Scusa, Sadik, hai visto Diabolik?
di Giuseppe Pelosi
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Punto Zero Spot 13
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Non molto tempo fa, la cosa pi� trasgressiva che potesse fare uno che entrava in un'edicola, era comprare Diabolik.
Diabolik era il fumetto cattivo per eccellenza, e un po' cattivo doveva esserlo anche chi lo comprava; Diabolik si acquistava di
nascosto, infilandolo subito nelle pagine del quotidiano. Si comperavano di pi�, una volta, i quotidiani, ma perch�
servivano a nascondere il Diabolik... Eppure, secondo la morale che correva, chi lo comprava doveva essere gente non molto a posto,
immorali, violenti, o soltanto sporcaccioni. S�, sporcaccioni; ora, � ovvio che in questa epoca di sdoganamento del porno, che
vede pi� di una pornostar assurgere al ruolo di ma�tresse a p�nser e il sexyshop meta di acquisti familiari da sabato
pomeriggio, tutto ci� possa sembrare molto strano; ma davvero c'era un tempo in cui Diabolik era proibito. Ah. O tempora, o
mores...
Primo merito di questo Scusa Sadik, hai visto Diabolik? � proprio quello di riportarci ad un epoca d'oro del
fumetto, ad un come eravamo che non riesce ad eludere la nostalgia, ma almeno evita il rimpianto. Franco Busatta, ottimo curatore
del bonelliano Napoleone, realizza, insieme a Paolo Bacilieri, ottimo disegnatore dello stesso Napoleone,
un'operazione finanche intellettuale: un blob fumettistico, un puzzle di storie e di personaggi, da Diabolik ai suoi mille emulik,
dato che un tempo bastava aggiungere una "k" per diventare un personaggio a fumetti, e con ci�, ovviamente, rende un
omaggio, affettuoso ma non privo di ironia, come testimonia il titolo, ad un personaggio che si avvia ai suoi quarant'anni
(Diabolik � nato nel 1962), ma pu� guardare con assoluta serenit� tanto al suo passato quanto al suo futuro.
La riscrittura di Busatta � intelligente e colta in quanto recupera in maniera non banale, bens� logica e filologica,
pescando alcune delle pi� memorabili avventure del cattivo in calzamaglia, e la ricostruzione a montaggio alternato mostra non
solo, impietosamente, quanto inferiori fossero le imitazioni all'originale, ma anche, celebrativamente, il fervore creativo
di quell'aureo periodo trash.
A scandire il tutto, divertito e disincantato sguardo cronachistico su quegli anni, il disegno di Bacilieri, vera e propria
marca dell'enunciatore, firma degli autori del pastiche, ricordo del gioco. E vedere il disegno del Bacillo su questi soggetti d�
veramente l'impressione di risfogliare un vecchio AlterLinus, con la Paulette di Pichard replicata e riprodotta,
contestualizzata in quegli sporchi, sporchissimi, neri anni Sessanta.
6/7
Sadik, hai visto Diabolik? di Bacilieri, Busatta su Punto
Zero Spot n. 13
(Punto Zero) 130pp b/n, �.15.000, brossurato
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