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"Una casa a Venezia"
di Francesco Manetti
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"Una casa a Venezia"
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E' infine uscito anche in Italia "Una casa a Venezia", fumetto realizzato alcuni anni fa da Giovanni Mattioli e Vanna Vinci per la casa editrice giapponese Kodansha (dal che deriva il senso di lettura inverso rispetto a quello occidentale). Per chi ha appena letto il recente "Gli adoratori di Osiride" LW 45, � innanzitutto un piacere ritrovare, per quel che riguarda i disegni, una Vanna Vinci in piena forma, probabilmente al punto pi� alto sinora raggiunto dal punto di vista della perfezione stilistica. Il suo tratto � rigoroso, privo di incertezze, e al tempo stesso delicato, aggraziato. Certo non manca una certa "monotonia" (Rosa, la protagonista, ha del resto lo stesso bel visino dell'Anna di Guarda che luna, cos� come talvolta ha la stessa acconciatura della Ines/Vera di "Doppio sogno"), ma � indubbiamente innegabile la capacit� della Vinci di comunicare sensazioni al lettore, come dimostra, peraltro, anche il suo saper gestire in maniera espressiva lo spazio delle tavole.
Qualche appunto deve essere fatto invece al soggetto, dato che la storia ha troppe analogie con quella narrata ne "L'altra parte", primo racconto di successo della Vinci. In entrambi i casi lo spunto � infatti la fascinazione che un vampiro - alto e allampanato, gli occhi cerchiati, malinconicamente chiuso nel proprio mondo... - riesce ad esercitare, a poco a poco, su una ragazza. In un caso come nell'altro, inoltre, il lettore segue il punto di vista della ragazza, ponendosi i suoi stessi interrogativi, percependo le sue ansie, le sue paure, cos� come il suo progressivo abbandono ai poteri di seduzione del vampiro. Ci sono per�, ovviamente, una serie di varianti, che finiscono forse col rendere pi� interessante proprio "Una casa a Venezia". Ad esempio l'ambientazione a Venezia e a Roma, citt� molto pi� suggestive rispetto alla Milano de "L'altra parte" (anche se Milano serviva, in quel caso, a rendere meglio lo spaesamento di Adrian Voda, lontano dalla sua Romania...). Ma, soprattutto, il fatto che, invece di ricorrere a delle didascalie introspettive, la Vinci abbia qui preferito lasciar trasparire gli stati d'animo di Rosa tramite i dialoghi con gli altri personaggi e, nelle lunghe sequenze mute del volume, tramite la capacit� di far recitare il volto della protagonista. Resta da dire che forse 100 tavole per una storia che si fonda unicamente sull'evocativit� delle "atmosfere" sono un po' troppe. Per il lettore bonelliano che della Vinci conosca soltanto i tre albetti di May e l'albo di Legs uscito questa estate - e che non voglia azzardarsi a comprare il pi� costoso "Ombre" -, credo che la lettura di "Una casa a Venezia" possa per� costituire un ottimo modo per apprezzare le vere qualit� di questa autrice.
5/7
"Una casa a Venezia" by Giovanni Mattioli e Vanna Vinci (Kappa Edizioni)
volume unico - settembre 1999
senso di lettura giapponese
114pp, � 15.000, brossurato
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