Ken Parker collezione n.10 | ||||
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Il marchio dei McCormack
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( 4 , 5 , 5 ) 3 + 1 | 61% | equiv. 5/7 | |
Vedere anche la Scheda della Storia nell'uBC Database. |
Per una stella di latta al posto sbagliato, Ken Parker viene scambiato per lo sceriffo Bruce Lusky, e nella sua nuova veste di tutore della legge dovr� occuparsi di un tragico omicidio che ha sconvolto l'apparentemente placida cittadina di Stream Gulch...
Sceriffo per caso recensione di Daniele Alfonso |
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Soggetto | 4/7 |
Giancarlo Berardi | Si riannodano le fila della continuity, e il nostro Ken, scampato alla morte, � nuovamente scambiato per qualcun altro, come gi� � successo pi� di una volta in passato. Quale improvvisato sceriffo della cittadina di Stream Gulch, si trova al centro di una vicenda fatta di odio e intrighi familiari, di omicidi e vecchi rancori, di ricchezza e miseria. Un clich� gi� sfruttato, a cui Berardi non sembra aggiungere nulla di nuovo. La storia � interessante e il finale prevedibilmente imprevedibile, ma il tutto non entusiasma. |
Sceneggiatura | 5/7 |
Giancarlo Berardi Maurizio Mantero |
La storia ha un inizio accattivante, visto in prima persona dagli occhi di Ken, ospite forzato dei McCormack, e questo � probabilmente il momento di miglior acume scenico di tutta la storia, che per il resto scivola senza la vivacit� e la disinvoltura che ci si potrebbe aspettare dalla coppia Berardi-Mantero. Ken svolge la sua indagine portando a galla gli intrighi e le miserie degli abitandi della cittadina, ma ci� che lascia un po' l'amaro in bocca � che si arriva alla soluzione del mistero procedendo per esclusione: considerate tutte le eventualit� e scartate quelle impossibili, ci� che rimane � per forza vero, come direbbe Sherlock Holmes. Discutibile anche il fatto che Ken arrivi alla soluzione proprio mentre � in atto la scena madre fra Rachel e John McCormack, con innaturale tempestivit�. "Ora che ci penso, oggi � l'anniversario della morte di William!". Toh, che combinazione! A parte questo, bisogna riconoscere il merito di un interessante sviluppo di numerosi personaggi, tutti ben caratterizzati; a volte anche un po' stereotipati, ma vivi e credibili. Vi sono momenti in cui la storia trasuda letteralmente tristezza e angoscia (anche troppa!), e il timore di Ken di essere scoperto quale impostore � palpabile. |
Disegni | 5/7 |
Giovanni Freghieri | Dopo aver letto tanti albi di Dylan Dog disegnati da Freghieri, vederlo su questa serie mi ha fatto uno strano effetto, come se il suo stile fosse fuori posto, o inadatto al personaggio. Ma basta guardare il volto di Ken per cambiare idea: saggiamente, Freghieri evita di reinterpretare il personaggio a modo suo, e il Ken che vediamo � quello che tutti abbiamo imparato a conoscere, perfettamente conforme all'impostazione data da Milazzo e quindi riconoscibilissimo. Ben fatti e molto espressivi sono anche i volti di tutti gli altri personaggi, particolarmente quelli femminili: quando Freghieri vuole disegnare una bella donna, ci riesce benissimo! Per una storia come questa, in cui i protagonisti sono i sentimenti, il suo tratto � un complemento ideale. |
Copertina | 3/3 |
Ivo Milazzo |
Le copertine di Milazzo non sono "solo" delle copertine: sono dei quadri western. Potrebbero essere incorniciate. Da notare che il disegno di copertina � l'unico in cui si vede il marchio dei McCormack che d� il titolo alla storia (anche se ovviamente il titolo � metaforico). |
Overall | 1/3 |
Nel caso di Ken Parker, "sotto lo media" non significa necessariamente che la storia sia brutta. Infatti non lo �, solo che non verr� mai ricordata tra le migliori avventure di Lungo Fucile. | |