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| pillole dal mondo del fumetto |
Il dono di Eric
di Marco Pesce
Massimo Carnevale, disegnatore, principale copertinista delle testate Eura, non ha mai smesso di evolversi e sperimentare: partito nei primi anni '90 con una linea assolutamente chiara (che ancora utilizza in molte copertine dei settimanali), ha poi iniziato a "sporcare" progressivamente il proprio segno e le proprie pennellate di colore, dapprima sulle cover degli albi di Dago e Martin Hel, poi nella sua prima collaborazione con Lorenzo Bartoli, la miniserie in due parti "Uomini e topi" (disponibile in volumi Euracomix).
Il dono di Eric segna ora la sua consacrazione: una sequenza di tavole a dir poco spettacolari, fantasmagoriche, pluristilistiche, influenzate fino all'eccesso dai grandi della pittura (si veda ad esempio la rielaborazione di Van Gogh, nel terzo episodio) e dai grandi del fumetto, in particolare Dave Mc Kean, Bill Sienkiewicz e persino Alberto Breccia. Il tutto condito da effetti speciali a profusione, ralenti e sequenze dilatate che ricordano Stanley Kubrik (citato pure lui), colori vertiginosi e affascinanti.
3/7
"Il dono di Eric" di Lorenzo Bartoli e Massimo Carnevale
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Yugo
di Marco Migliori
Anomalo, ma non per questo meno interessante. Yugo punta sull'attualit�: presenta in ogni avventura (della durata di diversi albi), una situazione di crisi che Yugo (mediatore privato professionista) deve risolvere in un paese lontano e in condizioni difficili. Si parte qui con il Pakistan, che l'autore ci fa conoscere con diversi scenari introducendoci pian piano all'interno del paese, presentando via via condizioni climatiche, economiche e umane sempre pi� difficili, man mano che Yugo si allontana dalla visione del normale turista.
Yugo che non ama le armi, e che sembra pragmatico nel presentare le difficolt� alla sua cliente, � comunque pur sempre un eroe (come dimostra in quest'albo), con una bella donna che lo segue, e una situazione apparentemente impossibile da risolvere. Yugo ci sembra ancora un prodotto difficile da decifrare, ma sinora non ha deluso i suoi lettori. Per ultimo segnaliamo l'intervista all'autore pubblicata sui primi due numeri.
5/7
Yugo di Shu Akana e Shinji Makari
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Usagi Yojimbo
di Marco Pesce
Questo primo volume contiene gli episodi editi in USA dalla Mirage/Dark Horse a partire dal 1993 e non i primissimi che apparvero per un'altra casa editrice: ecco perch� nella storia principale, inserita in un contesto narrativo pi� ampio, appaiono svariati riferimenti al passato del personaggio. Le vicende narrate rimangono in ogni caso fruibili e a dissipare ogni dubbio bastano l'introduzione e le esaurienti note dei curatori italiani.
Ospiti d'onore in questo volume le Tartarughe Ninja create dal duo Eastman & Laird, un quartetto di personaggi che prima di diventare meri fenomeni di marketing furono tra i portabandiera del fumetto indipendente, del cui boom a met� anni '80 sono in buona parte responsabili. La loro presenza non risolleva pi� di tanto una storia solamente discreta, che vede Usagi, il suo pard Gen (un rinoceronte) e le quattro tartarughe impegnati nella classica difesa del villaggio di contadini, assediato da un clan di gatti ninja in cui non mancano le rivalit� interne. Ci aspettiamo di meglio nei prossimi volumi e le due storie libere in appendice, riuscite e toccanti, fanno ben sperare in questo senso.
4/7
Usagi Yoyimbo: "Ombre di morte" di Stan Sakai
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"the Bogie Man"
di Marco Migliori
Chi � pi� pazzo? Il pazzo o il pazzo che lo segue? Gli esilaranti complotti immaginati dal nostro protagonista coinvolgono anche personaggi normali, che vivono una vita inferiore alle loro aspettative, e si fanno coinvolgere in pazze avventure. Divertente e inquietante allo stesso tempo. Bogie Man � un personaggio straordinario, una felicissima invenzione degli autori. Fenomenali poi le didascalie stile hard boiled, con i surreali pensieri di Bogie. All'altezza dei testi, il disegnatore Robin Smith, che non fa gridare al capolavoro, ma ben rende l'atmosfera ora ironica, ora drammatica, voluta dal personaggio. E il finale di questo volume, con Bogie che se ne va sano e salvo in fuga dalla polizia, assieme alla brutta copia di Bruce Lee, ancora pi� suonato di lui, � qualcosa assolutamente da leggere. Fatevi coinvolgere anche voi da Bogie in una travolgente galoppata anni cinquanta.
Questa collana Paradox ci ha riservato alcune belle letture. Anche perch� presenta un formato anomalo per i lettori anglosassoni, ma con parecchio di familiare a chi (come dice Pasquale Ruggiero nella introduzione al primo volume) "� cresciuto a pane e Bonelli". I racconti sono una sorta di romanzo, con un genere che vari dall'hard boiled al giallo, all'autobiografia. Ma quello che deve risultare pi� sconcertante per i lettori dei comics, � l'uso del bianco e nero, assieme alle vignette rettangolari, che variano da pagina a pagina, ma non tentano mai gli effetti speciali dei super-eroi. E' di nuovo la narrazione che la fa da padrona, ed � un piacere per un vecchio lettore bonelliano, riscoprire le sfumature del b&n, a cui anche il disegnatore si deve piegare per narrarci la storia secondo i tempi lunghi di questi episodi, rinunciando al colore che tanto copre..
6/7
"the Bogie Man" di John Wagner-Alan Grant,Robin Smith
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