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" Chi � Solomon Darver?"

TESTI
Soggetto
Antonio Serra e
Alberto Ostini

Sceneggiatura
Alberto Ostini
DISEGNI
Giancarlo Olivares

Pagine correlate:

Il buon Solomon non ha il carisma di Diabolik, ma a questo punto � ben lecito porre anche a lui la fatidica domanda�

Darver chi sei?
recensione di Vincenzo Oliva


Possiamo dirlo? Era ora!

Capiamo certamente le esigenze redazionali, che hanno costretto lo staff di Nathan Never a proporre al pubblico per ben pi� di un anno storie concepite prima della fatidica Saga Alfa, cos� che bench� fosse stato detto "Nulla sar� pi� come prima", in realt� i lettori hanno continuato a leggere albi che, nella loro sostanza, risentivano solo in modo marginale degli accadimenti della Saga.

Noi capiamo, perch� certo quelle storie non si potevano buttare n� riscrivere radicalmente, ma capiamo anche la delusione di tanti lettori, che dopo gli sconquassi della Saga hanno visto inanellare una lunga teoria di storie che avevano il sapore di un passato che si era detto fosse stato sepolto.

"Dopo oltre un anno, tornano a muoversi le acqua della continuity della Saga Alfa"
   
Comunque, era davvero ora che la Saga cominciasse a sortire quegli effetti che tutti attendevano!

L'enigma della vera identit� di Solomon Darver era il pi� consistente dei tanti fantasmi lasciati ad aleggiare sulle pagine della serie durante i lunghi mesi di questo interregno post-saga. I dubbi di Nathan, come quelli dei lettori restavano non tanto inevasi (� naturale che non andassero sciolti nell'immediato indomani della sostituzione ai vertici dell'Agenzia), quanto totalmente rimossi: tutto in realt� era come prima.

E' innegabile che dei tanti nodi questo fosse quello pi� ricco di aspettative e di fascino, altrettanto innegabile che i lettori fossero impazienti di verificare con mano che i loro dubbi (o certezze?) fossero fondati: Darver � Reiser?

Sulla nuda elementarit� di questo interrogativo, Alberto Ostini, coadiuvato al soggetto da Antonio Serra, ha costruito una storia a doppio binario, che coniuga accuratamente una parte di azione e detection con il dramma dell'identit� perduta di Darver; e non solo perduta: sfuggente, sfaccettata, negata, inventata: in ultima analisi forse irraggiungibile. In questo racconto vediamo sgretolarsi le certezze di un uomo, vediamo un manipolatore scoprirsi manipolabile e manipolato.

"Perno della storia � Solomon Darver, la sua angoscia e l�enigma irresolubile della sua identit�"
   
L'angoscia di Darver � al centro della narrazione - tanto da parte di Ostini, abile nel sottolineare il frenetico alternarsi per il personaggio di ira, sorpresa, perplessit�, scoramento, terrore e disperazione, che da parte di Giancarlo Olivares, che ha saputo visualizzare magistralmente le emozioni di Darver (si veda l'espressivit� dei volti alle pagg.9, 11,18-31, nella sequenza onirica alle pagg.47-56, e ancora alle pagg.78, 82, 84, 86-88 e 92-94 ). N� si ferma a Darver il lavoro di Olivares: la stanchezza di Nathan, la cupezza di Sigmund, la furia di una Legs dura, convincente e matura come non si vedeva dai primi albi della serie, sono ulteriore conferma delle capacit� espressive raggiunte dal suo disegno.

Le tematiche legate all'identit� hanno affascinato e inquietato da sempre l'umanit� - andando a toccare paure profonde e radicate nella sfera pi� intima della personalit� di ciascuno di noi - e conseguentemente hanno generato miti e fatto affiorare il senso di insicurezza dell�Uomo quando si confronta con la percezione di s�.

L'identit� sostituita � al centro del mito della nascita di Eracle - Zeus assume le sembianze di Anfitrione per sedurne la sposa Alcmena da cui nascer� l'eroe - e torna in quello di Art�, con Uther Pendragon che grazie all'inganno perpetrato da Merlino prende le fattezze del Duca di Tintagel ed il suo posto nel talamo coniugale. In tempi pi� vicini a noi, Alfred Hitchcock ha posto al centro del suo film Intrigo internazionale (North by northwest 1959) il tema di un'identit� fittizia, ricostruita. Lo stesso fa lo scrittore americano Poul Anderson in un racconto che � giustamente reputato un classico della fantascienza: Sam Hall (1953), e che per l'importanza che assume la tecnologia in questa operazione di costruzione, si avvicina, per certi versi, alla storia di questo Nathan Never. Sempre un autore di fantascienza, Algis Budrys, ha dedicato uno dei suoi migliori romanzi (Who? 1958, in italiano Incognita Uomo) all'angoscia, al senso di solitudine di un uomo che ha perduto la propria identit� e si trova nell'impossibilit� di recuperarla con certezza.

Anche se la questione Darver/Reiser ha caratteristiche peculiari rispetto ai miti ed alle storie sopra menzionate, molte di queste tematiche, specie le ultime, sono affrontate - anche solo accennate in modo sommario - nel racconto di Serra e Ostini, e ben sviluppate da quest'ultimo in una sceneggiatura tesa e accurata, nei dialoghi come nelle descrizioni e visualizzazioni.

"Una sceneggiatura accuratissima, che non lascia nulla al caso"
   
Abile, Ostini, pure nel gestire il difficile "momento della rivelazione". Si � molto discusso in rete, sostenendo anche che le reazioni dei vari agenti Alfa alle parole di Darver avrebbero dovuto essere approfondite, sviscerate in modo completo. Se questo fosse accaduto avremmo potuto avere una pagina con gli improperi di Legs, una con quelli di Branko, una con quelli di Andy, una con quelli di Janine, e poi Al Goodman, Mendoza, Luke� Personalmente dopo la paginetta dedicata a Andy avrei cominciato ad inveire pesantemente all'indirizzo degli autori, cercando di utilizzare gli epiteti pi� creativi ed offensivi del mio bagaglio verbale ;-). La reazione composta dei vari agenti (con la parziale eccezione di Legs) appare anche naturale, visto che si tratta di persone abituate a convivere con situazioni di fortissimo stress; come naturale � la calma di Nathan, stanco e ormai giunto oltre il punto in cui non si provano pi� sorpresa e delusione. Ben evidenziata � anche la posizione particolare di Sigmund all'interno dell'Agenzia: quando Darver fa le sue rivelazioni il polacco non siede al tavolo con gli altri, e d� loro le spalle. La cura dei dettagli � evidente, da parte dell�autore.

Elemento investigativo e dramma umano si alternano, e forse la consistenza del primo finisce per non soddisfare appieno il lettore: il tema decisivo dell'albo, quello "forte", era il conflitto interiore generato in Darver dal progressivo venir meno degli assiomi della sua vita. L'indagine svolta da Nathan era necessaria, narrativamente e logicamente, ma � inevitabile che diluisca il piacere della lettura, allontanando l'attenzione del lettore e dell'autore dall'argomento principale.

Il disegno integra, esalta e completa il lavoro di sceneggiatura. Gli sfondi scabri fino ad essere poveri, il massiccio uso dei retini che ammanta vignette, tavole e l�atmosfera tutta della storia di un senso di angoscia e claustrofobia, focalizzano l�attenzione sui personaggi � Darver in primis � e sulle loro emozioni. Questa � una storia di attori, e Olivares ne � pienamente cosciente, lavorando per far risaltare i protagonisti, ma senza rinunciare al piacere del virtuosismo. Inquadrature ad effetto di volti e corpi, o giochi di luce imprimono ritmo alla storia e ne coloriscono e amplificano l�effetto ansiogeno (si vedano Darver alle pagg.18, 20, 22, 26, 27, 50, 52-56, 84, 87; Siggy a pag.26; la sequenza d�azione alle pagg.40-41).

"Virtuosismo e completa aderenza alle necessit� narrative trovano il loro equilibrio nel lavoro di un Olivares estremamente versatile"
   

Echi lontani dell�antico modello bladerunneriano escono dal pennello di Olivares nei brevissimi scorci urbani: piovosi e malati; cos� come il gusto per il dettaglio dell�artista pu� sfogarsi ed esaltarsi nella sequenza ambientata nel bar di Ramirez (pagg.38-41) e ancor pi� tra le lugubri rovine della stazione spaziale Urania (pagg.71-77).

Era ora!, dicevamo all�inizio. Con questa storia, minuziosamente raccontata da Ostini e Olivares, Nathan Never rilancia in grande stile quella continuity cos� a lungo negletta dopo il finale della Saga Alfa e torna ad esplorare la ragnatela delle relazioni intrattenute dall�Agenzia Alfa e dai suoi capi con Autorit� pi� o meno legittime della Citt�, con il mondo dell�industria, con ambienti scientifici ai confini della legalit� (e oltre). Su tutto, il memento rappresentato da Mr. Alfa, che non a caso chiude l�albo con una presenza finale puramente interlocutoria, a futura memoria.

Vedi anche la scheda della storia.
 

 


 
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