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| pillole dal mondo del fumetto |
MazinSaga
di Pierfilippo Dionisio
Di valore � questo "MazinSaga" di Go Nagai che si fregia del titolo di majin come altre opere dello stesso autore. L'idea che lo anima �: cosa pu� accadere se grandi poteri fossero dati in mano ad una persona (senza cadere nei luoghi comuni di Spider Man...)? Soprattutto se fossero poteri tali da poter trasformare il soggetto che li usa in un dio o, peggio, in un demone! E' questa l'essenza del termine majin, la coesistenza di queste due nature, un dualismo ontologico, un qualcosa che assomma in s� sia una qualifica divina che demoniaca. Nagai non ha poi fatto molto, crederanno i pi�: ha ripreso praticamente tutti i personaggi delle precedenti serie. C'� Koji, Sayaka, il Prof. Yumi, il Dr. Kabuto, Hell, il gruppo di Boss, Duke Fleed, Tetsuya Tsurugi, June Honoo, il conte Blocken, il barone Ashura, il duca Gorgon ed anche i robot pi� famosi.
Ma perch� ha fatto ci�? E' semplice. Perch� ognuno di essi incarna un carattere, un ruolo. Chi meglio del Dr. Hell pu� interpretare la parte di antagonista, di "super villain"? Lo era stato in "Mazinga Z", ne "Il Grande Mazinga" (Gran Maresciallo dell'Inferno) ed in "Violence Jack". Riutilizzare gli stessi personaggi o addirittura umanizzare i gi� antropomorfi robot di altre serie e introdurli in nuove storie, senza creare per� legami con lavori precedenti. In fondo � l'idea che viene posta in un modo differente. E migliore. Cos� il protagonista per eccellenza, Koji Kabuto (protagonista di Mazinga Z, presente sia in Il Grande Mazinga e pure in Grendizer/Goldrake - le tre serie pi� legate per continuity) riveste i panni dell'adolescente che segue un cammino che lo porter� a fare scelte pi� grandi di lui, fino a coinvolgere l'intera umanit�, uccidendola o salvandola. Stavolta il luogo - dopo una parentesi introduttiva sulla Terra - � Marte, pianeta dove si � rifugiato il genere umano a causa del deperimento della patria madre (proprio ad opera di Mazinga). Koji possiede un'armatura sacra, dotata di sette chakra, punti particolari che possono assoggettare la materia e lo spirito, che gli consente di trasformarsi nel dio/demone Mazinga. L'avversario � l'originaria popolazione di Marte che vuole scacciare gli ex-terrestri per riprendersi il pianeta, ritornando da una condizione tra la vita e la morte, capeggiati da Hell e lottando strenuamente con violenza, senza scendere a patti.
In questo numero Koji viene avvelenato dal nemico e cade in coma, rivivendo gli eventi che ha attraversato da quanto ha indossato per la 1� volta l'armatura di Z e
comprendendo di poter rimediare agli errori passati difendendo la razza umana. Ma le forze avversarie hanno gi� approntato una nuova minaccia, anzi due: una sul piano
materiale - con tre spie assassine mutaforma - e l'altra sul piano spirituale - con un nuovo Bio-Machine Beast dotati di poteri paranormali.
Purtroppo le pubblicazioni di MazinSaga momentaneamente si interrompono perch� non � ancora disponibile nuovo materiale per l'Italia. Speriamo che non rimanga un incompiuto di Nagai come i precedenti "Mao Dante" (poi base per Devilman) e "Goldrake" [anche se esiste una versione completa di Gosaku Ota].
5/7
MazinSaga n.6 di Go Nagai
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Umpa-p� il pellerossa
di Pierfilippo Dionisio
Nel primo volume del settembre 1998 eravamo stati accompagnati da Asterix in quella che � definita la nascita del pellerossa, alle prime strisce del pellerossa del 1951 e alla prima storia del 1958 dal semplice titolo "Umpa-p� il pellerossa" (Oumpah-Pah le Peau Rouge). In una pagina introduttiva Asterix stringeva la mano al fratello maggiore scambiandosi benedizioni sotto Toutatis e Pelle-e-ossa, il Grande Coniglio.
Nella prima avventura abbiamo fatto la conoscenza di Umpa-p�, del cavaliere Uberto de Pastafrolla detto Doppio-scalpo, della trib� degli Sc�-sc�-va-bene, dei nemici Piedi-piatti e dei gendarmi di Forte Piccolo.
Nel primo episodio di questo nuovo volume scoppia la guerra tra le trib� degli Sc�-sc�-va-bene e quella dei Piedi-piatti, a cui si uniscono pure i soldati del Re di Forte Piccolo, creando una situazione di stallo alquanto ironica, con un inevitabile finale comico chiuso da un banchetto nella migliore tradizione gallica; nel secondo episodio Umpa-p� fa la conoscenza del fratello cavallo e si imbarca sul vascello "L'arrogante" insieme a de Pastafrolla per il vecchio continente ma durante il viaggio si imbattono nei pirati de "La nefanda" capitanati da Corsaro Vero. Gli appassionati di Asterix sanno bene che c'� un solo destino per i pirati: quello di colare a picco. Infine Umpa-p� approda alla terra dei visi pallidi, dove risuona per la prima volta il suo grido di vittoria: YAK YAK YAK YAK YAK...
Come sempre i disegni di Uderzo sono stupendi ed i colori sono sempre ben scelti con quelle tinte che ci hanno accompagnato in molte delle avventure di Asterix. Viene quasi da chiedersi come sia possibile che Umpa-p� e de Pastafrolla non incontrino Asterix ed Obelix mentre stanno rincorrendo un cinghiale o una pattuglia romana. Le trame che ci presenta il compianto Goscinny sono piene di gag che si susseguono instancabilmente: una dietro l'altra, ci accorgiamo per� che spesso i giochi di parole dal francese non possono sempre essere resi in italiano. Ma non � questo che ci ferma nella lettura. Per il resto, il volume cartonato si presenta bene nella copertina con un Uderzo non proprio ai massimi livelli ma sempre godibile. In ogni caso il Puma - "mio animale totemico" direbbe Umpa-p� - ci protegge!
6/7
Umpa-p� il pellerossa "sul sentiero di guerra" e "contro i pirati"
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I Maestri Disney
di Pierfilippo Dionisio
"I Maestri Disney" ha avuto l'accortezza di proporre al pubblico - qualsiasi, senza distinzione tra quello di "esperti" o di serie A e quello occasionale - un'analisi varia ed articolata delle storie (gi� pubblicate ma scelte con dovizia) di coloro che hanno segnato indelebilmente la storia del fumetto Disney, in Italia e nel mondo. Attraverso un metodo di rotazione, ci � stata offerta una rosa di autori - disegnatori o autori completi - iniziata con Giovan Battista Carpi, proseguita con Paul Murry, Luciano Bottaro, Giorgio Cavazzano, Floyd Gottfredson, Massimo de Vita, Romano Scarpa, Pier Lorenzo de Vita e conclusa con questo numero dedicato a Giorgio Cavazzano. Gi�, perch� con il n.18, la testata ha chiuso i battenti. Purtroppo. Eppure mai un progetto editoriale da "edicola" [passatemi questa ridondanza] aveva dato al pubblico cos� tante informazioni sugli autori, sul loro lavoro, sulla loro vita privata (avvicinandoli ancor di pi� a noi) e sulla genesi e la storia delle avventure che venivano narrate attraverso i loro disegni! Addirittura alcuni lavori inediti e incompiuti (come nell'occasione della morte del maestro G.B. Carpi).
Sempre affascinante e degna di nota � la prima storia (di cui l'immagine a fianco del Topolino che l'ha ospitata per la prima volta), omaggio a Federico Fellini, preceduta da un articolo/presentazione di Vincenzo Mollica che ci introduce e ci svela qualche aneddoto, con tono di partecipazione.
Il pi� che esauriente lavoro svolto dai curatori, soprattutto da Luca Boschi e Alberto Becattini - ma non vanno dimenticate l'ottima direzione di Paolo Cavaglione e la dotta guida di Lidia Cannatella - fa rimpiangere la possibilit� di leggere in futuro le schede che tanto accuratemente preparavano e la cura certosina delle cronologie dei vari autori.
La nostra speranza � di ritrovare in edicola forse in una nuova veste editoriale - suggerito nell'editoriale... - "I Maestri Disney", per quel pubblico che con piacere leggeva la testata.
7/7
i Maestri Disney n.18 - Giorgio Cavazzano
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Grendel
di Marco Pesce
E qui cominciano i problemi dell'edizione Phoenix: non c'� nessuna introduzione, nessuna nota sul personaggio, niente di niente a parte le brevissime biografie dei disegnatori. Se ci� � al limite accettabile per l'edizione americana, risulta invece deleterio per quella italiana: Grendel ha infatti alle spalle una storia lunga e complessa, con frequenti cambi di identit�, ambiente e modus operandi. Tutte cose che i lettori italiani difficilmente conosceranno, essendo gli unici precedenti editoriali del personaggio legati alla mini in due albi "Batman/Grendel" (Phoenix, 1998) e a una maxiserie
interrotta dopo pochi episodi, a causa della sfortunata chiusura di
Starmagazine nel 1995. Risultato: senza sapere che Hunter Rose � la prima identit� segreta del Grendel (n� le sceneggiature di Wagner offrono appigli in questo senso), almeno due dei racconti risultano del tutto incomprensibili. E negli altri rimangono oscure le motivazioni che spingono il personaggio ad agire come agisce, spietato con i criminali ma quando gli serve anche con gli innocenti. Solo recuperando da altre fonti questa e altre informazioni le cose riacquistano un senso, ma di certo il volume non � leggibile da solo.
Nulla da eccepire invece sul piano grafico. Spiccano la prima storia, disegnata da un Tim Sale sempre pi� bravo e padrone dei propri mezzi, e gli intensi chiaroscuri che Ho Che Anderson elargisce nella terza, dal montaggio particolare: tre grandi vignette mute per tavola, ciascuna vignetta "commentata" da un sostantivo. Ma anche i disegni di Duncan Fegredo, D'Israeli e John Paul Leon si lasciano apprezzare nei rimanenti episodi. Annunciati per il prossimo volume, tra gli altri, Paul Chadwick e David Mack.
3/7
Grendel: "Bianco, Nero e Rosso" - di Matt Wagner e vari
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Kanon
di Pierfilippo Dionisio
In questo primo numero vengono presentati i personaggi fondamentali e l'antefatto che animer� tutta la serie. Kanon Hayashi � una giovane diciassettenne che vive in Mongolia con la madre giapponese. L� viene scoperta da Tendo, un mediocre compositore, che sta realizzando un servizio su quel Paese occupandosi della colonna sonora. La ragazza si svela come un diamante grezzo, abilissima nel suonare il violino, capace di trasmettere sentimenti a chi la ascolta. Rimasto abbagliato, Tendo decide di portarla con s� in Giappone per due motivi: farla diventare una professionista e mantenere la promessa alla morente madre di lei di farle da tutore e aiutarla nella ricerca del padre, fatto credere morto. Tra i due si intromette Gen Mikami, giovane genio musicale, direttore d'orchestra e presidente della Fondazione Accademia di Educazione Musicale. Ha quindi luogo una competizione tra i due uomini destinata alla conquista della ragazza. Tendo ammetter� la propria sconfitta di fronte al talento indiscusso dell'altro e gli affider� Kanon, allontanandosi per cercare di perfezionarsi. Mentre Kanon affronta l'impatto con il nuovo ambiente alla scuola di musica, si fa viva la zia, sorella della madre, che, avvertendola che non ci saranno pi� contatti tra loro perch� ritiene - fraintendendo - che la ragazza passi troppo facilmente da un uomo all'altro come gi� fece la madre, le lascia alcune foto dei probabili padri, in particolare tre.
Il tratto si presenta elegante ed accurato e riesce a comunicare la giovent� e la freschezza della protagonista miste a quel lato selvaggio che la caratterizza.
Il lettore rimarr� senza fiato grazie all'abilit� dell'intreccio e dei colpi di scena.
5/7
Kanon n.1 di Chiho Saito
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