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di Giovanni Gentili L'ormai prossima uscita italiana di Morgana � stata l'occasione per scambiare due chiacchiere con una coppia di bravissimi autori italiani: Luca Enoch, gi� creatore di Gea qui nella veste di solo sceneggiatore, e Mario Alberti, disegnatore di Nathan e Legs che � il creatore grafico del techno-fantasy Morgana. Per dettagli sulla loro biografia vi rimandiamo alle rispettive schede nell'enciclopedia. ![]() ![]() La copertina italiana del volume n.1 "Tra cielo e terra" disegni di Alberti (c)2003 Vittorio Pavesio Productions
Mario: Morgana nasce durante un viaggio verso Lucca, direi nel '92. Lavoravamo entrambi per l'Intrepido, lui con Sprayliz, io con le
storie di ESP, e ci eravamo conosciuti l'anno prima allo stand�avevo scroccato ospitalit� a Luca non avendo prenotato in tempo l'albergo.
Morgana e Merlino c'erano gi� allora, anche se avevamo in mente un gruppo pi� numeroso di comprimari che poi si � ridotto al Rosso. Il
nucleo della storia e i rapporti tra i personaggi principali si svilupparono comunque gi� allora.
Luca: Ricordo che trascorremmo le tre ore e mezza di macchina verso Lucca a fantasticare su questa "space opera", piena di personaggi alla Star Wars, tutti impegnati in questa "Cerca" galattica di imprecisati manufatti alieni, gli Arcani, inizialmente pensati proprio come gli arcani maggiori dei Tarocchi, ognuno dotato di poteri specifici. Un primo abbozzo di un soggetto di fantascienza stellare che � rimasto nel cassetto per diversi anni.
M.: Le pi� disparate. Tra i fumetti senz'altro "I Briganti" di Magnus e "Nausicaa" di Miyazaki, serie che entrambi mettiamo tra i nostri fumetti-culto. Tra le letture di fantascienza citerei almeno Dune di Herbert. Ma anche un'infinit� di altre cose, che vengono soprattutto dalla comune passione per le religioni e tradizioni esoteriche orientali (e non): il Mahabarata (soprattutto nella splendida lettura cinematografica di Peter Brooks), la Bhagavad Gita�e, per quanto riguarda me, le esperienze e le letture fatte in diversi anni di pratica Yoga. Il tutto "colato" nel desiderio di misurarsi con una storia epica, di largo respiro, in cui cercare di fondere armoniosamente avventura, senso del meraviglioso e grandi personaggi che siano al tempo stesso "umani" e simbolo di un valore o un sentimento. Il tutto cercando di divertirsi e divertire il lettore. Un progettino poco ambizioso, insomma. L.: Con Mario condivido la lettura dei Briganti e di Milady, di Nausicaa, di Dune e la visione del fantasmagorico Mahabarata di Brook. Io sono meno appassionato alla filosofia ind� di quanto lo sia Mario, ma per costruire l'immenso dossier di Gea, mi sono "specializzato" nello studio dei testi sacri pre-cristiani e nelle dottrine esoteriche, che gi� mi appassionavano prima, ma che avevo dovuto accantonare per l'ambientazione urbana di Sprayliz, prima, e poi per quella fantascientifica di Legs. Chi � la protagonista e qual � l'ambientazione?
Mario/Luca: La protagonista � Morgana (ma scopriremo che spesso si far� rubare la scena dal suo compagno d'avventure, Rosso, un grosso
topo antropomorfo e pure quadrumane!). E' una giovane donna addestrata al combattimento e a cui sono state affidate una spada e
un'armatura (per ora) misteriose che le conferiscono una semi-invulnerabilit�. La sua missione � cercare di recuperare una serie di
antichi manufatti che, vuole la tradizione, garantiscono immensi poteri a chi li possiede e che furono all'origine della fondazione
dell'Impero ad opera del leggendario Primo Imperatore: Dario. Naturalmente non � la sola a cercarli: molti personaggi ruotano attorno
a questa "cerca", ognuno con le sue ambizioni e le sue personali convinzioni su cosa siano, quali poteri celino e quale sia il reale
"Intento" nascosto dietro questi misteriosi "Arcani".
L'ambientazione �, direi, sul techno-fantasy: al fianco di spade e armature abbiamo astronavi e viaggi interstellari. Fa da sfondo alla storia, e anzi ne � protagonista al pari dei personaggi, un Impero galattico in cui l'umanit� ha colonizzato praticamente tutti i mondi in grado di ospitare la vita. Ci piacerebbe raccontarne la storia, una volta o l'altra! Come vi siete divisi il lavoro?
M.: Soggetto e sceneggiatura sono di entrambi, i disegni sono miei.
Enoch, come mai solo sceneggiatore e non anche disegnatore? E' un ruolo in cui ti sei trovato bene?
L.: Il mio impegno con Gea mi impedisce di prendermi altri impegni come disegnatore,
a parte una strip a tematica omosessuale denominata
Daphne & Cloe che realizzo saltuariamente per il sito
www.fuorispazio.net
Per la Francia ho in dirittura d'arrivo un soggetto
ambientato nel Giappone del primo periodo Edo, per la serie "Les D�tectives de l'Histoire", che spero gli Umanoidi concretizzeranno.
� una nuova dimensione professionale che, nel caso della collaborazione con Mario � assolutamente gratificante, vista l'incredibile
sintonia in cui siamo, e che sono curioso di sperimentare con altri disegnatori.
M.: Come detto sopra, Morgana non nasce "su misura" per un editore o un mercato. Quando per� ho deciso di ripescarla e di proporre
a Luca di prepararne un progetto, era la Francia che avevo in mente.
L.: Gli Umanoidi e la Soleil sono stati immediatamente rapiti dai disegni di Mario e dai suoi colori; per la Soleil il soggetto era buono cos� come lo avevamo presentato, mentre gli Umanoidi lo hanno sottoposto a un serrato lavoro critico che ci ha portato a migliorarlo notevolmente. Era proprio un appoggio da "editor" come questo, ci� di cui si aveva bisogno; del resto noi eravamo degli assoluti esordienti in terra francese e non si voleva andare allo sbaraglio. Proprio per questo - e anche per ragioni "sentimentali" (entrambi siamo cresciuti con i fumetti di Metal Hurlant) - abbiamo deciso di scegliere gli Umanoidi. Cosa pensate della cosiddetta "fuga dei cervelli" italiani in Francia? M.: Macch� fuga dei cervelli, ognuno insegue le opportunit� creative che gli si presentano e se non se ne presentano cerca di farsele da solo; ridurre il tutto a una questione di confini geografici mi sembra un po' miope�qualche anno fa io mi sentivo a un punto morto, volevo uscirne e mi pareva che l'unica possibilit� di fare qualcosa di nuovo (senza cambiare mestiere) fosse di rivolgermi alla Francia. Purtroppo qui in Italia non esiste editore che possa permettersi (anche volendo) di produrre una serie autoconclusiva, a colori e di grande formato; se un autore ha l'ambizione di fare una cosa di questo tipo (che non � per forza meglio o peggio di altre formule pi� commerciabili in Italia) deve rivolgersi alla Francia. Non agli editori francesi ma ai lettori francesi. L.: Totalmente d'accordo. A me fece sghignazzare l'articolo su FdC - come si � potuto notare dal tono della mia successiva replica - sugli autori italiani che si infilano nel Frejus e scappano in Francia, quasi che fosse il paese di Bengodi dove proporre i "quarti migliori" della propria produzione. Chi non scrive o disegna, chi - cio� - non compie un'opera creativa, a volte fatica a comprendere l'urgenza che certi autori hanno di "fare altro", e questo sempre e comunque, indipendentemente dalla soddisfazione che traggono dal proprio lavoro quotidiano. � una sorta di stimolo creativo ridondante che si solito disperde fatalmente le energie di chi non riesce a controllarlo. Io sono assolutamente soddisfatto del mio lavoro con Gea per Bonelli e allo stesso tempo vorrei avere un altro paio di mani per produrre un lavoro "diverso", nel disegno, nel formato, nella scansione narrativa, da proporre ad altri editori. Quando � uscito il volume in Francia? M./L.: In settembre.
M./L.: Hanno fatto una prima tiratura di 17.500 copie e a gennaio hanno ristampato 3.000 copie. A quanto pare non possiamo proprio
lamentarci.
M./L.: Dovremmo esserci quasi. L'editore � Vittorio Pavesio che ha organizzato una coedizione con lo spagnolo Norma. Il primo
volume sar� presentato ufficialmente alla prossima edizione di Torino Comics Qual � il piano delle prossime uscite? M.: Mi piacerebbe taaanto farne uscire un numero all'anno. Vedremo. In tutto, se ce li fanno fare, sono comunque dieci volumi, tre trilogie e un decimo episodio conclusivo. Ogni trilogia ha per� un suo "finale". Per finire, quali sono invece i vostri prossimi lavori in ambito Bonelliano? M.: C'� un Legs gi� pronto e un altro in arrivo da finire per agosto. Lavoro troppo.
L.: Gea, Gea e poi ancora Gea. Stefano Vietti ed io proponemmo a Bonelli, l'anno scorso, una serie fantasy di stampo classico,
"Dragonero", con cadenza bimestrale, che per ora � rimasta lettera morta.
Come impietose mosche tafanarie, siamo tornati all'attacco
di recente con una proposta per una nuova linea editoriale, che potrebbe contenere "n" miniserie di vari autori, sui generi narrativi
che mancano nella produzione ufficiale della casa editrice - romanzo storico, fantasy, sportivo, rosa, SF stellare, ecc...
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