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Sog. e
Sce. Stefano Vietti
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Dopo i fasti della storia tripla, che ha visto l'agente speciale Alfa alle prese con un potentissimo mutante e
con vicende personali che hanno modificato radicalmente le sua vita quotidiana, compito di Stefano Vietti
era quello di far risorgere Nathan dalle sue ceneri, gettandolo nuovamente nella mischia furibonda della Citt�,
privo per� di quel tocco romantico che Hadija aveva inserito nella sua vita. Eppure, nessun accenno a quanto accaduto,
nessun istante in cui Never si isoli dal mondo per riflettere sulla sua vita recente e sugli eventi che gli sono accaduti.
E forse � anche meglio cos�, ma per la sua fama di musone ci aspettavamo almeno un vago riferimento, se non altro
per dare un senso di continuit� pi� marcato alle vicende che l'hanno investito.
Che dire della storia? Una classica avventura metropolitana, che risulta
perfettamente organizzata dall'autore. Buoni i colpi di scena
(siamo rimasti senza parole al gesto finale di Neva), quel pizzico di inseguimenti che non guasta mai,
attimi di attenta indagine (sempre con una strizzata d'occhio alla tecnologia - non passa inosservato l'uso del robot
all'interno della casa di Feroza per proiettare gli ologrammi sulla ricostruzione dell'omicidio fatta dalla
scientifica), il tutto ordinatamente disposto
senza assolutamente permettere al lettore di capire chi si nasconda dietro la verit�.
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Neva Slevich, disegno di Simeoni
(c) 2002 SBE
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Assolutamente degno di nota il contrastato rapporto fra senso dell'onore e corruzione: Vietti gioca con
questi due ingredienti, distribuendo in modo sorprendente il primo a coloro che "dovrebbero" essere i malviventi,
il secondo invece ai tutori dell'ordine pubblico. Diversi i personaggi interessanti della storia,
su tutti per� spicca la bella e complessa figura di Neva Slevich: all'apparenza una donna
dolcissima, Neva convoglia questi due aspetti in s�, dando la soluzione, col suo gesto finale, alla loro unica possibile
equazione di coesistenza.
Aggiungiamo, infine, che � stata un'insolita e piacevolissima sorpresa ritrovare Nathan nei panni di un poliziotto: l'autore
ha saputo muoverlo benissimo, dimostrando come l'agente Alfa conosca ancora il fatto suo.
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Gigi Simeoni
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Ottima la prova di Gigi Simeoni che si mantiene all'altezza
della sua fama dopo i fasti del Maxy Gregory Hunter. Forse ci
aspettavamo dei disegni pi� scanzonati, abituati alle sue precedenti realizzazioni grafiche,
ma considerando l'ambientazione di questo poliziesco neveriano non c'� davvero nulla da eccepire
nell'interpretazione dei personaggi.
Dettagliatissimo, come al solito, sempre attento ai particolari dell'ambiente in cui
gli attori si muovono. Moderatamente dinamico nelle, a dir la verit� poche,
scene movimentate (la gara di auto ed il breve inseguimento che vede Legs
alle prese con uno dei "cattivi") e infine
abilissimo a sfruttare le prospettive e le viste dall'alto.
Il "nuovo" ufficio di Nathan disegni di Simeoni (c) 2002 SBE
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Nonostante la storia sia fondamentalmente incentrata su un'omicidio e Nathan
partecipi poco alle azioni ad alto rischio, risulta piacevole vederlo come unico
"direttore responsabile" delle indagini.
Il duo Vietti/Simeoni dimostra di essere veramente affiatato, facendo levitare a loro favore
il giudizio globale di questa storia.
Bella la copertina di Roberto De Angelis: nonostante tragga in inganno sul reale tema
della storia (se si esclude la divisa indossata da Nathan), i toni molto cupi e
i colori scuri ci aprono una finestra sullo spaccato
metropolitano in cui � costretto ad agire il nostro agente speciale.
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