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  Un Vampiro a New York
Codice: [10] 192pp
Rating:
scheda di Riccardo Panichi e Fabrizio Gallerani

    Soggetto/Sceneggiatura:
    Alfredo Castelli
    Disegni/Copertina:
    Franco Bignotti/Giancarlo Alessandrini

    SERIE REGOLARE
    n.13 "Un vampiro a New York" - 96pp - 83.04
    n.14 "La maledizione" - 96pp - 83.05
    (6k)(6k)
    TuttoMystère
    ristampa dal 90.05 al 90.06
    (6k)(6k)


In due parole. .

Un misterioso serial killer, trafigge le sue vittime con un pugnale di frassino dopo averle dissanguate: il mito del vampiro torna a incutere terrore nella moderna New York e l'ispettore Travis chiede l'intervento di Martin Mystère.


Note e citazioni

  • Senza dubbio una storia da ricordare, che rivoluziona l'ottica secondo la quale il vampiro, ma più in generale il mostro, viene descritto, secondo lo schema fondato sul ribaltamento del punto di vista che farà la fortuna pochi anni dopo di Dylan Dog. Il vampiro non è più un sanguinario cacciatore di belle fanciulle da mordere, ma una personalità complessa, ricca di sfumature, colpita da una maledizione che non le permette di essere un uomo normale. Martin abbandona per una volta il suo ruolo di archeologo alla Indiana Jones per confrontarsi con una vicenda quasi priva di azione, rivelando un lato interiore ed una psicologia più sfaccettata di quella che le storie precedenti avevano lasciato intravedere. Il faccia a faccia finale tra Martin e Strauss è una confessione che lascia senza fiato e porta dritti ad un finale che non ha nulla di consolatorio.

  • Molto suggestive sono le spiegazioni che che Castelli mette in bocca a Strauss a proposito dell'odio dei vampiri per l'aglio ("che uccide i parassiti") e per la luce ("nel mondo normale la luce è vita, e il buio è morte") ed estremamente efficace il paragone tra la figura del drogato e quella del vampiro, a cui il plasma fa lo stesso effetto che il metadone fa all'eroinomane.

  • Verso la fine dell'800, Strauss si affida alle cure di un giovane Sigmund Freud, che lo sottopone ad una terapia psicanalitica che riesce ad eliminare i suoi sensi di colpa a causa dei delitti commessi.

  • Strauss lavora come ghostwriter per lo scrittore Stephen Queen (cfr. pagina 31 del n.13): un evidente omaggio nei confronti di Stephen King ed allo stesso tempo una ironica spiegazione per la sua smisurata prolificità.

  • Per la prima volta Java trova qualcuno che gli riesca a tenere testa sul piano fisico.

  • Apprendiamo il cognome di Diana, Lombard e scopriamo che lavora come assistente sociale in un quartiere di New York particolarmente problematico.

  • I Misteri di Mystère di entrambi i numeri sono interamente dedicati ai vampiri.

Incongruenze
  • Inviateci le vostre segnalazioni.
La frase
  • Herman Strauss:
    "...voglio che tu dica la verità su di me e sui miei simili. Non sono un bruto Martin... La carne cruda l'ho sempre mangiata con coltello e forchetta...


Personaggi

Travis Signora Morrison caporeparto del supermercato Martin Jacques Mystère Java Diana Lombard compagna di Martin George portiere del residence di Strauss Herman Strauss colpito da una maledizione che l'ha trasformato in vampiro David uomo molto somigliante a Strauss Skip amico di Diana Signora Robinson vicina di casa di Strauss

Locations

New York Washington Mews n.3, New York, abitazione di Martin Mystère Boston

Elementi

Vampiri Diffusione della rabbia nella preistoria Scontri tra bande di quartiere Doppie personalità Sparatorie contro Strauss Personal computer utilizzato da Martin Mystère come wordprocessor e archivio elettronico.
 

 


 
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