodo con Gianfranco Grieco e Martina, ho fornito gli schizzi analitici molto rapidamente perch� ero entusiasta dell'iniziativa. A me queste cose piacciono da morire� da piccolo schizzavo le navi spaziali e poi le ritagliavo sulla plastica, a volte dentro aggiungevo anche le lucine!

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Tavola di Nomad di Philippe Buchet
in collaborazione con Savo�a Sylvain
(c)2004 Delcourt

Prima di "Sillage" avevate gi� lavorato assieme, in "Nomad". Chi ha cercato chi?

PB: E' JD che mi ha convinto a guadagnare di meno! Io me ne stavo tranquillo in un'agenzia come grafico con un bello stipendio, lui mi ha spinto a rischiare e buttarmi nel fumetto. Ho cominciato a lavorare con Sylvain (Savoia) sul design di "Nomad", poi anche sulle inquadrature. Apprendevo il passaggio dall'illustrazione al fumetto, mi formavo, con le spalle coperte dall'altro disegnatore in caso di errore. Qualche anno di apprendistato da assistente potrebbe essere utile ed interessante per molti disegnatori, fa crescere.

Philippe, il tuo stile � fortemente influenzato dal manga. Come noto Jean David � un fan appassionato, tu che rapporto hai col fumetto giapponese?

PB: E' stato proprio JD a introdurmi alla lettura dei manga. Visto che in precedenza mi aveva fatto scoprire Miller e Sienkiewicz, mi sono fidato! Io avevo poche conoscenze in fatto di fumetti quando lavoravo come illustratore: ammiravo i franco-belgi e la vecchia scuola americana, Neil Adams era il mio obiettivo finale. Ora non pi�, come si vede dal mio segno. Coi manga � stato amore a prima vista, ho scoperto lavori con una concezione insuperabile del design e della cura grafica dell'ambientazione�anche se non sempre il grafismo giapponese mi prende, spesso ho bisogno di vedere com'� connesso alla storia. Essendo un grande consumatore di manga � vero che me ne restano influenze. Pero' ne ricevo indubitabilmente molte dagli americani e ancora dai franco-belgi. Quando ho esordito come fumettista mi ponevo molto la questione dello stile da adattare, poi mi sono messo a disegnare e basta, e pur nutrito di condizionamenti disparati trovo il mio tratto piuttosto riconoscibile.

Bibliografia di Philippe Buchet

  • Sillage, con Morvan
  • Nomad, con Morvan
  • La Quete Des Reponses, con Morvan

JDM: Pero' vorrei far notare che nelle prime tavole di "Nomad" i vascelli spaziali sono pi� in stile americano, l'arrivo di Philippe ha conferito un aspetto pi� japo. Sono contento di aver fatto la sua educazione su quel versante! Io ho un rapporto di lunga data col Giappone: i miei vendevano macchine importate da l�, mi portavano con loro in viaggio d'affari; laggi� ho scoperto che i cartoni animati in realt� nascevano dai fumetti in bianco e nero, pensare che Akira lo avevo sempre visto a colori e come combat-comics americano! Recentemente sono stato l� perch� ho dei progetti con disegnatori giapponesi, non leggo la lingua ma ho visto cose bellissime realizzate dai loro mangaka. Con le importazioni in Europa siamo ancora indietro, loro fanno molti manga di ambientazione strettamente contemporanea e di attualit� sociale, di una critica e consapevolezza di cui noi, fermi all'onda sho-jo, non abbiamo ancora preso coscienza.

Ah ah, viaggi di lavoro in Giappone, questa � un'anticipazione! Altri progetti?

Risposta corale: Un paio di "Sillage" per anno! :-)

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