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" Gli Uomini in Nero"

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Damien ed Eve

Pagine correlate:

Adamo ed Eva... la storia mysteriosa del mondo da prima di Atlantide fino a Nathan Never...

C'e' Martin? No. E la Cremeria?
recensione di Giovanni Gentili



TESTI
Sog. e Sce. Alfredo Castelli
e Vincenzo Beretta
   

Il motivo dello strano titolo della recensione è semplice: al centro del soggetto di questo gigante non c'e' Martin Mystère bensì gli Uomini in Nero e la loro storia (un piatto che è comunque molto goloso).

Questa storia di Castelli era originariamente destinata ad un albo a sé stante di 300 pagine ma è finita con l'essere pubblicata nelle 224 pagine di questo albo gigante, per i ritardi del bravissimo ma lento Sicomoro, il cui lavoro dovrebbe finire nel Mysterone del prossimo anno.

Nell'albo è indicata la "collaborazione" ai testi di Vincenzo Beretta: è lui infatti che, partendo dagli elementi presenti nella serie di MM, ha redatto un "colossale papiro" che racconta la storia (mysteriana) della Terra da un miliardo di anni fa fino ad oggi (e domani), passando da Atlantide, Uomini in Nero, Altrove, Nathan Never (qualche spunto alle pag.88-90).

Questo lavoro ha messo ordine nell'universo narrativo del BVZM e servirà da base per molte future avventure di Martin e per i suoi spin-off: Magic Patrol, Storie di Altrove e Atlantis Tales. Vista la chiusura di Zona X, queste serie sono destinate a "Specialini Mysteriosi" che affiancheranno la serie regolare (una specie di "Martin Mystère presenta" che ricorda piacevolmente la Zona X dei primordi).

Oltre ad aver collaborato al soggetto, Beretta ha sceneggiato la seconda parte dell'albo (dal momento in cui Adam decide di attaccare il palazzo di Damien fino alla fine, storia dei MIB inclusa). Questo per problemi di Castelli che in quel periodo non ha potuto finire il mysterone.

la storia (mysteriana) della Terra da un miliardo di anni fa fino ad oggi (e domani)    
Delle particolarità editoriali torneremo a parlare nel commento finale, ma è ora di chiedersi "cosa c'e' nella storia?": quelli che ci vengono raccontati sono gli avvenimenti del dopo-bomba atlantideo e le origini degli Uomini in Nero: troviamo così la spiegazione di alcune leggende e la spiegazione del comportamento attuale degli UiN, con le loro lotte intestine: l'elemento chiave è la rivelazione che gli Uomini in Nero, nati con l'intenzione di proteggere l'umanità, sono stati purtroppo corrotti dal potere in loro possesso. Il tutto si collega benissimo con gli elementi già visti nella serie e fornisce un interessante (e rinnovato) spessore agli UiN, una volta solo dei cattivi a tutto tondo sulle pagine di Martin Mystere.

La parte più interessante e succosa è chiaramente quella finale, ma anche durante il racconto del Voyager l'attenzione del lettore è sempre alta vista la curiosità per un ambiente a lui del tutto nuovo.

Troviamo quindi un soggetto interessante, che chiarisce elementi importanti per la serie (così come era accaduto nei primi due giganti), supportato da una buonissima sceneggiatura lungo tutto l'arco delle 214 tavole. Veramente memorabili la sequenza e i dialoghi delle pag.218-219.

Altre considerazioni nella Scheda della Storia.



DISEGNI
Esposito Bros. e Giancarlo Alessandrini    

Per prima cosa premetto che la valutazione sui Disegni si riferisce solo al lavoro degli Esposito Bros. Alessandrini ha infatti realizzato solo 14 tavole (quelle del racconto della "vita segreta") in modo che il gigante fosse finito in tempo. Quattordici pagine impeccabili ma che non possono influenzare la valutazione complessiva dell'albo.

(20k)
Che ci crediate o no... questa è una tavola
tratta da una storia di Martin Mystère ;-).
disegni degli Esposito Bros. (c) 1997 SBE
   
 

Questo albo offriva agli Esposito la possibilità di esprimersi liberamente nella creazione dell'ambientazione e dei personaggi. Infatti, vista la particolarità della storia, non erano certo limitati ai tipici parametri mysteriani. Il risultato è piacevole.

Da sempre il tratto degli Esposito tende, in maniera personale, verso un modello supereroistico tra Kirby e Jim Lee, e nel terzo gigante questa tendenza è quanto mai evidente grazie alla libertà fornita dal soggetto. Un'albo quindi molto particolare non solo per i testi ma anche per la realizzazione grafica, che di solito segue invece i rigidi parametri fissati da Alessandrini.

Nel complesso dobbiamo dire che lo stile e la cura per i particolari era sembrata superiore in altre prove (prima fra tutte nel bel NN sp4 "Fantasmi a Venezia" ma anche nel recente MM 164/165 "La vita segreta di Diana Lombard"). Forse, vista la mole dell'impegno, gli Esposito hanno dovuto lavorare con più fretta.

I volti dei personaggi sono ben caratterizzati e sono sempre ben riconoscibili, anche se il tratto in alcuni volti si fa pesante e i visi perdono naturalezza. Le anatomie maschili sono sempre a puntino e anche Eve è realizzata molto bene così come il divertente personaggio di Korg.

Dal punto di vista tecnico va però segnalata la presenza di diverse prospettive dubbie con i personaggi che sembrano "svolazzare" o comunque essere in posizione scorretta rispetto all'ambiente che li circonda (qualche esempio? pag.9 vign.2, pag.31 vign.4, pag.84 vig.2, pag.100 vign.1, pag.212 vign.2). Questo abbassa il livello complessivo, ed è un vero peccato soprattutto guardando alle tante tavole perfette (da segnalare le scene da pag.126 a pag.129 di cui è riportata qui sopra una vignetta).



GLOBALE
 

Bella la "copertina larga" (ovvero che continua anche sul retro) con la fascia gialla che già indica la particolarità dell'albo. Da segnalare che nelle prime pubblicità del gigante la scritta sulla fascia era diversa ed è poi cambiata.

Abbiamo già detto che la storia è particolare sia per i testi che per i disegni. Come lo stesso Castelli ha ammesso a Lucca, questo ha "spaesato" i lettori di Martin che aspettavano un gigante in linea con i primi due. Di certo sono però fuori luogo le accuse di voler "raggirare" i lettori poichè il protagonista della storia non è il BVZM: in copertina è scritto chiaramente che la storia è "interpretata" dagli Uomini in Nero. E' comprensibile però che chi compra in un anno il solo mysterone sperava di trovarci Martin Mystère.

Possiamo solo dire che il pubblico si lamenta poichè di solito le storie speciali e giganti non sono "speciali" (ovvero sono storie che potrebbero stare nella serie regolare ma sono vendute a prezzo superiore). Purtroppo lo stesso pubblico si lamenta della "stranezza" quando in uno speciale o in un gigante viene tentato qualcosa di diverso, qualcosa, se non "speciale", almeno particolare. E, a pensarci bene, una storia dalle implicazioni così importanti per il mondo di Martin è molto positivo che sia stata inserita nella sua collana e non in un albo a parte.

Rimane il fatto che l'operazione è stata dettata anche dalla necessità e il risultato non è assolutamente negativo. Una storia attesa a lungo e che non delude.
 

 


 
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