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. . . l'audaci imprese io canto. . . recensione di Martina Galea ...ovvero un'avventura dinamica e ingarbugliata, con una Legs forse troppo eroica per una volta...
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Serra si rivela ancora una volta un istrione, capace di adattare
qualsiasi testo letterario attorno al mondo di Legs. Gi� una volta la nostra agente Alfa era finita
nelle pagine di un libro, indossando i panni dell'ingenua Alice (nello speciale
n.2 "Nel paese delle meraviglie").
Gradevolissimi invece sono tutti i personaggi minori, a partire dai putti che accompagnano l'azione: simpatici, graficamente accattivanti, spiritosi, sono il vero sostegno della storia, e riescono a strappare qualche sorriso al lettore. Anche tutti i robot del parco sono interessanti e rendono la lettura piacevole (e qui, probabilmente, � meglio ringraziare il buon Ariosto piuttosto che gli sceneggiatori...). La storia in s� scorre veloce, pur essendo molto complessa: bisogna ringraziare il cattivo De Medici per la rapida introduzione che permette di seguire con pi� facilit� tutti i vari movimenti. Le situazioni si alternano senza respiro, e fa sorridere sapere che per una volta tutto questo sta accadendo col solo scopo di perdere tempo (un motivo in pi�, sprecato, per rendere Legs pi� comica! :-( ): infatti lo scopo del Club del Peccato � solo quello di distrarre Legs e May e allontanarle dall'Alfa Building per poter rubare un chip importante. Qui sorge spontanea una domanda: nella serie normale di Nathan Never vedremo le fantomatiche missioni "specchietto per allodole" in cui erano impegnati gli altri agenti Alfa? Le conseguenze di questo albo si ripercuoteranno prima o poi anche sulle serie mensili? Se si, tutto il lavoro assume un dimensione pi� aperta, pi� ampia, permettendo di immaginare l'inizio di una nuova saga. Speriamo che le promesse vengano mantenute.
Il lavoro di Ugo Verdi per questo albo non convince completamente. I personaggi minori sono resi con cura,
come anche tutte le bizzarre creazioni dell'Ariosto (giganti, ippogrifi, maghi...). I due porcellini
volanti, come li definisce Legs, sono semplicemente deliziosi: � la parte meglio riuscita dell'albo, e
Verdi � abilissimo a rendere sempre diverse ed espressive le loro faccette. Anche le locations e le
scene movimentate sono tratteggiate con cura, rendendo molto dinamica la lettura. La copertina � ben equilibrata, mettendo l'accento sia su una Legs molto agguerrita, sia su quanto dovr� affrontare. Un lavoro non rivoluzionario, ma che comunque cattura l'occhio. Buoni anche i colori, soprattutto nel riflesso della spada di Legs e nel bosco nello sfondo. Nel complesso una storia ambiziosa, che ha tutte le carte in regola per essere un'ottima storia, e che purtroppo si perde nella poca chiarezza dello scopo da raggiungere: dramma o commedia? I due aspetti sono bilanciati male, e stavolta Legs non riesce ad essere l'ago della bilancia in grado di collegare i due piani. Peccato, perch� il tema � davvero spassoso. Un merito? Chiss� quanti lettori sono corsi a riprendere in mano l'Ariosto!
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