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Mister No  speciale n.11
" Il soldato senza nome "
(1k)
( 7 , 6 , 6 ) 2 + 3
87% equiv.
7/7
+ albetto di Esse-Esse "Cuore di tenebra" (78%)
Vedere anche la Scheda della Storia nell'uBC Database!


Mister No trasportato morente su elicottero verso un ospedale da campo, un rapinatore in fuga con un ostaggio verso una zona militare nel deserto del Nevada, Jerry con una cartolina dal distretto militare di New York e soprattutto un misterioso personaggio con un quadrifoglio sulla manica destra...

Un quadrifoglio (ed un nome) per due
recensione di Marco Zucchi
Mister No



Soggetto
(1k)
7/7
Luigi Mignacco Perch� Mister No ci ha sempre e solo parlato delle vicissitudini accadutegli durante la II guerra mondiale e mai della guerra di Corea, che insanguin� la penisola asiatica dal 1950 al 1953? Semplice, perch� non vi and�. Ci fu un Mister No in Corea, ma si trattava di un'altra persona con lo stesso soprannome. Tutto questo ci viene raccontato con maestria dal cantore ufficiale della serie, Luigi Mignacco, il quale imbastisce una trama lineare e coinvolgente, che va dalla guerra in Corea attraverso i ricordi di Oliver Caufield, l'altro Mister No, ormai morente, a ci� che accadde nel deserto del Nevada nel giugno del 1950, quando Jerry incontra il suo alter ego, Jonathan Eden, cittadino americano, ex soldato, insoddisfatto del trattamento riservato ai reduci, ribelle, con un quadrifoglio sulla manica destra, quello che poi Jerry far� suo. Jon cerca di dare una svolta alla sua vita, rapinando un furgone portavalori, per potere fuggire in Brasile, dove un uomo pu� essere libero. Ovviamente non riuscir� nel suo intento, a causa di detective privati estremamente ligi al dovere, custodi del denaro trasportato, che finiranno per eliminarlo mentre si consegna alla giustizia, che � venuta a cercarlo all'interno di una citt� fantasma, sede di esperimenti segreti dell'esercito. Il tutto crea un cocktail veramente esplosivo!


Sceneggiatura
(1k)
6/7
Luigi Mignacco Molto buona anche perch� Mignacco fino all'ultimo ci fa credere che il Mister No morente sia Jerry, anche se sappiamo che non pu� essere vero, ma per un po' ci crediamo lo stesso. Sono molto ben giostrati i vari passaggi, coinvolgenti dapprima quasi tutti i protagonisti dell'episodio, poi Jerry con Oliver, insieme allo sceriffo, sulle tracce di Jon, l'autore del furto, fuggito con un ostaggio, la sorella di Caufield, Pamela, che in qualche modo si innamorer� di Jon (convincendolo a consegnarsi alla giustizia), a cui in un secondo momento si aggiungono gli agenti provati, pienamente caratterizzati. I dialoghi sono essenziali, giustamente pi� approfonditi, psicologici, quando si affronta l'argomento dei reduci di guerra, che non riescono a reinserirsi nella societ�, a maggiore ragione se sono neri (come uno dei complici di Jon). Interessante � poi il coinvolgimento dell'esercito (Jerry tra l'altro stava andando a New York, apparentemente richiamato, ma in effetti per ritirare le sue medaglie, che getter� nel cestino) visto dal suo lato peggiore: in questo caso esperimenti nucleari in una zona desertica, quella dove si trova la citt� fantasma sede della risoluzione del rapimento. Da notare, penso non casuale, la scelta di alcuni nomi:
  • il nome del capo degli agenti privati � Kirby, come quello del detective creato nel 1946 da Alex Raymond, anche se il punto in comune tra i due si ferma al nome, dato che non mi sembra che Jeff, il protagonista dell'episodio, sia un amante di musica classica, nonch� dotato di humor e glamour; egli lavora inoltre per l'agenzia Falcon, altro nome di personaggio, questa volta letterario, creato da Michael Arlen nel 1940. The Falcon � il nome segreto di un avventuriero che si guadagna da vivere assumendo incarichi rischiosi e ben retribuiti ed � stato pi� volte portato sullo schermo in film degli anni '50. (The Falcon � anche il nome di un ladro gentiluomo creato dallo Jaques Futrelle l'anno della sua morte, il 1912).
  • Lo sceriffo della contea � Joan Wayne, una donna, che si comporta con carattere, come i personaggi western interpretati dal vero John Wayne!
  • Jonathan Eden ricorda nel nome, per il desiderio di libert� a cui � alla ricerca, Il gabbiano Jonathan Livingstone, romanzo del 1970 di Richard Bach, scrittore americano, ex pilota dell'aereonautica. Nel suo romanzo, di notevole successo, attraverso la favola del gabbiano in questione, traspira in ogni pagina l'amore per il volo come mezzo per travalicare i limiti dello spazio e del tempo, per uscire dalle preoccupazioni utilitaristiche della societ� contemporanea. Il cognome, Eden, � ovviamente il Paradiso terrestre secondo l'Antico Testamento.
Scopriamo inoltre finalmente anche l'origine delle magliette con il quadrifoglio di Jerry, ricordo di Jon e del suo desiderio di essere libero.

Disegni
(1k)
6/7
Stefano e
Domenico Di Vitto
I fratelli Di Vitto sono una sicurezza. In questo episodio poi non era facile caratterizzare i personaggi di Oliver, Jonathan e Jerry, fisicamente simili, che devono in qualche modo somigliarsi e confondere almeno inizialmente il lettore, creando in lui il dubbio dell'esistenza di due-tre Mister No. Belle, come loro solito, le scene di guerra o similari: alcune vignette sono veramente esaltanti, tipo l'arrivo degli elicotteri nella zona contaminata, a pag.123, su tre vignette orizzontali, zoomate a campo sempre pi� largo, dove sembra quasi di sentirne il rumore, o il sorvolare il cratere causato dall'esplosione nucleare, o le vignette del cimitero di guerra di pag.129.

Copertina
(1k)
2/3
Roberto Diso Bella, decisamente nella media, appesantita come tutte quelle degli speciali, non solo di Mister No, dalla presenza delle mini copertine, in questo caso dell'albetto dedicato ad Esse-Esse. Altro elemento che l'appesantisce � la presenza del codice a barre in basso a destra, anzich� in quarta di copertina .Sicuramente comunque coinvolgente per il fatto di presentare Jerry alle prese con un personaggio, fisicamente a lui somigliante, e vestito come lui!

Overall
(1k)
3/3
Massimo voto per questa sezione, in quanto Mignacco tira fuori dal suo cilindro alcune idee nuove per raccontare dei buchi nella biografia di Mister No che meritano il nostro applauso pi� forte. Come nota osserviamo che � stata modificata la scritta riportante la numerazione dello speciale, molto simile a quella gi� osservata negli speciali di Ken Parker. Inoltre � cambiata la presentazione della copertina dell'albetto, che da obliqua in basso a destra � stata riportata in basso a sinistra, verticale, e piena.



Mister No  Albetto Esse-Esse allegato allo speciale n.11
" Cuore di tenebra "
(1k)
( 5 , 5 , 6 ) 3 + 3
78% equiv.
6/7
Vedere anche la Scheda della Storia nell'uBC Database.



Soggetto:
Luigi Mignacco
Sceneggiatura:
Luigi Mignacco
Disegni:
Giuseppe Viglioglia
Copertina:
Roberto Diso


Ok, l'idea � giusta!
recensione di Paolo Ottolina

Ecco come si dovrebbero gestire i numeri fuori-serie su TUTTI gli albi Bonelli: trovare una idea forte, omogenea, un filone che riesca a caratterizzare i numeri ad "alto costo" con storie veramente speciali. Questo, ad eccezione di Castelli coi suoi speciali (storie umoristiche con protagonisti ricorrenti) e coi suoi Mysteroni (storie che chiudono argomenti in sospeso), e dei Texoni (ospiti prestigiosi), non lo fa nessun altro. Le altre serie (con la parziale esclusione di Zagor, che sembra aver imboccato la strada di storie in flashback...) si limitano a proporre storie che, qualit� a parte, di speciale hanno solo il prezzo. Mister No, dalla gestione Masiero, ha invece felicemente optato per una scelta coerente: dare un volto definito ai trascorsi di Jerry e del suo fido compare di mille sbronze, il prode crucco Otto Kruger, riservando tutti gli speciali e gli almanacchi a storie biografiche.

E cos� tutti gli albetti se li � appaltati Esse-Esse, personaggio tanto importante per la serie quanto reticente sul suo passato. Per di pi�, a dare ancora maggior omogeneit� a questa linea, si sono strutturati questi tre primi albetti come tre atti di un'unica avventura, che scava nel fosco periodo post-seconda guerra mondiale, in cui Kruger salda i conti col suo ex-superiore, il Col. Wolfe. Idea vincente, perch� dimostra come sia sciocco tentare di scrivere un soggetto "normale" quando poi la sceneggiatura dispone di sole 32 pagg.: Mignacco struttura i tre albetti con storie che funzionano come veri cortometraggi, e non come lugometraggi condensati; cos� abbiamo soggetti essenziali, senza fronzoli, con trame semplificate ma di grande impatto emotivo (grazie al tema trattato): l'ideale per sfruttare correttamente la formula dell'albetto. In questo "Cuore di tenebra" la vicenda si fa, pagando il giusto pegno al grande Conrad cui si ruba il titolo, ancora pi� oscura e terribile che negli altri due episodii. Davvero spietato nella sua determinazione, questo Esse-Esse in versione Punisher � distante mille miglia dal beone che aspettava un carico di alcoolici in Mister No n.1. Considerando poi che Mignacco sceneggia da perfetto regista (quindi bene) e che i disegni, mai scelta fu pi� azzeccata, sono affidati a un tratto davvero inquietante e prezioso come quello di Viglioglia (qui pi� a suo agio che mai con templi intarsiati e giungle tropicali), ci ritroviamo tra le mani il terzo gioiellino consecutivo, forse il principale motivo per acquistare gli speciali (giacch� le storie di Mister No sono cos� cos�...). Un voto in meno a sceneggiatore e disegnatore, per la chioma di Esse-Esse: per passare da capelli-a-spazzola a capelli-sulle-spalle ce ne vogliono almeno 3 di anni, uno solo � ridicolo...


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NB. Dare un voto per lo SPECIALE, non per l'albetto.


Soggetto

 
Sceneggiatura

 
Disegni

 
1/7 Adesso Basta! - 2/7 Mediocre - 3/7 Sufficiente - 4/7 Discreto - 5/7 Buono - 6/7 Ottimo - 7/7 Capolavoro! ( note sul Metodo di Valutazione )

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