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" Odissea nell'
ignoto"



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Come potevamo farci perdonare i talvolta biblici ritardi delle nostre recensioni? Ma naturalmente proponendovene una in anticipo sull'uscita dell'albo!

La fantastica avventura di Ulisse Steele
recensione di Riccardo Panichi



TESTI
Sog. e Sce. Federico Memola    

Innanzitutto dobbiamo un doveroso ringraziamento a Federico Memola, che ci ha permesso di leggere e recensire in anteprima questo primo capitolo della lunga saga fantasy che terr� Jonathan lontano dalla Terra sino a marzo del 2003. Cercheremo, nei limiti del possibile, di rivelare solo lo stretto necessario della trama, rimandando considerazioni pi� specifiche alle successive recensioni.

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Oltre la porta...
di Vercelli (c) 2002 SBE

Come gi� accennato in numerose occasioni, la storia prende inizio da uno spunto che Memola aveva lasciato, ad hoc, nel n.26 Legami di sangue. Per chi non lo ricordasse, in quell'occasione Jonathan aveva varcato per qualche ora una porta dimensionale che si affacciava su un altro, inesplorato mondo. Inutile dire che al nostro biondo investigatore, e a noi lettori con lui, era sempre rimasta la curiosit� di scoprire quali segreti e quali civilt� nascondesse questo sconfinato territorio. La risposta arriva con questa saga: Jonathan, appresa la notizia dell'improvvisa scomparsa del suo "padrino" Kasim (la cui dimora si trova al di l� della porta), varca la soglia, accompagnato dalle inseparabili Myriam e Jasmine, e si lancia alla scoperta di un nuovo mondo, che gli riserver� sorprese pi� o meno incredibili, in rigoroso stile fantasy.

La scelta di collegare i due mondi con un portale dovrebbe gi� da sola testimoniare l'approccio estremamente classico che Memola riserva alla materia: nessuna sovversione delle convenzioni del genere fantasy, bens� una loro esaltazione, ottenuta a mezzo di un bricolage di situazioni codificate tanto epico quanto stereotipico.

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Jonathan, moderno Ulisse
disegni di Vercelli (c) 2002 SBE
   
 
Il soggetto riprende dunque la tipica narrazione ad episodi della narrativa fantasy (nonch� dell'Odissea), dove i protagonisti, sullo sfondo di un lungo viaggio, si imbattono, di volta in volta, in un nuovo pericolo. I risultati sono perlopi� buoni (da ricordare, ad esempio, un'esaltante battaglia navale verso la fine dell'albo), sebbene talvolta si rischi un indesiderato effetto stucchevole (il pedissequo voler dare nomi a tutti i territori che vengono attraversati, la caratterizzazione un po' sopra le righe di alcuni personaggi).

Risulta chiaro, d'altro canto, che Memola sta cercando, attraverso questa succosa esca fantasy, di recuperare almeno una parte di quei lettori delusi dalle prime storie del biondo investigatore del futuro. A tratti sembra dunque di leggere un vero e proprio numero uno; pi� o meno dissimulati, ci sono infatti tutti gli elementi che caratterizzano un primo episodio bonelliano: una presentazione del personaggio, dei comprimari (qui persino il gatto Oliver ha il suo spazio) e dell'ambientazione, alcuni brevi saggi di abilit� e astuzia di Jonathan, alcuni richiami alla situazione sentimentale dei tre eroi e tanta magia, la cui presenza � enfatizzata qui dall'ambientazione.

Pur nel tentativo di imitare cifre stilistiche altrui, Memola non rinuncia a filtrare la sceneggiatura attraverso la propria personale sensibilit� artistica: i personaggi, pur in un'ambientazione potenzialmente snaturante, non perdono la loro abituale attitudine all'introspezione. Nascono cos� ottimi dialoghi, che non a caso si situano nei momenti di stacco tra un episodio e l'altro: brevi riflessioni su quanto sta loro accadendo che esaltano la profondit� della caratterizzazione dei tre protagonisti.

Ci piace in particolare questo Jonathan, novello Ulisse, talmente accecato dalla propria sete di infinito e sconosciuto, da sottomettere il vero fine della propria missione all'eccitazione per un'Odissea nell'ignoto (titolo azzeccatissimo) che realizza in pieno il suo spirito nomadico ed inquieto.



DISEGNI
Gino Vercelli    

Per Gino Vercelli bisogna articolare il giudizio in due punti:

  • Da una parte bisogna sottolineare l'ottima prova fornita dall'autore nella caratterizzazione di tutti i personaggi, vecchi e nuovi: volti sempre pregnanti, significativi, perfettamente conformi alla sceneggiatura. Ottime anche tutte le sequenze notturne, tra le quali spicca la magnifica sequenza della battaglia navale, dove dinamismo e spettacolo si coniugano ad una perfetta leggibilit�.

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    Colpito e... incendiato
    di Vercelli (c) 2002 SBE

  • D'altro canto dobbiamo purtroppo constatare come, sotto il profilo dell'ambientazione, Vercelli si limiti al compitino: le vedute, le citt� e gli interni delle taverne non colpiscono mai l'occhio e, nella loro estrema semplicit�, fanno ancor pi� rimpiangere gli arabeschi che Giancarlo Alessandrini ci aveva regalato cimentandosi con un soggetto fantasy, che, sebbene presentasse scenari diversi da questo, offriva la medesima possibilit� di sbizzarrirsi.



    GLOBALE
     

    La copertina di Olivares non si fa ricordare come una delle migliori: Jonathan, tanto nella postura, quanto nell'espressione, � un po' imbalsamato; inoltre, la figura del licantropo e il ciclone sullo sfondo creano un fastidioso effetto caotico nella cover.

    In definitiva l'albo, pur con qualche riserva, ci � piaciuto; si pu� dire che la saga, dalla quale ci aspettiamo grandi cose, sia partita col piede giusto, soprattutto per quello che riguarda la gestione dei personaggi. Sull'ambientazione � presto per sbilanciarsi, in quanto questo primo albo ci ha offerto soltanto un aperitivo delle numerose locations che si susseguiranno nei prossimi mesi.

    Il consiglio, dato che l'albo deve ancora uscire, � dunque quello di acquistarlo: come al solito, quando lo avrete letto, saremo curiosi di sapere il vostro parere, che potete invarci compilando il form sottostante.
     

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