“I’m not a warrior, I’m just a man”
…per la serie "Siamo uomini o caporali?"
Recensione di O.Tamburis | | nathannever/


Scheda IT-NN-247
- Uni-mente, L'
valutazione (4,6,6) 80%
Direttamente dallultimo album dei Dream Theater, passando per uno dei cavalli di battaglia di Totò, la nona puntata della maxi saga neveriana incentrata sulla guerra tra la Terra e Marte ci regala una storia che in questi venti anni abbiamo già avuto modo di leggere, eppure una storia che non ha mancato di emozionare.
Vietti stavolta si è mostrato particolarmente abile nellorchestrare il classico soggetto basato sui tre cardini: "scontro imminente tra il maxi cattivo e il fior fiore degli eroi/notte prima dello scontro/battaglia aperta con colpo di scena finale".
Una tavolozza talmente promettente da invogliare quasi in maniera sfacciata lautore di turno a sciorinare una canonica galleria di clichè, confidando sul (comunque sempre elevato) potenziale emotivo del materiale da narrare.
A conti fatti, anche in questo caso non si sfugge poi tanto da questa regola: la differenza sta però nella padronanza del suddetto materiale, composto in buona parte da personaggi introdotti nel corso degli anni dallo stesso Vietti, e per questo gestiti con mano sicura; a ciò si aggiunge laver ripresentato - anche se per una limitata sequenza - un
Le tavole che vanno da pag.44 a pag.56, infatti, mostrano in rapida successione lintreccio di diverse micro-storie, tanti piccoli universi chiusi in se stessi, alcuni dei quali nati e destinati a concludersi nell'arco di pochissimo; il tutto in un tempo insieme congelato e istantaneo, quasi a circoscrivere un microcosmo in cui la tensione pre-bellica non può non cercare di sfociare in unamplificazione erotica, trasformando uomini e donne "di carta" in uomini e donne "di carne". La temperatura inizia ad aumentare con il confronto tra
In mezzo, il termometro tocca ovviamente il suo acme nella sequenza che riguarda direttamente Nathan, ingaggiato da
Come già anticipato, questa storia riesce a combinare sapientemente spunti ed eventi apparsi già in diverse occasioni nella serie. Due però appaiono le vicende da prendere in particolare considerazione: da un lato NN 43, in cui Serra portò a quei tempi in scena la prima resa dei conti tra lagenzia Alfa di
Dallaltro lato, bisogna risalire alla più recente "Saga Alfa", che per prima ha modificato in maniera sostanziale i fondamenti narrativi delluniverso neveriano, ed in particolare a NN 105 e NN 107. Nel primo caso (su testi di Piani), lincursione degli agenti Alfa nella nuova base di Skotos (dapprima simulata, poi reale) si contraddistinse per un ritmo elevato, perfettamente incastonato allinterno di uno scenario che era ancora tutto in divenire, e culminò con un colpo di scena che sarebbe stato poi il fulcro, nel secondo caso, della spedizione orchestrata da Vietti nei sotterranei della vecchia Agenzia Alfa, fino al primo incontro con
La "notte prima della battaglia" assume unimportanza a sé stante, divenendo "notte" a tutto tondo... Tantè vero che lultima parte dellalbo assume in questottica unimportanza relativa, quasi a diventare "la battaglia dopo la notte"...
Parimenti, è doveroso indicare che lassenza in questa breve rassegna di riferimenti a storie legate alla guerra con le stazioni orbitanti è da ricondursi, a parere di chi scrive, proprio ad una non matura esposizione degli stessi punti di cui sopra: laddove la prima "vera" incursione contro Skotos esaltava la natura "corale" della serie, mentre la "saga Alfa" si arrogava il diritto di scardinare dalle fondamenta (quasi) tutto ciò che il lettore era stato portato a credere e a seguire, nello scontro contro Melpomene e soci la pur adrenalinica successione degli eventi non è riuscita nel suo complesso ad andare oltre la galleria di clichè di cui si è detto.
A corredo di quanto detto, anche il positivo giudizio sui disegni di De Angelis rimane quasi automaticamente delineato; spendere poche parole a proposito è forse la più genuina attestazione di stima che gli si possa concedere, con lunica eccezione costituita da quella medesima vignetta di pag.51: in quellespressione, Nathan esprime una tale pienezza e molteplicità di stati danimo, come davvero poche altre volte in passato. Vale realmente la pena lasciarsi andare ad un commento meno "contenuto", per dire semplicemente: "É da tanto che lo aspettavamo!".
In conclusione, è ovviamente chiaro che anche per la presente saga è ancora presto per dare dei giudizi definitivi; non troppo presto, però, per non notare - e far notare - come dei singoli momenti siano stati descritti ed esaltati in maniera innanzitutto rispettosa dei personaggi interessati.
La "notte prima della battaglia" assume unimportanza a sé stante, divenendo "notte" a tutto tondo, senza il bisogno di sminuirne il significato intrinseco ponendola allinterno del fluire degli eventi. Tantè vero che lultima parte dellalbo assume in questottica unimportanza relativa, quasi a diventare "la battaglia dopo la notte": da questo punto di vista, la (di nuovo) abilità di Vietti nello scrivere per lennesima volta la medesima sequenza rimane indubbiamente valorizzata dal modo in cui è riuscito a trasportare i suoi (e nostri) eroi fino allappuntamento decisivo... ma non definitivo (e qui lo spoiler diviene necessario).
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Scheda IT-NN-247
- Uni-mente, L'
valutazione (4,6,6) 80%