Dante vs Doe
il team-up tra i due personaggi dell'Eura Editoriale
Recensione di F.Manetti | | italia/
Dante vs Doe
Scheda IT-DEDANT-11
- Arriva John Doe
valutazione 74%
Anche nei casi in cui gli autori non si curano pressoch� esclusivamente di conquistare nuovi lettori - e dunque mirano innanzitutto, come � lecito attendersi, a scrivere buone storie -, � raro che un team-up lasci soddisfatti entrambi i gruppi di lettori dei personaggi che si trovano occasionalmente a interagire l�uno con l�altro, per la difficolt� che questi stessi autori trovano nel gestire personaggi di altri (quando i testi sono affidati a un solo autore) o per il dover rispettare col bilancino, solitamente per accondiscendere le richieste degli editori, la presenza in scena dei due protagonisti o per altri motivi ancora.
Dante e Doe
Il primo incontro fra Henry Dante e John Doe nel flashback, disegno di Stefano Landini
(c) 2006 Eura Editiriale
L'incontro fra Detective Dante e John Doe, pur non avendo una trama particolarmente inventiva, rientra fra i team-up riusciti.
L'incontro fra Detective Dante e John Doe, pur non avendo una trama particolarmente inventiva, rientra fra i team-up riusciti. Bartoli e Recchioni, creatori di entrambi i personaggi (e coautori, come di consueto, del soggetto), avrebbero potuto sfruttare la scelta di far interagire i loro due eroi al solo scopo di indurre buona parte dei fan di John Doe ad acquistare, per una volta almeno, un albo del meno fortunato (quanto a numero di copie vendute) fratello minore. Questo, del resto, era quanto lasciava presagire il titolo un po' troppo da "specchietto per allodole" dell'episodio e la stessa copertina dell'albo, con John Doe che occhieggia minaccioso, impugnando la sua katana, il sensuale abbraccio di Henry Dante con una Meridiana seminuda.
Quel che prevale � invece il piacere di sperimentare che cosa pu� venir fuori dal far intersecare i percorsi dei due personaggi. Se poi qualche lettore che non conosce l'uno o l'altro dei due personaggi vorr� diventarne lettore occasionale o abituale, ben venga. Ma niente far� s� che la storia e i dialoghi vengano piegati alla logica delle strizzatine d�occhio un po� ruffiane fatte per incrementare le vendite. Pi� intelligentemente, Bartoli e Recchioni scelgono caso mai di giocare la carta della suggestione, ovvero dell'evocare il meno possibile il contesto in cui agisce John Doe al fine di incuriosire il lettore e spingerlo ad approfondirne la conoscenza. Ne sono esempi il lasciare nel vago la vera natura di Justine Time, l�accennare in modo estremamente indiretto al contributo di Chase allo sviluppo degli eventi, il non dire che la tizia che, nel prefinale, stende Dante altri non � che Leonida transgenderizzato (e qui si pensi a come molti altri autori si sarebbero premurati di toglierci il gusto di stimolare la nostra curiosit� introducendo, come maldestra spiegazione, una mezza battuta fra Leonida e John Doe o, peggio ancora, una nota a pi� di tavola).
La stessa suggestione � creata, del resto, dalla struttura narrativa dell'episodio. Il John Doe annunciato a piena voce in copertina tarda, di fatto, ad arrivare. Se l'incipit non brilla particolarmente (M assume Dante e Meridiana per difendere Mordred da John Doe, con una motivazione che nel finale si riveler� un po' debole), subito abbiamo la sorpresa di scoprire, ascoltando il flusso dei pensieri del detective, che Dante e John Doe si sono gi� incontrati in un passato in cui Henry, poliziotto newyorkese, si ritrov�, indagando su un massacro compiuto da Leonida, a chiedere informazioni su tale John Doe e sull'insolita "azienda dell'omicidio" per la quale lavorava. E' quindi soltanto nell'ultimo flashback, al termine dell'indagine, che vedremo Henry e JD, l'uno di faccia all'altro, affrontarsi in un duello eminentemente verbale nel quale sar� il tagliente John ad avere la meglio (a dispetto del pugno in piena faccia che riceve). Ed � soltanto allora che John far� la sua comparsa anche nella storia ambientata nel presente, autorizzando una "banale sparatoria fra buoni e cattivi" per lasciarsi infine il piacere di duellare una seconda volta con Henry ricorrendo alla sola forza della parola � e scoprire cos� che il poliziotto che molti anni prima poteva venir annichilito, malgrado la sua fama da "dirty Harry", rivelandogli, con un sogghigno sulle labbra, di conoscere i suoi fantasmi personali si � trasformato in figlio di puttana perfettamente capace, ora che ha attraversato il proprio Inferno e ne � emerso a fatica, di tenergli dialetticamente testa (pur augurandosi in cuor suo di non doverlo pi� incontrare).
In giro per la rete
Eura Editoriale
sito ufficiale della casa editrice
Detective Dante
sito ufficiale della serie
Per certi aspetti, il punto di forza dell�episodio � dunque quello di presentare, tramite l�intrecciarsi del presente con un passato decisamente remoto, la prima e l�ultima versione dei due protagonisti, rendendoli entrambi intriganti, agli occhi dei lettori dell�una e dell�altra serie, proprio per l�inculcare in loro la necessit� di colmare il vuoto che separa il fighetto della Trapassati Inc. dalla sua trasformazione in �Morte incarnata� e il poliziotto cinico, ma apparentemente equilibrato della omicidi di New York dal relitto umano che, per dirla ancora con Mordred, non ha pi� sogni n� speranze. E alla fin fine capiamo cos� che Bartoli e Recchioni non solo mirano, tramite una strategia meno scoperta, a travasare i lettori di una serie nell�altra e viceversa, ma pure si prefiggono di far loro recuperare paccate di numeri arretrati :-). Particolarmente intrigante, a questo proposito, anche il lanciare messaggi contraddittori sulle probabilit� che Henry e John hanno di reincontrarsi e sul fatto che questo incontro, nel caso avesse luogo, possa addirittura situarsi in un momento chiave della continuity di JD.
Un altro punto di forza, come spesso accade quando i soggetti di John Doe e di Detective Dante sono sceneggiati da Recchioni, � dato dalla raffica di taglienti battute e controbattute di cui sono ricchi i dialoghi, dal susseguirsi, nei monologhi interiori di Henry, di frasi a effetto che riescono sempre a contenersi un attimo prima di divenire eccessivamente enfatiche.
Pagina 79
John Doe ancora una volta � sicuro di avere la meglio su Henry, disegno di Stefano Landini
(c) 2006 Eura Editoriale
Mi sembrano, queste, delle considerazioni molto offensive sia per l�Eura, sia per i disegnatori in questione. Non � compito mio - n� come lettore, n� come recensore -, stare a fare i conti in tasca a qualcuno. Preferisco pensare che la maggior parte dei disegnatori che lavorano per le serie di Bartoli e Recchioni siano dei giovani che stanno, tutto sommato, lavorando sodo per fare progressi. Qualcuno di essi non diventer� probabilmente mai un grande disegnatore. Altri, invece, lo sono rapidamente diventati sotto i nostri occhi (penso a Elisabetta Barletta), cos� come altri ancora si sono presentati sin dall�inizio con uno stile gi� maturo ed efficace (penso a Davide Gianfelice). Lo stile di Stefano Landini, ancora imperfetto se cerchiamo la mimesi di realt� (e quindi il rispetto, ad esempio, delle proporzioni fra le parti del viso), si dimostra per� gi� interessante dal punto di vista delle potenzialit� espressive. Per essere un esordiente con poco mestiere alle spalle, Landini rivela di avere gi� un certo talento anche solo per questa sua scelta di alternare la linea chiara assolutamente priva di chiaroscuri dei flashback al marcato contrapporsi (alla Eduardo Risso, per cercare un riferimento illustre) fra neri pece e bianchi sparati della storia ambientata nel presente. Qua e l�, e in particolare nella seconda parte dell'albo (come se una prima evoluzione fosse gi� percettibile), sono proprio alcune sue vignette a dare un valore aggiunto alla sceneggiatura: la prospettiva dal basso su un John Doe sicuro ancora una volta di avere la meglio su Henry (seconda vignetta di p.79); l'Henry Dante "da sfondamento" nella prima vignetta di p.82 (a dispetto del volto mal disegnato!); lo sguardo da lucida esaltata di Leonida nell'ultima vignetta di p.86.
Detective Dante n.11 - soggetto di Bartoli/Recchioni, sceneggiatura di Roberto Recchioni; disegni di Stefano Landini, Eura Editoriale, brossurato, aprile 2006 in edicola e libreria, � 2,70
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