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Cosa potranno imparare dei giovani liceali da una Legs Weaver insegnante? Gli alti valori della giustizia,
dell'onore e della lealtà oppure come menar meglio le mani?
Il mio compito è insegnare!
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Pensavate che un agente Alfa fosse solo una persona addestrata all'utilizzo delle più moderne armi e dei
più sofisticati mezzi informatici investigativi? Se la risposta è sì, la presente avventura di Legs
non può che farvi ricredere!
A quanto pare gli agenti della più famosa agenzia investigativa della Città sono capaci anche di
districarsi in missioni non proprio operative, asssumendo le parti di qualificati educatori di licei.
Così Legs è costretta a vestire i panni - e non solo in senso figurato - di una
professoressa di un liceo del 3° livello, insegnando letteratura ai ragazzi.
Purtroppo stavolta non è così e quella che si appresta a risolvere è una scialba situazione di traffico di droga all'interno di un istituto scolastico, con un preside ed alcuni studenti coinvolti, immischiati negli omicidi di indifese professoresse che casualmente si sono trovate a conoscere più di quanto era loro dovuto.
L'intera avventura si presenta comunque ben scritta e scorrevole ma risente di una certa mancanza di
verve, risultando piatta e monotona.
Però, a questo punto c'è una riflessione doverosa da farsi, una domanda: qual è il genere di storie che caratterizza la testata della prima agente dell'Alfa? Di impronta drammatica o comica? Pura avventura o virtuosistiche riflessioni? Mentre sulla seconda domanda siamo certi che l'azione faccia da padrona, la prima questione rimane insoluta e l'alternanza del genere delle storie crea solo fastidio e incertezze nel lettore che cerca conferme in quel che legge. Ma questo è un argomento che non può essere sviluppato in una recensione ad una storia, interessando tutta la serie... Il finale risolleva l'interesse, con i due teppistelli che prevedono un ritorno (ci sarà mai?) per vendicarsi di Legs. I due ricordano la coppia male assortita di Ash e Leonid, comparsi sulle pagine di Nathan Never. ![]() ![]() ![]()
In questo modo ce la presenta Maurizio Gradin, abile disegnatore dal tratto pulito e chiaro. Ma la Legs
in abiti formali non convince: sempre legnosa e ingessata (e questo può essere un bene, visto il carattere
del personaggio e rispettandolo adeguatamente) ma alcuni elementi stonano. In particolare il rossetto
esageratamente vistoso e la capigliatura a ciuffi all'insù, alquanto innaturali (anche se diventati
propri del personaggio).
Per il resto, l'albo si presenta disegnato egregiamente: gli altri personaggi e gli ambienti sono
descritti fin nei minimi particoli con cura e dovizia.
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Di massima ci si poteva aspettare un albo più divertente e scanzonato, con la possibilità di muovere una Legs in ambiti scolastici e di vivere con lei delle gags fulminanti. Non è stato così, ma la storia dimostra comunque di essere ben scritta e, soprattutto, ben disegnata. Per quanto riguarda la copertina, ultimamente la testata sfoggia delle discrete copertine, sia per i disegni di Atzori, ultimamente dal tratto sobrio e coordinato, sia per la scelta dei colori di Tartarotti che finora non ha mai deluso alcuna aspettativa, anzi, talvolta ha recuperato le immagini. Forse non c'è una grande varietà di colori, però sono ben calibrati e con ottimi effetti di luce.
Vedi anche la scheda della storia.
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