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Una riflessione sull'universalit� dei personaggi di Adachi
Dietro le maschere
Vi siete mai chiesti cosa si nasconda oltre la pagina di un fumetto? Tra una vignetta e l'altra, nelle intersezioni bianche? Dietro i baloons? In genere il lettore medio � abituato a godersi le sue 150 pagine, accettando la storia cos� com'�, cogliendo tutti i particolari, questo senza dubbio, ma accontentandosi di ci� che vede. Alla fine della lettura il nostro buon lettore chiude l'albo e torna nel mondo reale, senza porsi troppe domande sulla storia e sul mondo di fantasia da cui � appena uscito. Ma accanto a questi, esistono poi lettori fantasiosi, eclettici, che amano vagare nell'universo che la storia tratteggia, che prima di addormentarsi immaginano quello che sta accadendo ai vari personaggi, che riescono a vederne tutta la vita, non solo lo spaccato che l'autore ci offre.
Keisuke? Due occhi, un naso, capelli scuri e un fisico con le spalle larghe: eccolo, a rapprensentare l'idea grafica di un comune adolescente giapponese. Adachi lo disegna con un tratto molto semplice, a prima vista quasi infantile. Ma basta un poco di attenzione per scoprirne la morbidezza, la plasticit�, la capacit� di rendere attraverso pochi schizzi un campionario di emozioni. Dietro all'apparente aridit� del disegno si cela in realt� un preciso intento: quello di schematizzare al massimo le forme, i lineamenti, quasi che Keisuke potesse assomigliare ad un qualsiasi ragazzo nipponico e non inacarnarne uno in particolare. Una scelta che aiuta il lettore, anche occidentale, ad immedesimarsi completamente nel personaggio. Il Keisuke di cui siamo diventati amici � la maschera dietro la quale si cela un'intera categoria, quella del giovane giapponese medio; cos� come Narita � la maschera che nasconde la categoria degli sbruffoni un poco tonti. Ogni volta che Adachi crea un nuovo personaggio, riflette, al momento di rappresentarlo, su quale sia la maschera pi� adatta da fargli indossare. Agisce come il responsabile del casting di un film: una volta letta la sceneggiatura, comincia dapprima a pensare quale sia, tra quelli degli attori disponibili, il volto pi� adatto per il protagonista, poi prosegue sfogliando il book fotografico dove sono contenute le schede dei dilettanti che si offrono per il ruolo di comparsa. Adachi considera i suoi personaggi attori in carne ed ossa, anzi...in carta ed inchiostro, che esistono anche quando l'albo viene chiuso e riposto nella libreria.
Un ringraziamento a Laura Martignago per la collaborazione nella stesura dell'articolo.
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