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" Un nuovo futuro"


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L'umanit� potrebbe perdere il libero arbitrio ed essere condannata a ripercorrere gli stessi eventi in eterno! Chi la salver�? E chi salver� i lettori di Nathan Never condannati a rileggere sempre gli stessi riassunti in eterno?

"Volemose bbene!"
recensione di Giovanni Gentili



TESTI
Sog. e Sce. Antonio Serra    

Cosa dovrebbe scrivere un bravo recensore su quest'albo? forse che abbiamo appreso una lezione da questa storia, l'uomo deve vincere le proprie paure e il proprio egocentrismo, il razzismo e la follia scientifica ci hanno portato sull'orlo della distruzione finale. Come? L'avete gi� sentito questo commento? Infatti � quello che dice Daro Denher a pag.233.

La storia si pu� riassumere nella frase "Volemose bbene!": dopo tante traversie e salti temporali c'e' felicit� per tutti, persino per i tecnodroidi che sopravvivono in parte agli antinanoidi e diventano "buoni"; Selena si rimetter� presto; Neos si salva insieme a Gabriel (raggiungendo il "paradiso"); Ann/Dakkar si salva (e chi l'avrebbe mai detto?) sebbene Artisia muoia (e le due dividevano lo stesso corpo); Daro , Nemo e Nathan si salvano tornando ai loro rispettivi futuri, ora migliori; Exx svanisce, ma contento.

"possiamo parlare
di buonismo alla
Nathan Never"
   

Possiamo parlare di buonismo alla Nathan Never. Una storia che si pu� tranquillamente inquadrare nello stile tecno-romantico che sembra coinvolgere molti scrittori di fine millennio: con la tecnologia non si pu� tutto, anzi rischiamo di scottarci, meglio volersi bene.

Al di l� del poco velato tentativo di Serra di lanciarci questo messaggio ricorrente, nel soggetto della storia rimane ben poco: tornano un po' tutti i personaggi dei due albi giganti precedenti ma delude l'elemento centrale della storia: lo sciogliersi del complicato nodo gordiano temporale. E delude sia per originalit� che per chiarezza: Serra scioglie il nodo semplicemente tagliandolo con la sua non-spiegazione (vedi la sezione incongruenze della Scheda della Storia): ci sono persone capaci di modificare lo scorrere del tempo con la loro fantasia (vedi pag.204). Insomma non certo un finale all'altezza di "Doppio Futuro".

Serra apre l'editoriale del gigante con un "Mai pi�!". La stesura e la realizzazione di questo ultimo gigante � stata una vera fatica per l'autore la cui strada sembra ormai divergere da quella di Nathan.

La saga sulla storia futura del mondo non � ancora conclusa: Selena torner� verso l'estate sulla serie regolare per la sua vendetta nell'ultima storia sceneggiata da Serra. Vedremo anche l'Ann Bambina guarire ed uscire probabilmente dalla vita di Nathan (finir� nel futuro?) e forse scopriremo qualcosa anche sulla nascita di Neos. Speriamo sia davvero l'ultimo tassello di una storia ormai troppo lunga.

Con "La vendetta di Selena" Serra spezzer� il terribile vincolo temporale che l'ha legato a Nathan costringendolo a scrivere e curare molte storie del musone contemporaneamente, con risultati non sempre eclatanti e con un notevole stress personale.

"il 'nuovo futuro' di
Serra si chiama
Gregory Hunter"
   

Infatti, il "nuovo futuro" di Serra si chiama Gregory Hunter, il suo nuovo personaggio di fantascienza in uscita (forse) il prossimo anno.

Dal punto di vista della sceneggiatura, questo gigante non rappresenta certo la miglior prova di Serra. I dialoghi non sono molto vivaci, la narrazione non � mai noiosa ma senza colpi di scena. Gli incastri tra le storie nelle varie epoche creano le giuste pause di suspence. Non ci sono per� nuovi personaggi da conoscere e i vecchi continuano a ripetere lo stereotipo di se stessi.

Serra riesce a tirare le fila di una complicata storia pluriennale senza errori: le carenze della chiusura della saga sono probabilmente nel soggetto e non nella sceneggiatura.

Insopportabile come al solito la valanga di riassunti: insopportabile sia per chi ha gi� letto le storie precedenti della saga che per il lettore occasionale, neanche questa volta si � osato qualcosa in tal senso (non torno ulteriormente su questo argomento gi� dibattuto nella recensione del secondo gigante).



DISEGNI
Gigi Simeoni e Giancarlo Olivares    

(21k)
Nathan vs. Stalker, disegno di Simeoni
(c) 1998 SBE
   

La storia � stata realizzata in coppia da Simeoni e Olivares: 153 pagine per il primo e 81 per il secondo. I due disegnatori si alternano realizzando parti di storia che si svolgono in periodi di tempo separati (e in 11 tavole Olivares collabora sulle tavole di Sime laddove compaiono contemporaneamente Nathan di diversi periodi). Simeoni presenta un tratto marcato e poco dimamico, la caratterizzazione dei personaggi � tutt'altro che impeccabile: tutti i protagonisti della saga sono sicuramente riconoscibili (a parte un trasfigurato Amim Kelvan) ma i volti non sono sempre omogenei e gradevoli. Per quanto riguarda Nathan, in alcune vignette ne � stata data un'interpretazione personale ed interessante (compreso il Nat in copertina) mentre in altre � indiscutibilmente brutto. Veramente negativi Legs e Reiser e censurabili i suoi (pochi) tecnodroidi. Considerata la vastit� dell'impegno (ma la valutazione deve prescindere da questo) � probabile che sia stato necessario riporre minor cura sui personaggi, mentre questo non � successo per le retinature e le elaborazioni elettroniche ottimamente realizzate e sapientemente inserite in modo (quasi) sempre armonico sui disegni fatti a mano. Da segnalare le pagine 59, 128, 139, 142. Quindi Simeoni rispetto alle prove precedenti (vedi recensione del 64 "L'isola nel cielo" e recensione albetto dello speciale 6) migliora sul lato dell'elaborazione elettronica ma peggiora di molto sulla fisionomia dei volti: la valutazione sintetica della sua parte sarebbe sui 4/7.

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Susan-Harlock, disegno di Olivares
(c) 1998 SBE
   

Passiamo ad Olivares, il cui tratto � deciso e personale, pulito ed equilibrato nell'uso di bianchi e neri, perfetto e armonioso l'uso dei retini elettronici.

Ben caratterizzati i personaggi tra cui va ricordata una Susan veramente eccezionale. Senz'altro buoni i suoi Tecnodroidi, anche se inferiori a quelli di Alberti e lontani da quelli di De Angelis che appaiono irraggiungibili.

Molte le tavole che si distinguono per regia e interpretazione, tra cui quelle alle pagine 66-68, 143-145, 151-153, 170-171, 175.

Per Olivares, dopo il n.63 "Il mare della desolazione" (vedi recensione) una nuova prova veramente convincente al limite dei 7/7.

La valutazione complessiva dal punto di vista grafico pu� essere considerata 6/7.



GLOBALE
 

Bella sia la copertina di Simeoni che la retrocopertina di Olivares.

Questo albo andr� ricordato soprattutto per l'ampio uso fatto dai due autori dell'elaborazione elettronica, che ci regala tavole memorabili. Curiosa nella prefazione la presentazione del computer utilizzato, che viene definito Pentium 166Mhz C.S.T. "Giove". Mentre � giusto specificare che si � fatto uso del programma Photoshop piuttosto che di un altro, non ci sembra rilevante segnalare la velocit� del processore (a 233MHz le tavole sarebbero venute meglio? :-). E ammettiamo candidamente di non sapere cosa sia un C.S.T. "Giove" e che importanza possa avere... :-).
 

 


 
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