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" La vendetta di
Loki"



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Martin è in coma? Niente paura, ci pensa il BVZS (Buon vecchio zio Sergej)!

Angeli dell'inferno!
recensione di Riccardo Panichi



TESTI
Sog. e Sce. Carlo Recagno    

Questa storia si presenta con l'ingombrante etichetta di "avventura più lunga" di Martin Mystère. Ben 292 pagine che, se da una parte permettono di sviluppare al meglio una trama complessa, dall'altra si rivelano persino eccessive.

L'intento era sicuramente quello di regalare ai lettori qualcosa di non ordinario, un'avventura "epica" da aggiungere all'indimenticabile galleria dei ricordi di cui fanno parte Il segreto di San Nicola, Xanadu e tanti altri capolavori di Castelli. Missione compiuta? Vediamo:

  • La presenza di Orloff è generalmente una garanzia e la scelta di renderlo protagonista praticamente indiscusso della storia è certamente uno spunto interessante. Sergej è un personaggio che ha ancora molto da dire: anzi, paradossalmente, ha più da dire ora che ai suoi esordi. Interessante dunque lo scavo psicologico che questa storia permette; attraverso il contrastato rapporto con Java apprendiamo nuove sfaccettature del suo carattere. In particolare, Orloff è evidentemente lacerato da due contrasti interiori: da una parte l'odio-amore che prova per Martin; dall'altro quello della malignità-bontà del suo animo. Due contrasti intimamente collegati tra loro: per Sergej sarebbe più semplice odiare Martin e "fare il cattivo", ma la sua indole tenace lo porta a problematizzare il suo rapporto con l'amico e con il mondo.

    (10k)
    la discesa degli angeli, disegno di Esposito bros
    (c) 2002 SBE
       
     
  • Loki e Morgana permettono excursus a raffica sul passato dei nostri: il primo consente all'autore di ricordare ai lettori il motivo dell'ultimo contrasto tra Martin e Sergej (vedi il sesto gigante), la seconda appare puntuale ogni volta che tornano in gioco Excalibur, le sette lame e il ciclo arturiano. Proprio questi excursus finiscono tuttavia per spezzare il ritmo della narrazione, che, pur alternando momenti di grande intensità, risulta assai frammentaria.

  • Christine è un personaggio che sicuramente tornerà in un futuro molto prossimo. Tuttavia, la sua ìncidenza in questa storia è quasi nulla, anche se Recagno si diverte a giocare con il classico tema dei destini incrociati: gente che non si cerca ma finisce sempre per trovarsi (è il tema principale degli speciali estivi), ma anche gente che si cerca disperatamente senza mai trovarsi (è il caso di Sergej e Christine). Per ora il ruolo della ragazza è soltanto quello di catalizzatore dei sentimenti più contrastati di Orloff, una sorta di legame con un passato del quale Sergej non può liberarsi del tutto, almeno sin quando il suo rapporto con Christine non è davvero reciso.

  • Tower e Altrove, se questa fosse la notte degli Oscar, meriterebbero una nomination come migliori attori non protagonisti. Il comandante di Altrove è una figura molto intensa, i cui doveri nei confronti della base e dell'umanità prevalicano in modo sofferto l'amicizia che lo lega a Martin. Affascinante anche la vera e propria base, che, di storia in storia, oltre ad assumere contorni sempre più definiti, sembra quasi rivelarsi "senziente". Così, Tower si trova improssivamente prima guidato e poi catapultato in un mondo a lui sconosciuto (ma non a noi lettori, che abbiamo incontrato Monticello e Amanda nel primo volume di Storie d'Altrove).

  • I nefilim sono l'elemento di debolezza della storia: l'ennesima progenie scomparsa, gli ennesimi desideri di onnipotenza frustrati..., insomma, la solita solfa. Una domanda tuttavia sorge spontanea: ma gli angeli dove sono finiti? Sospetto che presto o tardi rivedremo gli uni e incontreremo gli altri.

  • La storia si conclude con una sconfitta per Sergej e Martin, che, pur liberandosi dei nanoidi, hanno fatto il gioco di Morgana e Loki, senza nemmeno riuscire a capire con chi avessero a che fare. I due immortali si ricongiungono così con ciò che cercavano disperatamente da secoli: l'uno con l'amata Brunilde, l'altra con una delle sette lame del potere. Anche in questo caso è ben chiaro che la storia non finisce qui e che la resa dei conti arriverà per entrambi.

  • La sceneggiatura non è sempre impeccabile: non si capisce ad esempio perchè Recagno liberi Martin dai nanoidi prima della fine della storia. Sarebbe stato più interessante se Morgana non avesse mantenuto la parola data (ottenendo così anche la sua vendetta) e solo in seguito gli esperti di Altrove avessero trovato il modo di neutralizzare i piccoli robot.

  • Troppi i flashback, che frammentano il ritmo dando più volte l'impressione di volere solamente allungare il brodo. Alcuni di essi tuttavia sono gustosi: simpatico ad esempio quello in cui Tower ricorda i tempi dell'università, quando Martin fu vittima di uno scherzo... piccante



    DISEGNI
    Esposito Bros    

    (10k)
    Magnifica Morgana, disegno di Esposito bros
    (c) 2002 SBE
       
     
    Gli Esposito bros si confermano su livello medio-alti. La loro arma migliore è la grande costanza di rendimento: 292 pagine senza sbalzi qualitativi, impreziosite anzi da alcune tavole notevoli.

    Il personaggio meglio caratterizzato è sicuramente Morgana: il suo volto è bello, fatale, ironico, dotato di una plasticità putroppo non riscontrabile negli altri protagonisti della storia, che vengono resi in modo più ordinario.

    Ottimi gli elementi architettonici: l'interno della cappella di Rosslyn, e, soprattutto, la splendida città dei nefilim. Niente male anche la base di Altrove, specie nelle sue vedute aeree (spettacolare quella notturna).

    Un'ultima considerazione: oramai i due fratelli si sono completamente affrancati dallo stile supereroistico che li aveva contraddistinti ai loro esordi. Per certi versi, questa è la loro prima storia disegnata completamente in puro "Alessandrini style", se si fanno salvi gli ipervitaminizzati nefilim.



    GLOBALE
     

    Belle le ultime due cover di Alessandrini, specialmente la terza, dove lo sguardo di Morgana scruta la città dei nefilim.

    Considerazione finale: dopo le celebrazioni del ventennale, ci si aspettava il "ritorno alle origini" che Castelli aveva preannunciato in varie conferenze. Questa storia, pur non essendo un vero e proprio salto nel passato, è, con tutti i suoi limiti, una scossa elettrica per la serie. Certi fili lasciati in sospeso sembrano infatti far presagire un nuovo ciclo di storie di cui questa avventura è solo un "punto zero". Come al solito, sarà il vulcanico Zio Alfredo ad avere in mano le sorti del personaggio.

    Vedere anche la scheda della storia
     

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