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di Pierfilippo Dionisio L'ormai imminente pubblicazione in Italia della saga Disney con i paperi "Dragon Lords" � stata un'ottima occasione per
avvicinare il maestro veneziano che ha realizzato i disegni della storia: Giorgio Cavazzano,
uno tra i pi� bravi e famosi autori disneyani -e non solo- che il nostro Paese vanta. Dal numero 165 di "Zio Paperone" di giugno 2003, inizier� la pubblicazione de "I Signori dei Draghi" ("Huey, Dewey and Louie - World of the Dragonlords", lett. "Qui, Quo e Qua - Il mondo dei Signori dei Draghi"), una lunga storia di 162 tavole totali, suddivisa in 12 episodi di 12/16 tavole, e da te interamente disegnata. Di "Dragonlords" se ne sente parlare gi� dal 1999 quando � apparsa la notizia insieme ad alcuni schizzi in un articolo su "I Maestri Disney" n.18 a te dedicato. Quali sono stati i tempi di preparazione?
In parte ci� � dovuto a Byron Erickson, l'autore danese dei testi, ed in parte per "colpa" mia. Avevo bisogno di tempo per capire l'aspetto psicologico della storia e mi sono impegnato per cercare la documentazione necessaria, per definire le atmosfere e renderle. Devo dire che non � stato facile! Se avessi visto prima il Signore degli Anelli, tutto sarebbe stato pi� chiaro ma per definire l'ambientazione... non che andassi a casaccio, ma non la conoscevo abbastanza per renderla al meglio. Successivamente ho visto il film. In compenso ho visto l'animazione de "Il Signore degli Anelli" ed in parte mi � servito.
Mi sono dedicato a sviluppare un'idea di Fantasy che si adattasse al mondo Disney dei paperi, adattando tutto
ad un livello stilistico/grafico uniforme. Ho avuto difficolt� a creare questo mondo e soprattutto i personaggi umani che interagiscono
con i paperi.
Oltre ai disegni e a questa stupenda resa grafica, sei intervenuto sulla sceneggiatura?
S�. Uno dei tre draghetti che accompagnano i tre nipotini doveva morire. L'ho trovato poco felice e poco piacevole e cos� ho chiesto
a Byron di modificare la sceneggiatura: non muore sebbene rimanga gravemente ferito.
Tutto sommato sembra una storia dai toni fondamentalmente drammatici.
Direi di s�: si mescolano aspetti sentimentali, affettivi e drammatici. I paperi vivono una grande avventura, in particolare Qui,
Quo e Qua.
Pare di capire che i veri protagonisti stavolta siano i tre nipotini. E' cos�?
Non proprio. Zio Paperone e Paperino hanno ruoli importanti e saranno fondamentali per certi eventi e per organizzare gli
uomini.
Prima parlavi di documentazione e preparazione. Ti sei ispirato a qualche autore di fumetti pratico delle ambientazioni fantasy?
In seguito alle ricerche fatte ho trovato molto interessante il lavoro di Simon Bisley nei suoi disegni.
Per i draghi mi sono ispirato alle sue illustrazioni piene di forza.
Questa storia ha costituito un grosso impegno e ti ha occupato pi� di tutto il resto, giusto?
In effetti Byron non si � risparmiato: scene complesse e difficili ne avevo in ogni pagina e spero di averle rese al meglio.
Dopo "Casablanca" e "La Strada", potrebbe diventare la terza storia da te preferita? Sicuramente per l'impegno con cui mi sono dedicato. In precedenza, tu e Byron avevate gi� lavorato insieme realizzando "Zio Paperone e il segreto degli Incas" [apparsa per la 1� volta su "Topolino" nn.2169/2170 di guigno/luglio 1997]. Pensi che la vostra collaborazione andr� avanti?
Proprio nell'ultima lettera, Byron mi scriveva che sperava di continuare a lavorare in futuro con me. Spero succeda.
Per l'inchiostratura ti sei avvalso come sempre di Sandro Zemolin? S� e sono molto soddisfatto. Ha fatto tutto lui eccetto alcuni tratteggi particolari che ho inchiostrato io. Ma � pochissimo rispetto al lavoro svolto da Sandro. Per� la colorazione delle tavole non � affidato pi� o meno direttamente a te ma � compito della Casa Editrice. Guardando attentamente alcune tavole viene da chiedersi se non si poteva avere qualcosa di pi�. [NdR: mi riferisco esclusivamente alle immagini per il web presenti sulla pagina Die Drachenritter del sito Egmont Ehapa Verlag e non ad immagini a colori cartacee] La colorazione pu� costituire l'anello debole della catena. Eppure anni fa, su Topolino, si tent� qualcosa di nuovo affidando il compito ad un colorista che usava ampiamente gradienti e sfumature. Penso che il compito di un buon colorista sia quello di dover affiancare il disegnatore e non cercare di aggiungere o modificare il disegno. Il colorista deve continuare il lavoro fin l� svolto dal disegnatore. Nel periodo in cui disegnavi Dragonlords sei riuscito a realizzare alcune cose mirabili, come la storia corta di Diabolik con i testi di Tito Faraci, intitolata "La faccia sbagliata" ed apparsa nel volume "Diabolik - Visto da lontano" per i 40 anni del personaggio. Molti lettori sono rimasti affascinati e hanno apprezzato alcuni particolari come il ciuffetto dello stesso Diabolik. [vedere l'anteprima DIABOLIKA] Quella � stata una cosa fatta per amicizia. Una cosa che apprezzi e fai per divertire e per divertirti. Anche quando ho disegnato Lupo Alberto di Silver ho provato la stessa emozione! Ho letto che tu credi che esista la fattoria McKenzie! S�, da qualche parte esiste. Forse in Emilia Romagna. E poi Lupo Alberto � un po' il nostro lupo nazionale! Un simbolo, come Alberto Sordi. Tornando a Dragonlords, sei soddisfatto nel complesso?
S�, perch� mi sono impegnato moltissimo e spero che questo traspaia dalle tavole.
La storia � strutturata in 12 episodi: l'avresti preferita intera? Avrei preferito una storia intera: gli episodi sono come piccoli strappi che ti fanno perdere la sequenza. Ma va bene anche cos�. Di recente sono state ripubblicate alcune tue opere non disneyane: Capitan Rogers e Altai & Jonson. A proposito della colorazione di Altai realizzata da Innocent Victim per Montego: cosa ne pensi?
Direi che hanno fatto un ottimo lavoro anche se c'� una tendeza all'ocra. � molto buona la sensibilit� e la tonalit�.
"La Citt�" e "Maledetta Galassia!" sono due bellissime storie a fumetti che hai disegnato sui testi di Bonvi. Avevi gi� lavorato in precedenza con lui?
No, � stata la prima volta che io e Bonvi abbiamo fatto qualcosa insieme.
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