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uBC MONITOR
MARZO 2000



Monitor
pillole dal mondo del fumetto  

In questa sezione troverete degli accenni al fumetto extra-bonelliano pubblicato in Italia. Si intendono fornire dei "flash" su alcuni eventi meritevoli di segnalazione, per un motivo o per l'altro. Occasionalmente saranno compresi degli approfondimenti con recensioni o articoli.


Amanda di Marco Pesce

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cover
  
Carta, rilegatura e confezione finalmente di buon livello per uno dei personaggi pi� noti tra quelli recenti di Robin Wood, che qui si allontana dalla classica avventura storica (Dago, Savarese, Nippur e molti altri) per dedicarsi ad uno dei suoi diversivi preferiti: raccontarci le appassionanti vicende di tenere fanciulle dal carattere d'acciaio. O di fanciulle d'acciaio dal tenero cuore? A voi la scelta.

Questo volume contiene la ristampa cronologica dei primi 5 episodi: Amanda � una giovane orfana rossocrinita (chi ci ricorda?), timida e vivace a un tempo, che vive in un piccolo centro argentino. Dall'orfanotrofio al fare la cameriera per una ricca famiglia, il passo � breve, ma presto Amanda spiccher� il volo per la capitale e poi per il mondo, in una lunga saga che dovrebbe durare almeno 12 numeri (la serie inedita � tuttora in corso sul settimanale Skorpio).

Ai disegni un Falugi, gi� molto bravo, che diventer� sempre pi� disinvolto di numero in numero.

Consigliato soprattutto a chi ama/odia Robin Wood, le storie in cui i personaggi si evolvono con il passare del tempo, i sentimenti forti, le telenovelas, le soap opera, l'avventura, i feuilletton ottocenteschi ambientati ai giorni nostri, i romanzi di formazione, i romanzi di viaggi, l'ottimismo e le tinte fosche, la purezza e la passione, eros e thanatos, Helena e (perch� no?) gli shojo manga.

 5/7    Amanda n.1 di Robin Wood e Alfredo Falugi
(Eura Editoriale) brossurato di 80 pagine B/N, formato Bonelli, allegato _omaggio_ a Dago n.3 (marzo 2000) attualmente in edicola, lire 4000.
La serie mensile regolare partir� con il n.2, in edicola ad aprile
.

 

 




Il dono di Eric di Marco Pesce

Massimo Carnevale, disegnatore, principale copertinista delle testate Eura, non ha mai smesso di evolversi e sperimentare: partito nei primi anni '90 con una linea assolutamente chiara (che ancora utilizza in molte copertine dei settimanali), ha poi iniziato a "sporcare" progressivamente il proprio segno e le proprie pennellate di colore, dapprima sulle cover degli albi di Dago e Martin Hel, poi nella sua prima collaborazione con Lorenzo Bartoli, la miniserie in due parti "Uomini e topi" (disponibile in volumi Euracomix).

Il dono di Eric segna ora la sua consacrazione: una sequenza di tavole a dir poco spettacolari, fantasmagoriche, pluristilistiche, influenzate fino all'eccesso dai grandi della pittura (si veda ad esempio la rielaborazione di Van Gogh, nel terzo episodio) e dai grandi del fumetto, in particolare Dave Mc Kean, Bill Sienkiewicz e persino Alberto Breccia. Il tutto condito da effetti speciali a profusione, ralenti e sequenze dilatate che ricordano Stanley Kubrik (citato pure lui), colori vertiginosi e affascinanti.

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Una tavola con richiamo a Van Gogh
di Carnevale (c) 2000 Eura

Di fronte a tanta barocca magnificenza grafica, sembrano davvero poca cosa i sei soggetti partoriti da Bartoli: sei brevi liberi accomunati dal protagonista, Eric, un emarginato con il dono dello shining, la psicometria, ovvero la capacit� di ricavare la storia di oggetti e persone semplicemente toccandole. A parte l'ultimo, che lascia intravvedere una prosecuzione della serie, gli altri episodi risultano poco pi� che pretesti per esaltare il talento visionario di Carnevale, e indulgono purtroppo in frasi fatte e luoghi comuni piuttosto fastidiosi. Speriamo che nel probabile seguito testi e disegni risultino meglio bilanciati.

 3/7    "Il dono di Eric" di Lorenzo Bartoli e Massimo Carnevale
miniserie di 6 episodi di 10 tavole a colori, pubblicati sul settimanale Lanciostory (Eura, lire 4000) dal n.6/2000 al n.11/2000. Verranno prossimamente raccolti in volume Euracomix.

 

 




Yugo di Marco Migliori

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cover del n.4
  
Entra nel vivo la prima avventura di Yugo, ormai al 4�albo pubblicato. Yugo � un manga anomalo, per diversi motivi. Primo � sceneggiato e disegnato da due autori diversi. Sebbene questa non sia una anomalia nel fumetto giapponese, � certo assai pi� facile che sia la stessa persona (con il suo staff di assistenti) a produrre una serie. Secondo la suddivisione delle tavole � abbastanza quadrata e il tratto sufficientemente realistico da essere apprezzabile anche ad occhi occidentali, senza vignette diagonali o altre soluzioni che ormai associamo ad un certo tipo di manga. Anche qui non si tratta tuttavia di una completa eccezione. Terzo, i protagonisti sono tutti adulti e il ritmo del racconto � pacato e anzi, possiamo dire che nei primi 3 albi non succede praticamente nulla. Di nuovo dobbiamo precisare che non tutti i manga presentano adolescenti coinvolti in improbabili avventure, ma tutti i vari particolari che abbiamo segnalato, ce l'hanno presentato sino dal primo numero come un manga anomalo.

Anomalo, ma non per questo meno interessante. Yugo punta sull'attualit�: presenta in ogni avventura (della durata di diversi albi), una situazione di crisi che Yugo (mediatore privato professionista) deve risolvere in un paese lontano e in condizioni difficili. Si parte qui con il Pakistan, che l'autore ci fa conoscere con diversi scenari introducendoci pian piano all'interno del paese, presentando via via condizioni climatiche, economiche e umane sempre pi� difficili, man mano che Yugo si allontana dalla visione del normale turista.

Yugo che non ama le armi, e che sembra pragmatico nel presentare le difficolt� alla sua cliente, � comunque pur sempre un eroe (come dimostra in quest'albo), con una bella donna che lo segue, e una situazione apparentemente impossibile da risolvere. Yugo ci sembra ancora un prodotto difficile da decifrare, ma sinora non ha deluso i suoi lettori. Per ultimo segnaliamo l'intervista all'autore pubblicata sui primi due numeri.

 5/7    Yugo di Shu Akana e Shinji Makari
4 numeri gi� pubblicati nella "Collana Planet" (Planet Manga, lire 3500), brossurati in b&n da 100pp circa

 

 




Usagi Yojimbo di Marco Pesce

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La piccola casa editrice King Comics porta per la prima volta in Italia una delle colonne del fumetto indipendente americano: da ben sedici anni Stan Sakai realizza in toto (storia, disegni e lettering) le avventure di questo suo coniglio samurai, facendolo muovere in un Giappone medieval-fantasy popolato da animali antropomorfi. Non tragga in inganno quest'ultimo elemento: l'approccio di Sakai non � disneyano n� edulcorato, i suoi personaggi lottano, soffrono, amano, uccidono e muoiono come persone vere, pur mantenendo tratti caratteristici di animalit� (pag.21: "Qualcosa nell'aria... mi si arruffa il pelo").

Questo primo volume contiene gli episodi editi in USA dalla Mirage/Dark Horse a partire dal 1993 e non i primissimi che apparvero per un'altra casa editrice: ecco perch� nella storia principale, inserita in un contesto narrativo pi� ampio, appaiono svariati riferimenti al passato del personaggio. Le vicende narrate rimangono in ogni caso fruibili e a dissipare ogni dubbio bastano l'introduzione e le esaurienti note dei curatori italiani.

Ospiti d'onore in questo volume le Tartarughe Ninja create dal duo Eastman & Laird, un quartetto di personaggi che prima di diventare meri fenomeni di marketing furono tra i portabandiera del fumetto indipendente, del cui boom a met� anni '80 sono in buona parte responsabili. La loro presenza non risolleva pi� di tanto una storia solamente discreta, che vede Usagi, il suo pard Gen (un rinoceronte) e le quattro tartarughe impegnati nella classica difesa del villaggio di contadini, assediato da un clan di gatti ninja in cui non mancano le rivalit� interne. Ci aspettiamo di meglio nei prossimi volumi e le due storie libere in appendice, riuscite e toccanti, fanno ben sperare in questo senso.

 4/7    Usagi Yoyimbo: "Ombre di morte" di Stan Sakai
volume brossurato di 100 pagine B/N (King Comics, lire 9000). Solo in libreria.

 

 




"the Bogie Man" di Marco Migliori

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Avete mai sognato di impersonare un personaggio del grande schermo? Che so, magari uno di quei detective inventati da Hammett? Impermeabile d'ordinanza, cappello, sigaretta e la berta pronta in una tasca. Il classico detective squattrinato, abituato a trattare con gangster decisi e pupe da far girar la testa. La testa gira parecchio a Clunie, quarantenne ospite del locale manicomio di Glasgow. "Mr.Clunie soffre di .. un'estrema e inusuale ossessione che rende il suo comportamento.. imprevedbile. Crede di essere Humprey Bogart".

Chi � pi� pazzo? Il pazzo o il pazzo che lo segue? Gli esilaranti complotti immaginati dal nostro protagonista coinvolgono anche personaggi normali, che vivono una vita inferiore alle loro aspettative, e si fanno coinvolgere in pazze avventure. Divertente e inquietante allo stesso tempo. Bogie Man � un personaggio straordinario, una felicissima invenzione degli autori. Fenomenali poi le didascalie stile hard boiled, con i surreali pensieri di Bogie. All'altezza dei testi, il disegnatore Robin Smith, che non fa gridare al capolavoro, ma ben rende l'atmosfera ora ironica, ora drammatica, voluta dal personaggio. E il finale di questo volume, con Bogie che se ne va sano e salvo in fuga dalla polizia, assieme alla brutta copia di Bruce Lee, ancora pi� suonato di lui, � qualcosa assolutamente da leggere. Fatevi coinvolgere anche voi da Bogie in una travolgente galoppata anni cinquanta.

Questa collana Paradox ci ha riservato alcune belle letture. Anche perch� presenta un formato anomalo per i lettori anglosassoni, ma con parecchio di familiare a chi (come dice Pasquale Ruggiero nella introduzione al primo volume) "� cresciuto a pane e Bonelli". I racconti sono una sorta di romanzo, con un genere che vari dall'hard boiled al giallo, all'autobiografia. Ma quello che deve risultare pi� sconcertante per i lettori dei comics, � l'uso del bianco e nero, assieme alle vignette rettangolari, che variano da pagina a pagina, ma non tentano mai gli effetti speciali dei super-eroi. E' di nuovo la narrazione che la fa da padrona, ed � un piacere per un vecchio lettore bonelliano, riscoprire le sfumature del b&n, a cui anche il disegnatore si deve piegare per narrarci la storia secondo i tempi lunghi di questi episodi, rinunciando al colore che tanto copre..

 6/7    "the Bogie Man" di John Wagner-Alan Grant,Robin Smith
collana Paradox Graphic Mistery (Magic Press) 220pp b&n, � 12.000, brossurato

 

 


 
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