Persecutore, Il
al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le tasse
Scheda di P.Laricchia | | dylandog/
Dylan Dog 283
Persecutore, Il
- Trama
All'Ufficio delle Imposte non risulta il pagamento delle tasse del 1996 da parte di Dylan. Questi ha adesso quattro giorni per ritrovare la ricevuta del pagamento oppure sarà costretto a versare un'onerosa multa all'ufficio delle entrate. Ad occuparsi della pratica è Horace Sterling, un cinico e poco cordiale impiegato che ben poca comprensione dimostra nei confronti di Dylan. L'esasperazione data dalla claustrofobica vicenda porterà Dylan a perdere il controllo.
Valutazione
ideazione/soggetto
4/7
sceneggiatura/dialoghi
5/7
disegni/colori/lettering
6/7
4/7
sceneggiatura/dialoghi
5/7
disegni/colori/lettering
6/7
71%
data pubblicazione 27 Mar 2010
testi (soggetto e sceneg.) di Giovanni Di Gregoriocopertina di Angelo Stano
disegni (matite e chine) di Giampiero Casertano
copertine
tag
Tasse, Ufficio Imposte, Debiti, Burocrazia, Morte
Annotazioni
Commento critico
Il povero Dylan avrebbe di gran lunga preferito affrontare vampiri e licantropi piuttosto che trovarsi di fronte il meschino Horace Sterling. D'altronde Sclavi più volte ci ha mostrato quanto la durezza delle problematiche più concrete pesino sullanimo dellindagatore. Di Gregorio, memore di tale lezione, costringe Dylan a vivere un incubo dal quale, purtroppo per lui, non sarà sufficiente, per uscirne sani e salvi, un colpo di pistola allultima vignetta. Ed è forse proprio questa consapevolezza che consente allautore di trascinare il lettore assieme a Dylan in una spirale claustrofobica che, tra drammatico e grottesco, pare non avere via di fuga. Fortunatamente però la sua impotenza non si trasforma in una "non azione" o, come capita sovente, in una sua parziale inerzia, bensì lindagatore diviene fulcro e specchio dellafflizione delluomo impotente e il suo agire condiziona e trascina la stessa storia (oltre che lo spettatore) ancor più affondo nell'incubo.A rendere efficace la disarmante escalation un ruolo significativo lo ha anche la cura dellautore per i comprimari. Raramente si è visto infatti un Groucho che non fosse semplice tappezzeria ma, come in questo caso, amico fidato che, senza snaturare il proprio essere, si adopera per render meno pressante la morsa che stringe l'amico. Simile il discorso per Bloch che, come un padre amorevole, assiste impotente il suo protetto. Solo La Morte, forse, ha un ruolo meno carico di pathos e spessore rispetto agli altri pur conservando sempre la sua aurea metafisica ed onnisciente.
La storia non diventa mai comunque un lugubre ed esasperato "gioco al massacro" (del povero Dylan) grazie ad una narrazione dai toni a volte paradossali e spesso volutamente sopra le righe.
Un risultato lodevole che parte da un'idea coraggiosa che viene svilupparla con intelligenza e mestiere. Leffetto complessivo deve ugualmente molto al lavoro di Casertano, che rende in immagini non solo limpotenza e il dolore dei personaggi ma anche la densa drammaticità dellatmosfera con un tratto sempre piacevole.
Note e citazioni
- Pag.31, Dylan si augura che a bussare sia un cliente anche se solo per banali spettri sumeri nel frigorifero facendo riferimento al suo primo vero ingaggio narrato nel n.200.
- Pag.41, La Morte cita lo Spirito del Natale Presente riferendosi all'opera "
A Christmas Carol " di Charles Dickens. - Pag.47 ,Dylan sogna di ritrovarsi protagonista della fiaba di Hans Christian Andersen "La piccola fiammiferaia".
La frase
"Ma è assurdo!""Anche la vita lo è. Solo la morte, dopotutto, è normale."
I due funzionari di banca dopo che ritrovano il corpo di Horace Sterling.