

IT-MM-320b

Doc Robinson: gli uomini in nero
- Trama
La prima apparizione di Martin Mystère, quando ancora si chiamava Doc Robinson e abitava a Londra, nel primo episodio "Gli Uomini in Nero" nel formato a 64 pagine.
Valutazione
ideazione/soggetto






6/7
sceneggiatura/dialoghi






6/7
disegni/colori/lettering






6/7







sceneggiatura/dialoghi







disegni/colori/lettering







92%
Articolo
- Trent'anni e non sentirli
proseguono le celebrazioni per il trentennale di Martin Mystère
Scheda IT-MM-320
- Anni 30
valutazione (5,5,5) 77%
data pubblicazione 11 Apr 2012
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine

tavole o vignette

tag
Mystère, Doc Robinson, Uomini in nero, archeologia misteriosa, Atlantide, Egitto
Annotazioni
Note e incongruenze
- Pag.164, riepilogati da Alfredo Castelli in persona alcuni antefatti sulla creazione di Martin Mystère: nel 1975 Castelli elabora una serie interpretata da Allan Quatermain, archeologo discendente del protagonista dei romanzi di Henry Rider Haggard, le cui caratteristiche sono in tutto simili al Martin Mystère che conosciamo, e che abbiamo conosciuto nei n.111-113, Il passato di Java. Il Giornalino rifiuta la serie che approda nel 1979 a Supergulp, che prima di chiudere fa in tempo a pubblicare due delle quattro puntate. Ripresentandolo alla rivista tedesca Zack che la rifiuta, Castelli ribattezza il personaggio Martin Mystère. A quel punto entra in scena nel 1981 Daim Press, l'attuale Sergio Bonelli editore, che accetta la serie, prevedendo albi da 64 pagine, ribattezzandola Doc Robinson, in onore del personaggio americano dei racconti pulp degli anni '30, Doc Savage. Con questo nome la serie viene presentata alla stampa specializzata, e i primi due numeri previsti avrebbero dovuto costituire il racconto La Vendetta di Ra, corrispondenti ai n.2-3 di Martin Mystère. La storia in questione non è ritenuta adatta come numero iniziale di una serie, per cui Castelli sceneggia, sempre per i disegni di Giancarlo Alessandrini, Gli Uomini in Nero, che in un secondo momento viene espansa a 96 pagine, quando Castelli ritiene il formato a 64 pagine troppo leggero, spostando anche l'ambientazione da
Londra aNew York , dato che nella capitale del Regno Unito erano già ambientate le storie di un'altra sua serie, Gli Aristocratici. Poco prima di andare in stampa, la quasi contemporanea uscita della rivista Robinson obbliga a cambiare nuovamente il nome del personaggio da Doc Robinson a Martin Mystère. - Per "espandere" la storia all'epoca, da 64 a 96 pagine furono aggiunte numerose vignette di raccordo in tutte le sequenze dell'avventura, rintracciabili dal confronto tra questa unica avventura di Doc Robinson e il n.1 di Martin Mystère, senza che però ne fosse intaccata la leggibilità e la scorrevolezza della narrazione. A testimonianza della maestria della coppia Castelli-Alessandrini è il fatto che le parti aggiunte in un secondo momento siano perfettamente coese nella lettura alla storia iniziale.
- Fa un po' impressione vedere a pag.168 il povero
Morel inviare una busta a tal Donald Oswald Craig Robinson invece che a Martin Jacques Mystère, che l'esclamazione proferita dal professore sia "Blow me down" e non "Diavoli dell'inferno", e che a pag.187 l'abitazione di Doc Robinson sia in un'elegante villa georgiana al n.71 di Campden Hill Road, quartiere di Kensington a Londra, invece che all'abituale piccolo appartamento di Washington Mews a Manhattan, a New York, e che vi sia parcheggiata davanti una Bentley e non una Ferrari. - Inviateci le vostre segnalazioni!
La frase
- "... L'uomo primitivo chiamato Java nuota sicuro, come se da sempre conoscesse quei fondali inesplorati seguito dalla snella figura del professor Donald Oswald Craig Robinson.
"
C'è qualcosa che "non torna" in questa didascalia a pag.174
Personaggi
Locations
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