Un divertente arcobaleno di novità
un Adachi che non somiglia ad Adachi
Recensione di M.Galea | | manga/


Un divertente arcobaleno di novità
Dalla consuetudine...
Non è inusuale chiacchierare con dei lettori assidui di Mitsuru Adachi e sentir dire "Bello, però i suoi fumetti son tutti uguali...".
Effettivamente, sin dalle prime serie pubblicate in Italia (come Rough e Touch), fino a quelle più recenti (H2 e Katsu, per citarne solo due), i personaggi e le situazioni create dal celebre mankaga sembrano tutte replicate con lo stampino: ambientazione scolastica (medie o superiori, fa poca differenza), presenza di uno o più sport (baseball su tutti), un protagonista maschile all'apparenza sempliciotto e menefreghista, in realtà "bello dentro", una protagonista femminile generalmente "maschiaccio", in contrasto col protagonista maschile (di cui però è ovviamente innamorata), e un'infinita gamma di altri personaggi (l'amico "grosso", l'amico spaccone, il nemico bellissimo, la ragazza bellissima, ecc....).
Nonostante questa estenuante ripetitività, le opere di Adachi continuano ad essere pubblicate e soprattutto continuano ad essere lette, apprezzate e amate, merito in primo luogo della capacità narrativa di Adachi, del suo stile poetico e della delicata rappresentazione di un Giappone quotidiano e attuale che ormai ci sembra quasi di conoscere davvero.
...alla novità
...un'opera godibilissima, da leggere dal primo volumetto scoprendo con sorpresa le molte novità nascoste nella narrazione, nel cast, nelle avventure vissute dai personaggi.
C'è però un'eccezione che contraddice la parte iniziale di questo lungo preambolo: "Arcobaleno di spezie". Questa serie degli anni '90, giunta in Italia alla terza uscita per conto dei tipi della Flashbook Edizioni, è un'anomalia nel consueto panorama a cui il lettore di Adachi è abituato. Una piacevole anomalia, non c'è dubbio.
In primo luogo, la diversità sta nell'ambientazione: con l'ironia che gli è propria, l'autore dichiara che la serie è ambientata nel futuro, mentre è palese che siamo indicativamente tra il 1600 e il 1800, quando in Giappone inizia lo shogunato e il paese comincia ad avere i primi rapporti con l'Occidente (in particolare, con gli inglesi).
In questo contesto storico si muovono i protagonisti della serie: 7 fratellastri, come i 7 colori dell'arcobaleno e 7 spezie tradizionali. Stesso padre e 7 diverse madri, i ragazzi convivono tutti sotto lo stesso tetto, in casa Karakuri (che in Giapponese è un termine che definisce "robot", "meccanismi"): un bonzo, un attore di teatro, un neonato dalle spiccate abilità ninja, un inventore folle, un misterioso spadaccino-pittore, un pompiere e un'unica ragazza compongono quest'insolita famiglia, attorno a cui si muove l'assistente personale dello shogun, un gruppo di feroci banditi e molti altri personaggi nuovi e diversi rispetto al consueto ventaglio di studenti, lanciatori, nuotatori, pugili e simili...
Certo, non manca il clichè del protagonista maschile (
Il risultato è un'opera godibilissima, da leggere dal primo volumetto scoprendo con sorpresa le molte novità nascoste nella narrazione, nel cast, nelle avventure vissute dai personaggi.
E soprattutto un'opera che non farà più dire che le serie di Adachi sono tutte uguali.
Arcobaleno di spezie di Mitsuru Adachi - Flashbook Edizioni - 5,90 per volumetto (11 uscite totali)