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Un ritorno ai classici
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Da qualsiasi parte lo si guardi, per un appartenente alla prima leva dei lettori italiani di manga, sfogliare "Full Metal Panic" � come ritornare alle origini. Non tanto, intendiamoci, alle vere origini del manga, ad un Tezuka che, per quanto eccezionale, ormai richiede un pubblico maturo per essere apprezzato, ma agli autori della "New Wave" nipponica (che ha ormai 20 anni). Kanzaki Masaomi, quindi, piuttosto che Asamiya Kya. Quel manga dinamico, iperattivo, drammatico e scanzonato contemporaneamente, con belle ragazze decise e giovanotti tanto temibili quanto socialmente inadeguati. La Planet Manga insomma, proponendo quest'opera del, finora ignoto, duo Gatou - Tateo non solo si aggiudica la licenza cartacea di un anime dal discreto successo televisivo, ma promette di "mettere a proprio agio" i mangofili della prim'ora con un po' di sano intrattenimento.
Cos�, tra un vetro infranto, una scarpiera fatta brillare, professori "disarmati" a forza e compagni ammaccati, Kana si trova a dover manifestare, con l'ausilio di due giganteschi ventagli metallici accompagnati ad una certa violenza, il suo dissenso nei confronti dell'irruento compagno di classe, il quale adduce a sua discolpa un passato trascorso in paesi perennemente in guerra. In realt� Sousuke � Sergente del corpo speciale di una organizzazione di difesa che ha interesse a proteggere, a qualsiasi costo, la giovane Kana. Tanta � l'importanza attribuita a questo compito che, a Sousuke vengono affiancati il tiratore scelto Kurz, dongiovanni svagato, e l'affascinante capo-squadra Mao.
Per coloro che conoscono gi� l'animazione, trasmessa da MTV per l'Italia, il segreto di Kana non sar� ormai pi� tale, ma intendo comunque rispettare le intenzioni di questo primo volume che non ne fa neanche vagamente accenno, preferendo concentrarsi con abbondante umorismo sul devastante impatto che l'assaltatore Sousuke ha sull'una-volta-tranquillo ambiente scolastico.
Allo stesso modo, tanto la stolida incapacit� di Sousuke di "mimetizzarsi" nell'ambiente scolastico, quanto l'inamovibile fiducia che Hayashimizu ripone in quest'ultimo, sono solidamente tratteggiate in scambi di battute e gustose sequenze che richiamano l'archetipo del "Liceo dell'assurdo" di cui Rumiko Takahashi � stata, probabilmente, la massima cantrice. In una parola, la sceneggiatura si prende tutto il tempo, in questo primo numero, di definire nel dettaglio un "tono" narrativo che sia un equilibrato mix di azione e commedia degli equivoci, senza la fretta di "entrare nel vivo" prima di essersi presentata per bene al lettore.
Questo vale anche per la costruzione di tavola, lineare fino al prevedibile, con molti campi medi, qualche figura fuoriquadro (figura "retorica" tipica del manga che consiste nel sovrapporre il personaggio alle vignette, come si trattasse di uno zoom di un'inquadratura rappresentata), panoramiche o campi lunghi usati per lo pi� come descrizione d'ambiente o effetto comico, e parecchie linee cinetiche ad esaltare le scene d'azione.
Certo, non fosse ancora chiaro, � bene essere avvisati che ci si trova di fronte ad un titolo puramente "ludico", da gustare come un film con Bruce Willis o una pizza serale: senza pensieri e senza la pretesa che resti qualcosa oltre ad una paciosa soddisfazione.
Full Metal Panic di Shouji Gatou (testi) e Retsu Tateo (disegni) |
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