Vi sar� senz'altro capitato di vederlo in qualche libreria o fumetteria, oramai nel suo bell'angolino,
quello riservato ai volumi che, vissuto il loro breve momento di gloria, cedono le luci della ribalta,
giustamente, alle nuove uscite. A qualcuno magari sar� bastato leggere "Silvia Ziche"
per prenderlo in mano, altri ancora, scorrendo distrattamente lo sguardo, avranno
colto solo quel titolo cos�... "sentimentale" ;-) e avranno tirato dritto. Male. Avreste dovuto dargli
un'opportunit�. Davvero! Perch�? Perch� "Amore mio" � un volumetto intelligente, arguto e simpatico
che ha tanto da dire sul quotidiano cercarsi... "affrontarsi" ;-) degli uomini e donne d'oggi. E lo fa
con garbata e divertente ironia e un pizzico (...forse pi� di un pizzico ;-) ) di malignit�, giocando
con quel poco - o molto - di fondatezza che sostiene i luoghi comuni. Raccontando tante piccole verit�
nelle quali ognuno, per la sua parte, potr� riconoscersi, o riconoscere sorelle, fratelli, amici e
affini, con un sorriso.
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E per dessert? ;-) (c) 2004 Mondadori
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La prospettiva � al femminile: � la pigra, egoista, intollerante, intransigente, testarda etc. etc.
(come lei stessa si racconta) Lucrezia a cercare con il lanternino il suo uomo, il suo principe
azzurro. E tuttavia vi � in quella caterva di improbabili compagni nei quali riversa le sue
speranze, un'inequivocabile "corrispondenza". Per quanto sulle motivazioni che spingono questi ultimi
alla ricerca di una compagna ... beh, ecco, come non cogliere appieno, a fine lettura, la sensatezza di
una delle battute pronunciate da Lucrezia: "La prima cosa che cerco in una relazione � l'uscita
di sicurezza."...? :-) Stereotipi, certo. Nondimeno strumenti d'analisi per una breve scanzonata
incursione nelle fragilit� e nevrosi sentimentali del mondo maschile. E picchia duro la Ziche,
ma diciamo la verit�: non risparmia granch� neppure al suo incontentabile e autolesionista personaggio.
E strumento d'analisi � anche Lucrezia. L'autrice la cala in quella rete di rapporti familiari e amicali
che colma la vita di ognuno di noi. All'interno della quale ci si sente protetti, amati, rassicurati� ma,
non di rado, anche "costretti". Non vi � dunque, in "Amore mio", solo Lucrezia e il suo bisogno d'amare e
di essere amata, con correlative disastrose disavventure sentimentali nelle quali invariabilmente inciampa.
Perch� per quanto privato possa essere un tale desiderio, a esso fanno capo, pi� o meno arbitrariamente,
un'infinit� di implicazioni, e aspettative, "pubbliche" alle quali con estrema difficolt� ci si sottrae.
Ed ecco quindi i bonari richiami all'et� che avanza della terribile nonnina; la perplessit� del padre di
Lucrezia che null'altro desidera se non quella continuit� generazionale che si � soliti considerare la
regola... gli amici scomparsi che all'improvviso ricompaiono felicemente "appaiati" (per dirlo alla
Littizzetto, di cui � la spassosa prefazione) e desiderosi, nelle vesti di novelli cupido, di
rendere partecipi il mondo, e pi� che mai l'amico/a del cuore, della propria felicit�! Una "platea" a
volte discreta, pi� spesso invadente e logorante, nel suo costante richiamo al rispetto di un modello
comportamentale socialmente condiviso.
Interno di famiglia (c) 2004 Mondadori
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Lo sguardo della Ziche �, per�, a tutto tondo. Vi � cos� anche un voltarsi indietro per incontrarsi,
confrontarsi, con altre generazioni di donne. O meglio l'autrice fa voltare indietro la sua Lucrezia
impegnandola nel difficile compito di interprete delle discordanti indicazioni, pi� o meno implicite,
che le arrivano dai referenti femminili significativi. Il personaggio della nonnina � di certo esilarante
ma in alcune delle sue parole � facile ritrovare qualche "verit�" (con la v minuscolissima ;-) ) di non
tanto tempo fa... che volevano la donna moglie e madre devota, prima di tutto. S�, lo so - dice la nonnina
- i tempi sono cambiati ma ascolta me... ed elargisce vere perle di saggezza nelle quali pare essersi
riversato tutto il veleno del genere femminile per un ruolo non di rado "scelto" perch� cos� si doveva,
era conveniente, giusto, fare. Antica saggezza da far tremare i polsi anche agli uomini pi� audaci:
"Uno o l'altro, � lo stesso. Ai fidanzati, col tempo, ci si affeziona. Come quando ti regalano un
cane." !!! :-)
Alla vitalit� della pestifera nonnina si contrappone il personaggio della madre, molto "disincantato e
disilluso angelo del focolare". Poche parole ma micidiali come micidiale � l'assolutamente splendida
e significativa vignetta che la ritrae con una corone di spine e un cuore grande come un macigno sulle
spalle, da trasportare lungo un cammino tutto in salita.
La madre, martire dell'amore (c) 2004 Mondadori
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E Lucrezia? Lucrezia cerca di barcamenarsi alla meno peggio, cercando di non cedere all'attrattiva del
"prendine su uno qualunque, ascolta me, tanto � lo stesso" della terribile nonnina; di non perdere
le speranze di fronte alla disincantata litania "l'amore � impegno, sacrificio, fatica, sofferenza,
lacrime..." della madre; di prendere le distanze dall'asfissiante abbraccio nel quale paiono volersi
reciprocamente annullare l'amica e il suo innamorato... Lei che � figlia di una societ� che, al di l� di
tutto, oggi le consente comunque di scegliere...
Strumento d'analisi, si diceva, ma anche splendido personaggio la cui forza � nella sua consapevole
fragilit�, al quale ci si affeziona con immediatezza per il suo coraggioso non volersi arrendere e
rinunciare al suo sogno, per il suo testardo continuare a crederci e provarci, per la sua autolesionista
contraddittoriet�, tutta femminile, che annienta il, finalmente giunto, principe azzurro tanto agognato e
desiderato... Ed � facile immaginarcelo, sconsolato e perplesso, a chiedersi: chiss� che vogliono queste
donne d'oggi?! ;-))
Chi arriver� prima? :-) (c) 2004 Mondadori
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Davvero brava, la Ziche. Graficamente ottima. Un segno pulito dai toni grotteschi a esaltare un raccontare
che coniuga, con lievit�, umorismo e riflessione. Vignette fortemente espressive pur nell'estrema sintesi
come ben riassume la figura riportata poco sopra della madre, "martire" dell'amore coniugale. Espressivit�
ma anche tanta creativit�: veramente efficaci ed esilaranti alcune trovate grafiche per rendere lo spirito
di un incontro galante (Lucrezia che lentamente si liquefa mentre Goffredo espone i razionalissimi motivi a
sostegno della sua proposta di matrimonio), per rafforzare la caratterizzazione di qualche personaggio
(l'appiccicaticcio Gino)... Su tutte impareggiabili quelle con protagonista il "vero uomo" Rocco.. :-))
Ci si accomiata con un sorriso da Lucrezia ma anche con un pizzico di malinconia, come sempre capita quando
si � appena conosciuto e subito gi� salutato una persona che ci ha conquistato con immediatezza con la sua
semplicit� e spontaneit�. Rimane quel suo l'implicito invito a non prendersi troppo sul serio, a sapersi
ridere (con intelligenza e ironia) un po' addosso, sapendo essere cattivi con se stessi e con il mondo quanto
basta, senza dimenticare un fondamentale grammo d'indulgenza.
Insomma, se vi dovesse capitare nuovamente davanti "Amore mio"... beh, magari provate a darci un'occhiata. A nostro
parere ne vale davvero la pena. ;-)
Amore mio di Silvia Ziche
(Mondadori / Biblioteca umoristica) 127 pp b/n, brossura, Euro 12,00
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