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New Zurich � una colonia di svizzeri che vive, e muore, di orologi. Una comunit� chiusa nella quale per� non mancano pazzi, avidi e assassini. Anzi:
"Tutto attorno alla torre di guardia. . ."
...gracchiava il vecchio Bob Dylan, "i regnanti controllavano tutto, mentre tutte le donne andavano e venivano e anche la servit� scalza..."
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Un buon giallo, con qualche lungaggine inevitabile, dovuta al fatto che Vic Bolt, lo scroccone professionista, in qualche modo andava sistemato.
E con la fortuna tipica della signora Fletcher, dove vanno loro il morto � assicurato!
Nomi vecchi, coppia nuova: sulle matite dell'inossidabile Barbati troviamo questo mese le chine di Di Vincenzo, nuovo acquisto per la testata, ma vecchia conoscenza di casa Bonelli (vedi ad esempio i Dylan Dog "Hook l'implacabile", "Nato per uccidere", "Il fiume dell'oblio"). I neri pienissimi di Di Vincenzo si attagliano perfettamente all'umore dell'avventura, e contribuiscono in modo decisivo a infondere cupa inquietudine alle tavole, gi� di per s� gravate in sede di sceneggiatura di una cappa di pesante "claustrofobia mentale". Unico difetto: a volte il nero coprente incupisce fino all'esagerazione una narrazione gi�, come detto, molto opprimente. Non vorremmo sbagliarci, ma ci sembra che il cattivone Walt Lotcher assomigli esageratamente al solitario di Providence H. P. Lovecraft, personaggio che in realt� speriamo di incontrare "in carne ed ossa" (anche se un po' fanciullo...^__^) nel prosieguo della serie. Comunque: ottime le scene (la scena, pag. 94 e dintorni) d'azione, ottime le scene di massa (processione e funerale), ottima soprattutto la descrizione della tecnologia meccanica, che tra orologi aggiustati e rotti, campane e catene di montaggio ante litteram era la vera protagonista di quest'albo. Efficacemente scolpiti nella sofferenza e nella mancanza di affetti i volti degli abitanti di New Zurich, peccato invece che Ned e Poe abbiano subito un trattamento di semiparesi facciale che non ha favorito l'immedesimazione del lettore con i due eroi. Come detto: un buon giallo. Ma soprattutto un ottimo intermezzo sullo stato dell'arte delle scienze e delle tecniche del periodo. Bellissima la copertina con la torre nera illuminata da fiamme infernali, e Ned, un po' sotto, che guardingo carica il cane del suo ferro. Titolo molto thriller, ma, a nostro avviso, scarsamente centrato. Insomma secondo noi la cover lascia presagire molto pi� di quanto si trovi effettivamente poi nell'albo.
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