Dal Giappone con furore
Witchblade sbarca nella terra del Sol Levante
Recensione di M.Dollari | | manga/
Dal Giappone con furore
Scheda JP-WBTK-1-2
- Lama Stregata, La
valutazione (4,4,5) 65%
Spesso si dice che i remake non andrebbero mai fatti, il perché è quasi banale comprenderlo: uno si affeziona alla prima versione e ritiene, non solo ridondante, ma anche insufficientemente non all'altezza la riproposta. Witchblade Takeru però non deve essere visto come un remake, ma come una versione nipponica della Witchblade americana, come avrebbe potuto essere e cosa sarebbe potuto accadere, se il guanto fosse stato catapultato nella terra del Sol Levante.
Lei, il Diavolo
I giapponesi ovviamente fra i demoni ci sguazzano: non si tratta di Oni o di altre figure del loro colorito folklore, ma di semplici discendenti di Demoni divoratori di uomini, contrapposti alla leggendaria Onikirito, la spada degli Annientademoni, ovvero coloro che avevano il potere di contrastare la ferocia di questi esseri.
La storia che si tramanda racconta che il capo dei Demoni, venne sconfitto da un Annientademoni, grazie alla spada magica, e che la sua mano venne tagliata e conservata nel tempio Shumeiji: dopo un improvviso furto, il braccio venne ritrovato, riportato al tempio e posto sotto strettissima sorveglianza dalle sacerdotesse. Ma il guanto è come l'anello di Sauron, non può restare inutilizzato per troppo tempo e così sceglie una donna a cui potersi legare e a cui poter donare i terribili poteri demoniaci che solo lui può elargire. E così, durante il primo attacco dei mostri,
Un primo confronto all'americana
...lo dice anche il disegnatore Kazasa Sumita, le cose in cui manca la sensualità non sono interessanti...
La versione giapponese del comic americano tende leggermente ad esaltare una diversa sensualità della protagonista: nel Witchblade di Michael Turner e Marc Silvestri,
Tutto troppo svelto
Nel primo dei due albi, questa insistenza sull'erotismo della guerriera e i continui accenni al sesso potrebbero rischiar di confondere il lettore sulla reale natura del manga; tuttavia alla lettura del secondo (e ultimo) volume, il punto di vista cambia radicalmente e, una volta che si sono imparati a conoscere i protagonisti, le loro motivazioni, il loro ruolo nell'intera vicenda, tutte le frivolezze del primo passano in secondo piano e si viene coinvolti dagli eventi che si susseguono a ritmo incalzante.
L'aspetto spiacevole è che, dopo che si è appreso tutto questo e ci si è appassionati al manga, la storia si interrompe improvvisamente (sono solo due volumi), lasciando un po' di amaro in bocca. Diciamolo chiaramente, la vicenda non è tutta questa originalità: la rilettura del Witchblade americano da parte di Yasuko Kobayashi non è che brilli di genialità, tuttavia, considerando che si tratta di una storia narrata su soli due albi, il tutto è abbastanza ben compresso e comprensibile, anche se forse una spalmatura su più volumi, con maggiori approfondimenti sui personaggi (sia buoni che malvagi), qualche rivelazione ulteriore sul loro passato e un paio di combattimenti in più avrebbero giovato alla fruizione del tutto.
Questo forse ha inciso anche sulla scelta della natura dell'oggetto Witchblade e su quanto la detentrice scopra del suo potere.
Le due Lame
Nella versione americana, la Witchblade è un bracciale composto di tre oggetti, il Digitabulum, l'Excalibur e la Witchblade, appunto; ha poteri di rigenerare le ferite, di risuscitare i morti non naturali e di far viaggiare nel tempo; infine, assieme alla Tenebra (il potere diNella versione del Sol Levante invece, a parte quel poco che vediamo e al racconto riguardante il modo con cui Witchblade è stata generata (o generato, se lo vediamo come maschio), non arriviamo a sapere più di tanto, ma soprattutto è probabile che Takeru non abbia il tempo di venire a conoscenza dei reali e completi poteri della Lama Stregata. Ad esempio, non sappiamo se questa Witchblade sia in grado di risuscitare i morti non naturali: dopotutto, appare solamente quando si avvicina un nemico con cui scontrarsi.
A proposito di combattimenti: abbiamo apprezzato i disegni di Sumita, i suoi scorci ammiccanti, il dettaglio e l'uso dei retini, eppure un appunto va fatto proprio negli scontri fra
Witchblade Takeru, 2 vv. di Yasuko Kobayashi (storia) e Kazasa Sumita (disegni) - Panini Comics, 13x18 cm, 200 pagg, brossurato b/n, testata Manga Mix (56), 4.30
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