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New Zurich � una colonia di svizzeri che vive, e muore, di orologi. Una comunit� chiusa nella quale per� non mancano pazzi, avidi e assassini. Anzi:

"Tutto attorno alla torre di guardia. . ."

...gracchiava il vecchio Bob Dylan, "i regnanti controllavano tutto, mentre tutte le donne andavano e venivano e anche la servit� scalza..."

recensione di Emanuele De Sandre



TESTI
Sog. e Sce. Gianfranco Manfredi
   

Un buon giallo, con qualche lungaggine inevitabile, dovuta al fatto che Vic Bolt, lo scroccone professionista, in qualche modo andava sistemato.
Ecco i punti salienti dell'albo:

  • L'albo si apre con una inquietante torre nera, quasi a richiamare le epiche gesta di Roland, l'ultimo cavaliere di Stephen King, la cui cavalcata � diretta alla misteriosa Torre "nesso del tempo e delle dimensioni". Invece niente. Il cavaliere che viene presentato a noi, Bolt, � un imbroglione e un pusillanime. La sua funzione � quella di movente per trascinare Ned Ellis in azione e di allungare il brodo nel finale.

  • Ottimamente inquietante, invece, la comunit� di New Zurich nel suo complesso: chiusa, seriosa e laboriosa al punto da risultare cluastrofobica non solo per la sua logistica "a orologio", ma anche e soprattutto per il suo atteggiamento umano di rifiuto verso l'ospite, verso lo straniero e verso tutto ci� che � distrazione e divertimento. Un po' stereotipata forse, ma funziona.

    "Fuori in lontananza url� un gatto selvatico / due cavalieri si stavano avvicinando / il vento cominciava a soffiare."
       

  • Certo i versi di Dylan qui a fianco, estratti dalla canzone "All along the watchtower" sembrano pensati apposta per narrare la venuta dei nostri Ned e Poe, in realt� l'arrivo degli eroi questo giro potrebbe essere meglio interpretato con il famoso motto di saggezza popolare: "avvocato non chiamato...". ("...Con un calcio fu pagato", n.d.r.)
    E con la fortuna tipica della signora Fletcher, dove vanno loro il morto � assicurato!

  • Il leit motiv dell'albo � estremamente interessante: la meccanica di precisione, la miniaturizzazione e la diffusione dell'orologio e la conseguente industrializzazione della produzione. Manfredi appena pu� ne approfitta per raccontarci di come si va evolvendo il mondo occidentale, di come il progresso divori insaziabilmente l'umanit� e contemporaneamente si palesi la sua ineluttabilit�. Con Ned (un po' pi� conservatore) e Poe (progressista suo malgrado) l'autore riesce da pochi scambi di battute a presentarci con efficacia i sentimenti contrastanti che allora come adesso � possibile provare difronte all'innovazione tecnologica.

  • Da ultimo si noti che l'amore di Manfredi per le "torri dell'orologio" si era gi� manifestato nel Nick Raider n�98: anche l� duello finale in cima al campanile e il protagonista ripara orologi. Leggetelo, "Ossessione", non � un Magico Vento, ma � un bellissimo albo di Manfredi... ;-)



    DISEGNI
    Giuseppe Barbati & Maurizio Di Vincenzo    

    Nomi vecchi, coppia nuova: sulle matite dell'inossidabile Barbati troviamo questo mese le chine di Di Vincenzo, nuovo acquisto per la testata, ma vecchia conoscenza di casa Bonelli (vedi ad esempio i Dylan Dog "Hook l'implacabile", "Nato per uccidere", "Il fiume dell'oblio").

    I neri pienissimi di Di Vincenzo si attagliano perfettamente all'umore dell'avventura, e contribuiscono in modo decisivo a infondere cupa inquietudine alle tavole, gi� di per s� gravate in sede di sceneggiatura di una cappa di pesante "claustrofobia mentale". Unico difetto: a volte il nero coprente incupisce fino all'esagerazione una narrazione gi�, come detto, molto opprimente.

    Non vorremmo sbagliarci, ma ci sembra che il cattivone Walt Lotcher assomigli esageratamente al solitario di Providence H. P. Lovecraft, personaggio che in realt� speriamo di incontrare "in carne ed ossa" (anche se un po' fanciullo...^__^) nel prosieguo della serie.

    Comunque: ottime le scene (la scena, pag. 94 e dintorni) d'azione, ottime le scene di massa (processione e funerale), ottima soprattutto la descrizione della tecnologia meccanica, che tra orologi aggiustati e rotti, campane e catene di montaggio ante litteram era la vera protagonista di quest'albo.

    Efficacemente scolpiti nella sofferenza e nella mancanza di affetti i volti degli abitanti di New Zurich, peccato invece che Ned e Poe abbiano subito un trattamento di semiparesi facciale che non ha favorito l'immedesimazione del lettore con i due eroi.



    GLOBALE
     

    Come detto: un buon giallo. Ma soprattutto un ottimo intermezzo sullo stato dell'arte delle scienze e delle tecniche del periodo. Bellissima la copertina con la torre nera illuminata da fiamme infernali, e Ned, un po' sotto, che guardingo carica il cane del suo ferro. Titolo molto thriller, ma, a nostro avviso, scarsamente centrato. Insomma secondo noi la cover lascia presagire molto pi� di quanto si trovi effettivamente poi nell'albo.

     

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