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"Bah": (interiezione) Espressione di disappunto, dubbio, insoddisfazione. Sinonimi: Boh, Mah, Hmm. recensione di Marco Spitella
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Giuseppe Pica scriveva, a proposito della precedente avventura del BVZM "...MM gode di uno zoccolo duro di appassionati che lo segue nonostante tutto e tutti (disegni tirati via, brutte copie di stili alessandrini, storie senza capo né coda, scritte perché si dovevano scrivere, e basta)..." e questa affermazione mi trova talmente d'accordo, che gli "rubo" pedissequamente (non se ne abbia a male ;-)) il concetto, aggiungendo soltanto un "per fortuna". Anche questa storia, infatti, mostra i preoccupanti limiti esposti dalla più recente produzione legata al detective dell'impossibile, e cioè povertà di soggetto, sceneggiatura non proprio eccellente e disegni un po' troppo "nello standard" della serie.
I nuovi personaggi, però, con l'eccezione forse del solo Greg, il ragazzo lunare protagonista della storia, sono appena accennati, mentre Martin, Java e Diana (questi ultimi in particolare) risultano confinati in ruoli di contorno (Mystère, in effetti, compie un'unica azione importante: portare Greg ad Altrove).
Tutto questo conduce, purtroppo, ad un senso di insoddisfazione per l'ennesima prova scialba e di scarso mordente che, ed è un'aggravante, si aggiunge alle molte altre dell'ultimo anno di produzione mystèriana.
Zancanella? Ma non l'ha disegnato Alessandrini? :-) Mi si perdoni la facile ironia, ma la mimesi tra il tratto della Zancanella e quello del marito è pressochè perfetta (con il "pressochè" a scapito di alcune ingenuità ancora presenti nel lavoro della "controparte femminile" della coppia...). Sono purtroppo poche, nei suoi disegni, le invenzioni, le espressioni di personalità autonoma. Il nostro augurio è che Luisa Zancanella si affranchi almeno in parte dal debito stilistico che la lega ad Alessandrini e che ci regali qualcosa di completamente personale. Ed ora, il consueto (almeno per le mie recensioni...) "punto di vista del semplice lettore". Bah. Hmm. Mah. Senza infamia e senza lode. Nulla di cui ricordare a lungo, a parte, forse, il simpaticissimo e "lunare" (nel senso più ampio dell'espressione) Greg. Le situazioni che lo vedono protagonista sono sempre gradevoli ed il suo ruolo di osservatore alieno del linguaggio e dei comportamenti umani è tratteggiato efficacemente. In certi momenti ricorda il "Piccolo diavolo" di Benigni (vedi la sequenza al commissariato), in altri l'Amanda Sandrelli di "Non ci resta che piangere" (la ripetizione ossessiva di aggettivi e parole...), e credo si possa anche parlare di un debito verso il Data di "Star Trek: The Next Generation" nella sua mania di fornire definizioni da dizionario ai concetti per lui nuovi nei quali si imbatte. La lettura, comunque, specie dopo un secondo "passaggio", è piacevole e sufficientemente coinvolgente... Ma allora, perchè valutazioni così basse per questo lavoro?... Purtroppo per il BVZM i suoi lettori non sono, nella maggior parte dei casi, gente di bocca buona disposta a bersi qualsiasi cosa, ma buongustai con un proprio gusto ben definito che non può essere soddifatto da "spuntini" come questo.
A quando qualcosa di più sostanzioso?!?
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